PERUGIA – “Siamo di fronte ad una crisi di traffico senza precedenti. La città di Perugia è stretta in una morsa di traffico che non si allenta neanche nelle ore ‘morte’, i cittadini esasperati segnalano come per percorrere pochi chilometri occorra anche oltre un’ora di tempo. Nelle principali vie di accesso alla città si registrano cantieri di varia natura che strangolano quartieri e frazioni del Comune”.

Questa, in sintesi, la denuncia del capogruppo Pd a Palazzo dei Priori, Mencaroni, che osserva ancora: “Molti di questi cantieri, come quello della galleria Kennedy, sono aperti e abbandonati a sé stessi. Su questo tema specifico ho intenzione di presentare una interrogazione per conoscere, nelle sedi ufficiali, la situazione e cercherò di svegliare Romizi dal torpore”.

Secondo l’esponente del maggiore partito di minoranza, il Sindaco e la sua Giunta di fronte ad un problema complesso come quello del traffico perseguirebbero, scientemente, la politica dello struzzo, per dirla con Eduardo de Filippo, cercando di far passare la nottata lasciando i perugini ingolfati lungo le strade di accesso alla città. Ma i perugini sono stanchi.

Per Mencaroni “Era ampiamente prevedibile che si creasse un mix letale per il traffico sommando chiusure sul Raccordo, lavori per la fibra ottica, lavori per il Bulagaio e riapertura delle scuole in concorso con una Giunta insipiente e lontana dalle problematiche dei perugini arroccata dentro palazzo dei Priori e nella città medievale”. “Perché – si chiede - determinati cantieri sono rimasti inoperosi nel periodo estivo quando i disagi al traffico sarebbero stati molto minori?

Il risultato è che “Il perugino medio che viene dalla città densa o dalle frazioni e ha necessità di recarsi al lavoro, ad accompagnare i figli a scuola, ad andare presso il nosocomio cittadino o presso il poliambulatorio di piazzale Europa invece si trova ormai imbottigliato in una sorta di girone dantesco dal quale sembra non poter più uscire senza che si prospettino idee da parte dell’amministrazione Romizi per poter superare il problema. Non si propongono soluzioni di alcun tipo: non si incentiva in alcun modo la mobilità alternativa, le proposte che abbiamo presentato come opposizione (ad esempio la navetta per collegare l’ospedale con il Minimetrò) sono state rigettate per meri interessi di bottega, mentre nuove linee di autobus come la “U” girano per la città completamente vuote”.

“Per quanto riguarda i mezzi pubblici – conclude il capogruppo democratico - mi chiedo anche a che punto sia il nuovo Piano della Mobilità Sostenibile. A ormai metà consiliatura – afferma - non vi è alcuna traccia e sindaco ed assessore competente, tanto per cambiare, fanno melina sul tema evitando di condividere con i cittadini un piano che ha ripercussione sulla vita quotidiana dei perugini. Auspico che una scelta importante come quella del nuovo Piano della Mobilità venga partecipata con tutti i cittadini e le categorie sociali e non calata dall’alto degli uffici comunali e di Palazzo dei Priori”.

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