Qualche mese fa proposi al Consiglio Comunale una mozione contenente misure concrete di contrasto al gioco d'azzardo. Fu bocciato, ma decisi di insistere raccogliendo le firme per la convocazione di un consiglio comunale aperto sul tema della ludopatia. Oggi finalmente ci siamo, e discuteremo con esperti del settore di questo problema che manda in fumo ogni giorno tra i 100.000 e i 150.000 euro di migliaia di folignati. Non ci arrendiamo, perché prima vengono le persone e i loro problemi, e poi, solo poi, i grandi interessi economici!

DI SEGUITO LE MISURE PREVISTE DALLA MIA MOZIONE:

Intervenire sugli orari di esercizio delle sale giochi autorizzate ai sensi dell’art. 86 TULPS nonché limitare il funzionamento delle apparecchiature con vincita in denaro di cui all’art. 110, comma 6, TULPS installati negli esercizi autorizzati ex artt. 86 e 88 del TULPS, R.D. n. 773/1931, al fine di ridurre la possibilità di accesso agli stessi con particolare attenzione agli orari di uscita dalle scuole e al tempo libero delle fasce più fragili della cittadinanza (giovani e anziani);
 

Valutare la possibilità di apertura delle sale suddette dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23;

Individuare sanzioni amministrative e pecuniarie efficaci ai sensi dell’art. 7 bis del D.Lgs. 267/2000 e delle procedure e modalità per far effettuare tali controlli dalla Polizia Municipale;

Stilare una mappattura comunale di tutti gli esercizi in cui non sono presenti apparecchi per il gioco d’azzardo, e - come previsto dalla Legge Regionale n.21 del 2014, art.4 - rialasciare un marchio NO SLOT per tutti quegli esercizi aderiscono alla campagna di contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico (GAP)

Individuare le zone cui si applicano le disposizioni previste al comme 1 art. 6 della legge regioanle 21 del 2014, la quale prevede che, al fine di tutelare i soggetti maggiormente vulnerabili e di prevenire fenomeni di gioco d'azzardo patologico, i Comuni debbano stabilire la distanza (dentro il raggio di 500 metri), entro la quale è vietata l'apertura di sale da gioco e la nuova collocazione di apparecchi per il gioco lecito in locali che si trovino nei pressi di istituti scolastici di ogni ordine e grado, strutture residenziali o semi-residenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi, centri di aggregazione giovanile o altre strutture frequentate principalmente da giovani.

Diffondere materiale informativo sui rischi correlati al gioco e sui servizi di assistenza alle persone affette da GAP da affiggere obbligatoriamente e in maniera visibile nei locali dove sono installati apparecchi per il gioco e da distribuire nelle strutture socio-sanitarie della città.

Stimolare presso la Regione Umbria la completa attuazione della normativa esistente in materia, e nello specifico quella contenuta nella legge regionale n.21 del 2014, rendendosi immediatamente disponibile ad attuare sul territorio comunale tutte quelle disposizione che la legge individua come di competenza dei Comuni

Attivare qualsiasi altra misura in grado di limitare la diffusione del GAP (agevolazioni fiscali per le attività che disinstallano gli apparecchi, tavoli di coordinamento con le strutture socio-sanitarie).

Elisabetta Piccolotti,
consigliere comunale Sinistra Italiana

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