PERUGIA - E' stato spostato al centro congressi Capitini di Perugia l'evento di apertura della campagna referendaria del PD, con il premier Renzi, in vista del voto del 4 dicembre. Questo per consentire la massima partecipazione di quanti sono interessati. "Abbiamo più volte ribadito che il referendum è un tema centrale dell'agenda politica del Paese e anche in considerazione delle richieste ricevute nelle giornate di ieri e oggi abbiamo optato per una location che potesse garantire una partecipazione larga", ha spiegato in una nota il segretario regionale del Pd Umbria Giacomo Leonelli.

Una spiegazione che non ha convinto per nulla quanti lo attendevano dalla parti del Teatro Pavone, sede primitiva del “raduno” del Sì, per contestarlo. Confermata, comunque l’iniziativa del Coordinamento dei Comitati per il No Umbria che ha promosso per domani, alle 17, in Piazza della Repubblica, “un presidio, colorato e pacifico, per esprimere l’indignazione di tutti i cittadini umbri contro lo scasso della Costituzione, in difesa della democrazia e dei diritti del popolo lavoratore”.

Particolarmente caustico al riguardo il senatore della Lega Nord, Stefano Candiani, che in una sua nota parla di un Renzi in fuga dal centro per paura delle contestazioni.

“Sarà una gara a inseguimento – afferma Cantiani, che avverte: “Stiamo valutando come rendere visiva e sonora la nostra presenza. Chiudersi in una sala di fronte a un pubblico festante, non può nascondere all'opinione pubblica il fallimento di un Governo arrogante e sempre più autoreferenziale che, con la modifica della Costituzione e della legge elettorale, mira solo a conservare il proprio potere. Si può provare a fuggire dalle contestazioni, ma non dalle proprie responsabilità".

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