PERUGIA – Dopo le comunicazioni della presidente Marini sugli eventi sismici del 24 agosto, l'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato con 16 voti favorevoli e l'astensione dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, la proposta di risoluzione, firmata dai gruppi Partito democratico, Socialisti e Riformisti, Forza Italia, Ricci presidente, Lega nord e Fratelli d'Italia, che esprime apprezzamento per l'operato della Giunta e contiene indicazioni per una veloce e trasparente ricostruzione, per il sostegno all'economia del territorio e per la tutela dei beni culturali.

Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Claudio Ricci (Rp), Silvano Rometti (Ser), Marco Squarta (FdI), Andrea Liberati (M5S), Giacomo Leonelli (Pd), Emanuele Fiorini (Lega), Raffaele Nevi (FI) e Andrea Smacchi (Pd) e la presidente Catiuscia Marini per la replica.

PROPOSTA DI RISOLUZIONE - SCHEDA “L'Assemblea legislativa dell'Umbria esprime apprezzamento all'operato della Giunta Regionale, all'Amministrazione comunale di Norcia ed ai Sindaci dei Comuni colpiti, per il lavoro fin qui svolto nella fase di emergenza post-sisma, in sintonia con l'operato del Governo e impegna la stessa Giunta a verificare la possibilità di applicare linee e provvedimenti sopraindicati nel confronto aperto con lo stesso Commissario di Governo Vasco Errani. Inoltre la proposta di risoluzione promuove la massima assonanza possibile fra le Istituzioni nei prossimi mesi per tutelare tutti i principali obiettivi della Regione Umbria e e della sua comunità. La Regione Umbria ha messo in atto alcuni provvedimenti per il grave danno diretto alle ATTIVITÀ ECONOMICHE E PRODUTTIVE: la SOSPENSIONE DELLA TASSAZIONE nelle aree dove ricade lo stato di emergenza; la sospensione immediata dei pagamenti delle fatture di gas, acqua ed energia elettrica per le utenze ubicate nei comuni terremotati; l'estensione della cassa integrazione in deroga a settori quali turismo, commercio, artigianato; la facilitazione per l'accesso al credito stipulando accordi con Abi regionale tramite Gepafin; la programmazione straordinaria per incentivazione misure a sportello, da parte dell'assessorato all'agricoltura. È fondamentale avviare il PROCESSO DI RICOSTRUZIONE NEL MINOR TEMPO POSSIBILE, attivando procedure trasparenti con adeguate risorse sulla base di una chiara legislazione. In questo quadro, nell'ambito della programmazione del territorio, si debbono trovare strumenti idonei per assicurare soluzioni transitorie per gli alloggi alle famiglie sfollate quali CASETTE PREFABBRICATE. Pertanto occorre, attraverso un'attenta verifica, mettere a punto percorsi e strumenti idonei per le nuove strutture da insediare. Si è in attesa della decisione che nelle prossime ore si prenderà al tavolo tecnico-politico (Governo, Regioni e Enti Locali) sullo strumento legislativo da adottarsi per la ricostruzione. Bisogna richiedere maggiore FLESSIBILITÀ e apertura da parte della UE, nell'ottica della ricerca e reperibilità delle risorse adeguate finalizzate alla ricostruzione, proponendo magari l'utilizzo di piccole TASSE DI SCOPO da applicare sui proventi derivanti da giochi e videogiochi. Si deve procedere alla ricostruzione EVITANDO UN APPROCCIO BUROCRATICO, mettendo invece a leva le indicazioni dettate dal progetto “Casa Italia” che sta ultimando il Governo, nell'ottica della trasparenza secondo le indicazioni del Presidente dell'Autorità Nazionale per l'anticorruzione Raffaele Cantone. Per superare e semplificare la burocrazia, si propone di fissare un ipotetico TETTO MASSIMO DI 50MILA EURO PER GLI INTERVENTI CONTENUTI, attraverso un percorso semplificato: produzione di documentazione fotografica; perizia giurata del tecnico incaricato; Scia. I rimborsi potranno essere percepiti al momento della disponibilità finanziaria da parte dello Stato (ex legge 61 applicata per gli eventi sismici del 1997). Sono da ripercorrere le buone pratiche della ricostruzione del '97 così come l'utilizzo dei consorzi Pir di dimensioni contenute, al fine della garanzia della efficienza e trasparenza delle procedure. Al PROGETTO “CASA ITALIA”, L'UMBRIA POTREBBE PARTECIPARE ATTIVAMENTE ANCHE SULLA BASE DELL'ESPERIENZA fin qui maturata, fornendo contributi da parte delle forze sociali, Università degli Studi di Perugia, facendosi promotrice di un HUB delle costruzioni (Parco tecnologico delle Costruzioni/concentratore di innovazione e tecnologia); si preveda di istituire il FASCICOLO DEI FABBRICATI per tutti gli edifici pubblici e per quelli privati ad uso pubblico e tutto il patrimonio privato situato in zone sismiche. Nel PROCESSO DI