Terni/ Il malgoverno lo pagano utenti e lavoratori
TERNI - Lunedì 3 ottobre il Sindaco, in Consiglio comunale, si appresta a dichiarare il pre-dissesto del Comune di Terni. Una condizione pesante, inedita, che investe l’Ente più importante del territorio del ternano. L’emblema del fallimento della politica nostrana che da decenni governa il territorio.
Un passaggio storico per questo Ente, e una chiara prova delle responsabilità politiche di chi lo ha provocato.
Oggi, gli stessi che hanno generato il danno, vogliono far ricadere il prezzo del loro malgoverno sui cittadini e sui lavoratori attraverso scelte come la “riorganizzazione dei Servizi Educativi Comunali” leggasi chiusura e taglio, la proposta di “vendita delle Aziende Farmaceutiche Municipalizzate”, in barba agli oneri sofferti dalla cittadinanza per il loro risanamento, la “vendita di quote azionarie di ASM” azienda ridotta alla “canna del gas” per le politiche di strangolamento finanziario.
Ma non solo. I cittadini si sono visti aumentare le tariffe per i servizi di refezione scolastica, dei rifiuti e di tutti i servizi locali. I lavoratori sono stati colpiti dal taglio dei posti di lavoro e dal peggioramneto delle condizioni di lavoro, in particolare e soprattutto nel settore della cooperazione sociale, l’anello “debole” della catena.
Vogliamo inoltre ricordare come questo territorio è stato oltraggiato da scelte ambientali che hanno imposto alla comunità un polo di incenerimento, anche rinnegando gli impegni assunti, dimentichi dell’emergenza già presente per l’esposizione della cittadinanza agli inquinanti.
Un processo di riordino e razionalizzazione dei servizi educativi, storicamente fiore all’occhiello per il territorio, avvenuto nascondendo pesantissimi debiti fuori bilancio, che hanno confermato come il confronto di “partecipazione” fosse falsato ed inquinato da opacità ed assenza di trasparenza. L'USB, da sola, da anni combatte con coerenza e trasparenza contro queste politiche. I fatti oggi purtroppo ci danno ragione.
Noi lottiamo contro le privatizzazioni, invece condivise con accordi dai sindacati confederali, quali l'esternalizzazione dei servizi di refezione scolastica, causa del “massimo ribasso” del prezzo, dell'abbassamento della qualità del servizio, e della riduzione dei diritti dei lavoratori.
E’ anche per questi motivi che il 21 ottobre l’USB ha proclamato lo Sciopero generale.
Per contrastare le politiche liberiste e antidemocratiche a Terni, come nel resto del nostro Paese, politiche che stanno purtroppo determinando un progressivo degrado dell’intera società e della convivenza civile.
La Federazione USB




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