Sono oltre 900 le repliche del terremoto del 26 ottobre fra Perugia e Macerata finora registrate dalla rete sismica dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Considerando il legame fra il terremoto del 26 ottobre e quello nel Reatino del 24 agosto, si calcola che siano avvenute più di 19,000 repliche, in un'area che si estende per oltre 60 chilometri da Nord-Ovest a Sud-Est lungo la catena appenninica. Complessivamente dal 24 agosto sono stati registrati circa 330 terremoti di magnitudo compresa tra 3,0 e 4,0 e 20 quelli di magnitudo compresa tra 4,0 e 5,0 e 4 quelli di magnitudo maggiore di 5,0. 

Il terremoto di magnitudo 5,4 del 26 ottobre è stata una replica di quello del 24 agosto
Il primo forte terremoto del 26 ottobre scorso, quello di magnitudo 5,4, può essere considerato una replica del sisma del 24 agosto nel Reatino. E' quanto emerge dalle analisi in corso da parte dei sismologi dell'istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Il terremoto di magnitudo 5,4 avvenuto alle 19,10 del 26 ottobre fra Perugia e Macerata è infatti avvenuto nel margine settentrionale della sequenza sismica che si era attivata 24 agosto. "Per questo può essere considerato a tutti gli effetti una replica del terremoto di agosto", ha osservato il sismologo Massimo Cocco, dell'Ingv.
"Il fatto che il terremoto fosse avvenuto nel margine settentrionale della sequenza attivata il 24 agosto - ha aggiunto - ci faceva pensare che la sequenza sismica stesse migrando verso Nord, ed è proprio quello che è accaduto".
Di conseguenza il terremoto principale del 26 ottobre è stato quello di magnitudo 5,9, registrato alle 21,18 nella zona di Castel Sant'Angelo sul Nera, Visso e Ussita.

Le domande aperte
Nel frattempo i sismologi sono al lavoro per studiare la struttura delle faglie coinvolte.
"Le domande aperte riguardano la struttura della faglia, la sua profondità e soprattutto per capire se i terremoti di magnitudo 5,4 e 5,9 avvenuti ieri sera siano legati alla stessa faglia o a due faglie diverse", ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di geofisica e Vulcanologia (Ingv). Nel frattempo, ha proseguito, sono al lavoro anche i satelliti per rilevare immagini che, come è accaduto nel terremoto del 24 agosto - aiuteranno a capire se ci sono stati movimenti del suolo".

L'Appennino 'si estende'
Le analisi condotte dai sismologi dell’Ing nel corso della notte hanno confermato il valore di 5,9 per la magnitudo del terremoto delle 21,18 del 26 ottore. E’ confermato anche il movimento di tipo estensionale, tipico dei terremoti dell’Appennino, caratterizzato dallo 'stiramento' della catena montuosa da Est a Ovest. Confermato anche il legame con il terremoto del 24 agosto nel Reatino: “la sismicità – ha osservato Amato - riguarda la zona a Nord di Norcia, che corrisponde alla propaggine settentrionale dell’area che si è attivata in agosto”.

Condividi