RICOSTRUZIONE sarà necessario definire PROCEDURE STRINGENTI per tutte le proprietà (sia prime che seconde case) del contesto edificato colpito dal sisma, tali da contrastare atteggiamenti assenteisti che alla lunga producono danni su tutte le altre costruzioni qualora non venissero risanate come sarebbe necessario così da rendere antisismico tutto il contesto costruito. Effettuare una RICOSTRUZIONE CONTESTUALE, differenziando però la percentuale di finanziamento: alle seconde case, nella fase iniziale della ricostruzione, andrebbe dato solo il rimborso per la parte strutturale e per le finiture esterne (ciò rappresenterebbe meno del 50 per cento del totale dell'intervento). La finalità del sostegno finanziario al recupero delle seconde case è quella di evitare che queste ultime non vengano mai recuperate, producendo di conseguenza gravi danni al contesto edificato dove ricadono nell'eventualità di ulteriori e successivi fenomeni sismici e di altre sollecitazioni. Nel prossimo bilancio assegnare all'attività di PREVENZIONE del rischio sismico un BUDGET ANNUALE PARI AD ALMENO L'1 PER CENTO DEL BILANCIO REGIONALe. Si ritiene di estrema importanza il RESTAURO DEI BENI CULTURALI E MONUMENTALI, quali Chiese, eremi e Santuari poiché rappresentano un valore straordinario dell'identità e della storia della Valnerina, promuovendo nuove forme di sostegno al recupero e alla valorizzazione come il fund raising. Si ritiene importante intraprendere ogni azione, affinché tali beni cultuali ed artistici RIMANGANO ALL'INTERNO DEL TERRITORIO comunale di Norcia, collocati in apposite strutture quali il Deposito della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Norcia o altre idonee, evitando così, come successo in passato, che tali beni escano dal territorio senza farvi più ritorno, cosa che verrebbe a penalizzare la qualità culturale e l'attrattiva turistiche del territorio. Si deve lavorare affinché sia estesa la misura dell'ART BONUS prevista dal Governo esclusivamente per i beni pubblici anche per i beni privati di interesse culturale, in particolare a quelli ecclesiastici, situate nelle zone colpite dal sisma. Uno dei temi prioritari da trattare è la VELOCE RIPRESA DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE in quei territori, che dal 24 agosto hanno subito un arresto quasi totale; dal settore turistico a quello agroalimentare per arrivare al commercio, settori tutti intimamente legati tra di loro. Fortemente colpiti anche le attività agricole, agroalimentari, artigianali e industriali. Per il TURISMO, è opportuna ed apprezzabile l'iniziativa dalla Giunta di promuovere eventi particolari in Valnerina nelle prossime settimane. Per le AZIENDE AGRICOLE ED AGROALIMENTARI, l'attivazione della Misura 5.2. dei fondi europei ed altre iniziative in corso, sono di fondamentale importanza per non abbandonare un comparto produttivo che in questi ultimi anni ha dato una forte connotazione alla Valnerina caratterizzandola fortemente e distinguendola per i processi innovativi di produzione. Un'altra iniziativa a sostegno del comparto, sempre in ambito di programmazione europea, è la richiesta di esentare la nostra Regione dal cofinanziamento delle misure. Per tutte le altre imprese che hanno subito danni si potrebbero attivare strumenti a parziale COMPENSAZIONE DEL MANCATO GUADAGNO. Altra possibile proposta da sollecitare al fine di alleviare le difficoltà economiche dei produttori e commercianti dei territori interessati, è quella di sollecitare la grande distribuzione organizzata nell'allestire BANCHI NORCINI DELLA SOLIDARIETÀ nelle rispettive strutture. Altro tema da affrontare è la necessità dei piccoli comuni di avere PERSONALE DI SUPPORTO alla stessa struttura comunale in questa fase, anche tramite rapporti di collaborazione, al fine di apportare e garantire le energie necessarie per il fabbisogno dei comuni della zona in emergenza sismica. Dovranno essere messe in atto tutte le iniziative rese al CONTRASTO DELLA DEANTROPIZZAZIONE, al fine di garantire continuità abitativa nelle aree interessate dal sisma. A tal proposito andranno privilegiate a livello regionale quelle infrastrutture che avendo un'incidenza diretta o indiretta nell'area vasta interessata possano aiutare la stessa al mantenimento della densità abitativa ed economica. Particolare attenzione va mostrata a quelle aziende che sono costrette alla DELOCALIZZAZIONE TEMPORANEA, mettendo a punto procedure e risorse. Da tenere in considerazione l'ipotesi della DETRAZIONE PER GLI ONERI SOCIALI dei dipendenti per un periodo di almeno venti mesi, come misura alternativa alla cassa integrazione in deroga”.

