di GIANLUCA DI FEO

Prima e' crollato il campanile, poi in una nuvola di fumo denso si e' sbriciolata la copertura. La basilica di San Benedetto da Norcia era riuscita a superare le altre scosse, ma l'ultimo colpo e' stato troppo forte. Dalla polvere e' emersa solo la facciata trecentesca, la parte piu' antica del monumento che secondo la tradizione e' stata fondata dove sorgeva la casa del santo che ha dato vita al monachesimo occidentale. Frati e fedeli in lacrime si sono inginocchiati nella piazza pregando. 

Quello di Norcia rischia di essere uno dei simboli della ferita provocata dalla nuova scossa anche al patrimonio artistico. In tutti i centri dell'Umbria e delle Marche vicini all'epicentro si segnalano altri crolli, come se il terremoto avesse inflitto il colpo di grazia a quei monumenti che erano riusciti finora a resistere. Ad Amatrice, l'epicentro del sisma di agosto, sono venuti giu' la torre civica e la chiesa di Sant'Agostino. Anche a Preci il sindaco Pietro Bellini ha descritto crolli di chiese nelle frazioni. Persino a Rieti si e' deciso di chiudere il ponte romano che permette di raggiungere il centro storico con il sospetto che abbia subito lesioni. Ma le verifiche sono in corso in tutta l'Italia centrale per verificare quale sia stato l'effetto dell'ultima ondata sismica: cadute di calcinacci, seppur minori, sono state segnalate anche nella piazza di Assisi. 
 

 

 

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