ASSISI - Assisi celebra oggi la solennità di San Francesco patrono d'Italia. In una giornata di sole le cerimonie sono cominciate con la messa solenne nella Basilica Superiore. Il rito è stato presieduto da monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente della Conferenza episcopale di Piemonte e Valle d'Aosta, con i vescovi piemontesi, quello di Assisi, i ministri generali e provinciali delle Famiglie francescane.

In chiesa il ministro Gian Luca Galletti, i presidenti delle Regioni Piemonte e Umbria, Sergio Chiamparino e Catiuscia Marini, e il sindaco di Torino Chiara Appendino. Quest'ultima chiamata ad accendere la Lampada votiva dei Comuni italiani con l'olio offerto dalla Regione Piemonte. Dalla loggia del Sacro convento, Galletti leggerà il messaggio alla Nazione.

Padre Gambetti: "C' è bisogno di uscire definitivamente dal ring"

"Il nostro popolo vuole avere fiducia in Dio, fiducia nel prossimo, fiducia nelle istituzioni. Nessuno tradisca la fiducia della gente": così il custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, nel suo saluto in aperture delle celebrazioni. "C'è bisogno di uscire definitivamente dal ring - ha sottolineato ancora il custode - e smettere di pensare alla polis come ad un campo di battaglia: non ci sono i comunisti, i conservatori, i liberali, i radicali, i cattolici, gli ebrei, i musulmani, non ci sono nemici. Sul campo, nel mondo, ci sono innanzitutto gli uomini".

"Oggi l'Italia geme - ha aggiunto padre Gambetti - e si presenta incerta all'appuntamento con gli odierni cambiamenti epocali. Ma gli italiani sono fieri della propria appartenenza, non però da nazionalisti sprovveduti che alzano barricate, lo sono piuttosto con quel senso di realismo critico che la storia ha insegnato al nostro popolo".
   

 

Condividi