INTERVENTI:

Claudio RICCI (Ricci presidente): “IN UMBRIA L'EMERGENZA È STATA GESTITA BENE. ORA SERVONO ATTI LEGISLATIVI EFFICACI, EFFICIENTI E CON VELOCITÀ ATTUATIVA. SEMPLIFICARE E AUTOCERTIFICARE SONO LE PAROLE CHIAVE. Il fiume di dolore che è emerso in queste settimane è stato anche sovrastato da un fiume di parole. Ora è arrivato il tempo del fare insieme in silenzio, senza dimenticarci delle problematiche delle aree colpite dal sisma del 24 agosto. Gli interventi post sisma in Umbria degli ultimi 35 anni hanno resistito bene. Anche gli edifici che si sono lesionati hanno svolto il loro dovere e l'Umbria non ha avuto danni alle persone. Il consolidamento non si fa con le norme ma con la cultura progettuale e imprenditoriale edile. Negli ultimi decenni le normative statiche e sismiche sono cresciuto da 20 a 2000 pagine, ma i concetti del buon costruire rimangono intatti. Auspico che le opere d'arte debbano rimanere nei luoghi in cui si trovano, altrimenti potremmo usare il centro di Santo Chiodo di Spoleto per la conservazione temporanea. Dobbiamo insistere molto sull'autonoma sistemazione. Sul piano tecnico legislativo è necessaria la nostra estrema vigilanza. Servono rilievi molto precisi per calibrare al meglio la ricostruzione leggera. Il buon risultato della ricostruzione sarà dato dall'utilizzo più ampio possibile delle tecniche per semplificare le procedure burocratiche e delle tecniche per autocertificare. Faccio due raccomandazioni tecniche: unità minime di intervento piccole e aggregare la procedura contributiva e quella per la concessione urbanistica. Queste sono cose che andranno ad influire sull'efficacia e sull'efficienza degli interventi. La valorizzazione culturale e turistica dovrebbe poter contare su risorse almeno pari al 20 per cento della ricostruzione urbanistica. Bene il primo piano per l'emergenza sul turismo della Giunta, soprattutto per attutire l'effetto sul 2017 e 2018, anni turistici che si stanno vendendo oggi. Sollecito una visita di tour operator internazionali per far vedere che l'Umbria non ha avuto alcun danno. E questo deve essere trasformato in una leva di marketing. Poi servirà un piano per la manutenzione continua del nostro patrimonio edilizio, per il miglioramento sismico, l'efficientamento energetico, per la domotica. Il nostro Paese ha speso 250miliardi di euro dal dopoguerra a oggi per interventi post sisma. Il piano di completa riqualificazione di tutto il patrimonio edilizio italiano sarebbe pari a 360 miliardi di euro. È importante cominciare. L'Europa deve concedere tutta la flessibilità necessaria per finanziare tutta la ricostruzione. Senza se e ma”.

