PERUGIA -Si è aperta  con la riunione del Consiglio presso un hotel del Centro storico la due giorni perugina dei vertici nazionali della  Fida, l’associazione dei dettaglianti dell’alimentazione aderente a Confcommercio, che  ieri e oggi si sono ritrovati nel capoluogo umbro  sotto la guida della presidente nazionale Fida e vice presidente nazionale Confcommercio Donatella Prampolini Manzini, per impostare il programma di attività dei prossimi mesi.

Un programma che mette al centro l’innovazione e riqualificazione della figura del piccolo dettagliante alimentare. E per il perseguimento di questo obiettivo un ruolo centrale è svolto dall’Università dei Sapori, presso la quale il consiglio si sposterà lunedì 19 per la presentazione di un progetto formativo costruito “su misura” per le esigenze di professionisti dell’alimentazione che vogliono cambiare al ritmo del mercato e delle esigenze dei consumatori, all’insegna del principio guida  “formarsi per informare”.

Alla presentazione è seguito un primo modulo di aggiornamento.

“La figura dell’alimentarista – ha spiegato Samuele Tognaccioli, presidente provinciale Fida e delegato nazionale per la formazione – è al centro di un processo  evolutivo molto profondo, che parte dalle necessità di adeguarsi al mercato che cambia e passa per l’acquisizione di nuove competenze e l’aggiornamento professionale. Attraverso il percorso formativo proposto e realizzato da Università dei Sapori vogliamo rilanciare e arricchire di contenuti il ruolo del piccolo dettagliante alimentare nel consigliare la propria clientela, nell’essere  centro di raccolta e diffusione di informazioni e consigli utili. Nell’essere insomma consulente della qualità e non semplice venditore di merci, per rendere l’esperienza di acquisto del consumatore sempre più gratificante”.

La mattinata all’Università dei Sapori si è conclusa con una degustazione che ai colleghi del nazionale è stata offerta e presentata dai membri del consiglio provinciale Fida di Perugia. Una occasione, questa, per mettere nuovamente in vetrina anche il progetto GooD, che dall’Umbria sta per essere declinato in chiave nazionale, identificando con un marchio e con una serie di iniziative gli alimentaristi che fanno della qualità, del servizio e della consulenza il proprio elemento di distinzione e identificazione. 

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