PERUGIA – E’ stato aperto da uno striscione con la scritta 'Vincere l'indifferenza' il lungo corteo della Marcia della pace e della fraternità Perugia-Assisi partita come vuole la sua storia da porta San Girolamo.

Avviatosi sotto un cielo pumbleo e minaccioso, il ruscello iniziale è diventato un fiume mano a mano che altro popolo si univa ai marciatori più arditi nelle tradizionali tappe intermedie di Ponte San Giovanni, Collestrada e Bastia Umbra, fino a divenire una folla straripante a Santa Maria degli Angeli, prima di affrontare lo strappo finale, quello più faticoso, che conduce lassù, in alto, al traguardo consueto fissato sul vasto spazio antistante la Rocca di Assisi.

Per tutti, comunque il conforto di un sole che, vinta la sua battaglia con le nuvole, è apparso a scaldare gli animi ed i corpi.

Migliaia e migliaia, quindi le persone che hanno voluto essere presenti anche a questo ennesimo appuntamento con l’evento fortemente voluto da Aldo Capitini, quello che più di ogni altro è capace di mobilitare genti provenienti da ogni parte d’Italia. Ne fanno fede i tantissimi gonfaloni di Comuni, Province e Regioni italiane, 280 gli enti rappresentati ed i sindaci con le fasce tricolori.

Molte anche le associazioni del volontariato e del mondo civile, tra cui un gruppo di rifugiati di diversi Paesi africani accolti dall'Arci di Perugia. In marcia anche un gruppo di ragazzi del liceo scientifico di Amatrice con la preside e alcuni insegnanti.

I giovani venuti dal centro devastato dal terremoto del 24 agosto, una decina, accompagnati dai loro insegnanti, partecipano a questo evento "per guardare avanti. A guidarli è la preside Maria Rita Pitoni.

"E' la prima volta che noi e questi ragazzi partecipiamo a questo appuntamento - ha detto la dirigente scolastica - e lo facciamo con entusiasmo. Una tappa del percorso cominciato il 13 settembre con la riapertura della scuola. Tra i ragazzi alcuni provengono anche da Accumuli, un altro tra i centri più colpiti dal sisma".

Il gruppo è ospitato a Perugia per iniziativa dell'Assemblea legislativa dell'Umbria. "Abbiamo voluto così testimoniare la nostra solidarietà" ha detto la presidente Donatella Porzi. "Per cercare di condividere - ha aggiunto - sentimenti indispensabili per una cultura di pace che parte anche da questo genere di accoglienza. E' un momento di rinascita, condivisione, partecipazione, di comunità come forse non mai in questo momento".

"Oggi l'Europa deve essere all'altezza del compito che la storia gli assegna e dei suoi valori costitutivi, di difendere valori profondi quali quelli legati ai diritti civili e a quelli umani, la dignità delle persone", ha invece rimarcato la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini alla partenza della Marcia della pace da Perugia. "Allora - ha aggiunto - i muri, le barriere, una modalità confusa del fenomeno migratorio e l'idea di scaricare solo sui Paesi di confine, tutto questo è sbagliato".

Secondo la presidente umbra, dunque, "l'Europa deve cambiare il suo atteggiamento, garantendo accoglienza in sicurezza per i suoi cittadini ma anche nel rispetto della dignità umana".  "Perugia, Assisi e l'Umbria - ha concluso - sono al centro di questo processo di integrazione. Questa regione ha dimostrato che si può gestire il fenomeno migratorio rispettando i diritti umani e la dignità delle persone, in un rapporto civile e di solidarietà".

Anche il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, ha fatto sentire la sua voce.

“Assisi non può non essere protagonista alla Marcia della Pace. È un onore essere la destinazione, la tappa finale" di un evento che quest’anno più che mai si riempie di significato.

"Il mondo oggi - ha aggiunto - è colpito da una guerra a pezzi: c'è guerra per il dominio dei popoli, c'è guerra per le risorse della natura, c’è guerra fuori e dentro le nostre case. Occorre reagire a tanta violenza e devastazione, ma soprattutto occorre combattere l'indifferenza, e la Marcia non è una parata ma l'impegno di ciascuno verso nuovi e concreti percorsi di Pace. Assisi non può che esserne protagonista".

"Da poco - ha ricordato consludendo il primo cittadino di ASsisi - la Città ha ospitato l’importante evento interreligioso e interculturale 'Sete di Pace' e si è fatta teatro dell’incontro tra le tante religioni mondiali che qui... hanno insieme gridato al mondo ‘mai più guerra’. Oggi, con tutti coloro che hanno partecipato alla Marcia, lanciamo insieme lo stesso grido. Come Amministrazione stiamo concretamente mettendo in atto azioni che facciano della Pace una missione quotidiana promuovendo e incoraggiando, per esempio, stili di vita sostenibili. Non solo. Siamo la prima Amministrazione della Città ad aver previsto un assessorato dedicato ad Assisi Città della Pace, perché lavorare alla realizzazione della Pace non può e non deve essere un impegno di secondaria importanza”.
 

Condividi