Silvano ROMETTI (SER): “LA RISPOSTA ALL'EMERGENZA È STATA RAPIDA, L'UMBRIA HA FATTO UNA BELLA FIGURA. ORA DOBBIAMO INSERIRE NEL PROVVEDIMENTO NAZIONALE LE NOSTRE ESPERIENZE POSITIVE. Questo ci consentirà di fare i nostri provvedimenti in linea con i bisogni del territorio. Il centro regionale di protezione civile si è dimostrato utile per far fronte all'emergenza. Bene la rapidità con cui la Giunta ha adottato alcune misure a sostegno del tessuto economico. Abbiamo imparato dagli eventi del passato. Dobbiamo ricostruire nei siti dove ci sono stati i danni. Servono norme per accelerare. Da noi hanno funzionato sia le regole , sia i controlli. Abbiamo la consapevolezza che la Regione non potrà fare come ha fatto nel passato: oggi la situazione è diversa con quattro regioni coinvolte, un Governo che fa la scelta di coordinamento centrale con norme nazionali, e con un commissario unico. Serve una forte capacità di interlocuzione della Regione con il Governo centrale per far sì che la buona esperienza che tutti ci riconoscono venga inserita nel quadro di norme nazionali, insieme al patrimonio di competenza ed esperienza, magari con la presenza di nostri tecnici. È fondamentale poi l'organizzazione amministrativa per la struttura che ci daremo, sia per procedure che per trasparenza così da evitare i rischi della corruzione. Dobbiamo lasciare spazio ai territori e alle aspettative dei cittadini rispetto alcune specificità come le case sparse. La ricostruzione delle seconde case va affrontata in modo diverso rispetto al passato. Importante la volontà del Governo di cogliere l'occasione per un programma pluriennale di messa in sicurezza di tutto il patrimonio edilizio. Serve la mappatura patrimonio esistente, e il fascicolo di fabbricato è fondamentale. Avevo presentato una proposta di risoluzione, che poi ho ritirato per arrivare ad un provvedimento condiviso, per tutelare il patrimonio culturale mobile che si trova in edifici non sicuri: dobbiamo evitare che venga portato altrove. Ci sono locali idonei ad accogliere questo patrimonio, altrimenti il rischio è che questi beni vadano via e poi non tornino più. Non dobbiamo dimenticare la strada statale delle Tre Valli che è una direttrice importante: dobbiamo cogliere questa occasione affinché alcuni punti critici oggettivi che ci sono vengano adeguati. Il miglioramento e l'adeguamento di questa strada è prioritario”.

MARCO SQUARTA (FDI): “POSITIVA GESTIONE DELL'EMERGENZA, ORA RICOSTRUZIONE CHE SIA D'ESEMPIO E CONTROLLI ANTI-INFILTRAZIONE MAFIOSA - Non si può che esprimere un giudizio positivo per come è stata gestita l'emergenza, straordinario il lavoro di vigili del fuoco, protezione civile, polizia, carabinieri e anche sindaci e consiglieri, che si sono schierati in prima linea. Ora, passata l'emergenza occorre pensare a un piano di risanamento per chi si ritrova senza casa e senza futuro. Un piano che incida su sociale, occupazione, turismo e beni culturali, soprattutto una efficace catena di controllo per tagliare fuori la criminalità organizzata che si nasconde dietro le imprese edili, prevenire le infiltrazioni. Cogliamo l'opportunità rappresentata dal poter fare una ricostruzione che possa diventare esempio da seguire in futuro. Per la Valnerina è la terza ricostruzione e se dovesse accadere di nuovo dobbiamo poter dire che la ricostruzione è stata fatta bene, anche per poter rispedire al mittente messaggi vergognosi come le vignette del giornale francese. Un terzo degli sfollati sono in Umbria, parecchi anche con la casa agibile, ma per paura stano in tende e macchine. Necessaria un'accelerazione sulla verifica dell'agibilità degli edifici. Ora le scosse non sono più forti. Capire quante persone possono rientrare in casa e quante no, per capire come gestire l'emergenza, perché il freddo sta arrivando. Serve una ricostruzione integrata, perché come abbiamo visto i danni sono stati provocati dagli edifici che non erano stati ristrutturati, come a Castelluccio. E dobbiamo tenere presente che la Valnerina è molto differente dall'Emilia Romagna, con le tante casette sparse nei luoghi di montagna. Bene la possibilità di casette di fronte alle abitazioni. Affrontiamo con la legge urbanistica il tema di una apertura alla redistribuzione dei volumi, concedendo piccoli spostamenti per consentire alle persone di restare a vivere negli stessi luoghi ma in sicurezza. Molte persone chiedono di anticipare la ricostruzione spendendo soldi in proprio, senza attendere oltre. Serve perciò un confronto che permetta di gestire al meglio le criticità singole. Andiamo incontro ai Comuni che si stanno avvalendo di personale per gli aiuti ma hanno difficoltà a rimborsarlo. Facciamo una deroga dell'articolo 19 della legge regionale '18/2011'. Mi aspetto anche che il Governo faccia qualcosa di concreto in materia di adeguamento sismico e possa intervenire con una detrazione fiscale pari al 65 per cento per tutti coloro i quali intendono rispettare la normativa antisismica nelle zone sismiche”.

ANDREA LIBERATI (M5S) – “NO MIGLIORIE, MA ADEGUAMENTI SISMICI. CONTROLLI SUI CANTIERI, NON DI TIPO AMMINISTRATIVO. NO AL MASSIMO RIBASSO MA INVESTIRE SU SICUREZZA E PREVENZIONE - Doveroso ringraziare chi, dal 24 agosto, sta aiutando le popolazioni terremotate, un grazie anche alla Giunta regionale e a tutti coloro i quali si stanno adoperando. Non lontano da noi molti morti, figli della mancanza di una cultura del rischio, nonostante in Umbria sia maturata una certa cultura. Fin dalla scuola dobbiamo essere messi in condizione di capire dove viviamo e quali misure possono contenere o mitigare il rischio. All'Università c'è ben poco riguardante l'antisismica del costruito antico. Perugia sia il centro del costruire antico, per valorizzare e proteggere tanta parte del tessuto urbanistico dell'Italia che tuttavia non è oggetto di studi, anche con corsi di laurea specifici. Spesso si parla solo di costruzioni ex novo. Non possiamo paragonare Norcia a Amatrice, lavoriamo su quanto non è stato fatto finora: controlli per il futuro nei cantieri, erogazione dei soldi per la ricostruzione che va fatta sui cantieri. Controlli solo di tipo amministrativo non ci rassicurano. Leggiamo di migliorie fatte sugli edifici ma sono cosa diversa dagli adeguamenti antisismici. Dobbiamo sapere quali edifici pubblici sono stati sottoposti ad adeguamenti e quali a migliorie, se l'analisi di vulnerabilità è stata fatta o no. Dobbiamo farle svolgere tutte e molto rapidamente per procedere, unitamente al governo, agli adeguamenti. Cantieri, massimi ribassi e subappalti: quando legifereremo dovremo contenere i danni che provoca la politica del massimo ribasso. Sapere che quelle ferite non sarebbero riparate adeguatamente, case e opere d'arte, quindi non affidiamole a chi risparmierà sulla sicurezza e poi sui materiali. Con il massimo ribasso si assiste spesso a fallimenti, a meno che non debbano riciclare i soldi, perché in questi casi sappiamo che ci sarebbero disponibilità e porte aperte. Serve una commissione d'inchiesta per dire se dobbiamo continuare così o utilizzare altri materiali per spendere al meglio i fondi pubblici. Il calcestruzzo potrebbe non essere la migliore soluzione. Guardiamo quanti edifici sono fortemente danneggiati dopo ben due ricostruzioni. Basta con le autocertificazioni, per assicurarsi che le opere siano davvero antisismiche dobbiamo essere attrattivi, cambiare paradigma, Umbria come regione attrattiva per ospitare, in sicurezza, tutti. Prioritario investire nella prevenzione sismica. Le norme esistenti sono disapplicate. I numeri sono spaventosi: decine di migliaia di persone che vivono sul costruito antico sarebbero le prossime vittime di un eventuale altro terremoto della stessa intensità di quello che c'è già stato. Il cemento armato sui tetti non sembra essere il modello appropriato. La gestione sfollati che prevede sette mesi di tempo non è sostenibile per le comunità e le attività economiche. Verifichiamo se una parte della casette di legno già montate possono essere spostate per dare riparo sicuro alla popolazione colpita. Le persone non devono allontanarsi dai luoghi. No ai brevi periodi fuori, perché negli altri terremoti spostando le persone certi luoghi sono rimasti disabitati. I cittadini devono restare nelle stesse aree e in condizioni di sicurezza. Le fondazioni bancarie che gestiscono 50 miliardi di euro li usino per rilanciare sicurezza e prevenzione”.

Giacomo LEONELLI (PD): “TRASPARENZA DELLE PROCEDURE PER UNA RICOSTRUZIONE SERIA E DI QUALITÀ. SCELTE CHE GUARDINO ALLA SALVAGUARDIA DELLA DENSITÀ ABITATIVA, SIA A LIVELLO SOCIALE CHE ECONOMICO. È stato importante prevedere questo seduta monotematica. Il dibattito prodotto e la risoluzione che andremo ad approvare rappresentano un passo avanti per la correttezza dei percorsi. Tutti i rappresentanti politici di questa Assemblea hanno prestato grande attenzione alla vicenda a cui è stata riservata la giusta attenzione. Per le varie fasi che portano dalla gestione dell'emergenza alla ricostruzione dobbiamo tenere conto dei molti elementi positivi del terremoto del 1997, a partire dalla trasparenza delle procedure che hanno portato ad una ricostruzione seria e di qualità. Le scelte fatte per quella ricostruzione vanno quindi replicate anche oggi. Forse un limite di quella esperienza è rappresentato dall'eccessivo abbandono del territorio da parte dei cittadini. Per questo vanno concertate con le popolazioni i luoghi dove porre le casette provvisorie in modo da preservare le comunità. Necessario mettere in atto e privilegiare scelte che guardino alla salvaguardia della densità abitativa, sia a livello sociale che economico. Una forte battaglia da mettere in campo riguarda la promozione del territorio. Le ricadute di questi eventi sull'Umbria, a livello turistico, rischiano di essere particolarmente pesanti. Per questo siamo chiamati a fare un ragionamento di medio periodo sul modo di promuovere il territorio”.

Emanuele FIORINI (Lega Nord): “VANNO ACCELERATI I TEMPI, I SETTE MESI PREVISTI DAL COMMISSARIO ERRANI PER LE CASETTE DI LEGNO RAPPRESENTANO UN TEMPO TROPPO LUNGO. VOTEREMO A FAVORE PERCHÉ SONO STATE RECEPITE ALCUNE NOSTRE OSSERVAZIONI. Ci sono punti tecnici da sciogliere e verificare. Spesso ci siamo recati nel territorio interessato dal sisma e per questo ci preme sottolineare il buon lavoro svolto, tra gli altri, dalla Protezione civile e dai Vigili del Fuoco. Attualmente problemi importanti riguardano anche gli imprenditori, le attività non agibili per le quali, dove è possibile, auspichiamo la previsione di strutture provvisorie, ma adeguate, oltre al trasferimento provvisorio dell'attività. La priorità assoluta è quindi quella di prevedere in fretta strutture prefabbricate approfittando anche della disponibilità dichiarata dalla Regione Lombardia per l'uso di strutture dell'Expo. Bene la ripresa della scuola, ma in molti casi l'attività è ripresa in tenda. Vanno accelerati i tempi, i sette mesi previsti dal commissario Errani per le casette di legno rappresentano un tempo troppo lungo. Per il futuro andrebbero previste strutture comunali antisismiche riservate a queste emergenze visto che ormai interessano, ogni 15-20 anni il nostro territorio. Prevedere anche contributi e sostegno alle Pro loco e ad altre associazioni di volontariato che in situazioni come queste rappresentano una importante risposta immediata per le comunità. Voteremo a favore della risoluzione perché sono state recepite alcune nostre osservazioni”.

Raffaele NEVI (Forza Italia): “Mi preme ringraziare le moltissime persone, le istituzioni pubbliche, i privati che hanno collaborato per alleviare il disagio della gente. L'emergenza è stata gestita in maniera funzionale, ma ora inizia la fase più difficile. Il tempo ci dirà se la centralizzazione da parte dello Stato della seconda fase dell'emergenza rappresenterà una buona scelta. Ora l'importante è mettere a disposizione delle famiglie, nel più breve tempo possibile, le casette di legno, collocandole in prossimità del luogo precedentemente abitato. La preoccupazione riguarda lo spopolamento dei luoghi. Bisogna puntare alla qualità del costruito per sconfiggere la paura dei residenti e dei turisti. Norcia è una città importante per il turismo regionale. Dispone di infrastrutture turistiche che necessitano di un flusso turistico costante. Dobbiamo essere uniti in questa Assemblea, vicini alle popolazioni colpite e chiedere al Governo centrale importanti sforzi in tal senso. Destano preoccupazione i sette mesi previsti dal commissario Errani per la messa a punto delle casette. È un'esigenza assoluta accorciare i tempi. Bene gli sgravi fiscali previsti, come pure mi convince la possibilità di fare dell'Umbria un luogo di ricerca e sperimentazione. Bisogna ragionare approfonditamente su come garantire sicurezza alle persone in zone con alta pericolosità sismica. L'Assemblea legislativa è chiamata a monitorare attentamente la fase post emergenziale e quella successiva della ricostruzione. Dobbiamo essere pronti se chiamati ad entrare nel dettaglio della ricostruzione con nuovi strumenti normativi”.

Andrea SMACCHI (Pd): “ LANCIARE IL PROGETTO 'CASA UMBRIA. OPPORTUNO ANCHE ESTENDERE AI BENI PRIVATI ECCLESIASTICI LE AGEVOLAZIONI FISCALI DELL'ART BONUS. Potremmo lanciare il progetto 'Casa Umbria' prevedendo un apposito fondo per quanto riguarda la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico, parliamo dell’1 per cento del bilancio nazionale, e nel nostro bilancio 25 milioni di euro sarebbero un segnale rispetto al passato. Sarebbe opportuno anche estendere ai beni privati ecclesiastici le agevolazioni fiscali dell'Art Bonus. Ed anche la possibilità di riconoscere il 'danno indiretto', prevedendo possibilità di risarcire le aziende e le imprese che hanno subito una riduzione del fatturato a causa del sisma superiore al 29 per cento. Si dovrà infine fare uno sforzo importante per utilizzare il personale già formato in tema ricostruzione a sostegno dei Comuni. In particolare quello del Comune di Nocera Umbra, che potrebbe aiutare i comuni di Norcia, Preci e altri che hanno bisogno di personale qualificato da utilizzare da subito. Queste sono le quattro misure che caratterizzano questa risoluzione”.

Catiuscia MARINI (presidente della Giunta-replica): “Nella fase transitoria i cittadini dovranno essere collocati in soluzioni adeguate come autonome sistemazioni nelle case e strutture ricettive. Quella dei moduli abitativi è scelta autonoma delle amministrazioni comunali. Nelle frazione di S.Pellegrino gli abitanti non vogliono allontanarsi e quindi i moduli sono integrativi delle altre soluzioni. Nel patrimonio abitativo umbro ci sarebbero case a sufficienza per alloggiare tutti gli sfollati. La tempistica massima, quella dei 7 mesi, dipende dalla presenza o meno di aree urbanizzate. Il tema dei moduli è successivo alla fase transitoria. Una parte dei moduli del 1997 sono stati demoliti perché non più idonei all'utilizzo da parte della protezioni civile. Per alcune famiglie questi moduli saranno la casa per 2, 3 o anche 4 anni e quindi va fornita una soluzione meno precaria possibile. È stata fatta una gara nel mese di maggio per la fornitura di nuovi moduli abitativi. Ogni esperienza di ricostruzione è diversa dalle altre. Paragonare i terremoti è sbagliato, anche se ci sono state esperienze di gestione dell'emergenza buone e altre negative. Abbiamo un bagaglio tecnico di grande valore di cui fare tesoro. Bisogna sburocratizzare senza rinunciare alla sicurezza, responsabilizzando i tecnici e le imprese. Il commissario sta lavorando su una white list delle imprese, basata sulla qualità. Considero molto positivo che un Governo abbia posto alle Regioni la possibilità di far procedere strumenti ordinari insieme alla ricostruzione. Il cantiere 'Casa Italia' me lo immagino come un cantiere ordinario, un programma pluriennale e stabile. Nel 2015 abbiamo finanziato per 18milioni di euro l'edilizia scolastica. Molte delle risorse per la sanità pubblica sono connesse all'adeguamento sismico. Mantenere gli edifici scolastici nei centri storici è una scelta importante, anche se costerebbe di meno ricostruirli fuori. Questo avverrà dove ci siano evidenti ragioni di sicurezza. Gli edifici storici verranno messi in sicurezza con il fondo della Protezione civile per gli edifici strategici”. 

 

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