UMBERTIDE - Il Comune di Umbertide, dopo la definitiva vittoria al Consiglio di Stato della battaglia per affermare il principio di precauzione,  volto alla protezione della salute dei cittadini dai rischi dell’inquinamento elettromagnetico, intende ora applicare il proprio regolamento che consente la ricerca di siti alternativi.

Era il lontano 2002 quando, vigendo il cd. Decreto Gasparri  (D.lgs 198/2002) che considerava come “strategiche” e perciò difficilmente contestabili le localizzazioni delle opere funzionali agli impianti di telefonia mobile, era ben difficile trovare una via, anche concordata, con il Gestore, per un posizionamento migliore delle antenne e dei ripetitori i quali, come è noto, emanano onde elettromagnetiche potenzialmente dannose per la salute dei cittadini.

Si opponevano infatti, il più delle volte, esigenze tecniche di copertura della rete, difficilmente verificabili, e  che impedivano qualsiasi dialogo anche quando si potevano ipotizzare siti alternativi, comunque più sicuri per il principio europeo di cd. “precauzione”, secondo cui tali onde devono essere assorbite il meno possibile dalla popolazione.

Da un po’ di tempo nella nostra città si era costituito un battagliero Comitato di cittadini che aveva raccolto numerose firme e consegnato all’Amministrazione comunale una petizione per lo spostamento del ripetitore TIM  di Via dei Patrioti, posto proprio in mezzo all’abitato e quindi uno di quelli assoggettabili a quel principio di cautela e di prevenzione.

Circa otto anni fa il Comune di Umbertide sceglie di ascoltare la voce dei cittadini e decide di riscrivere  il proprio regolamento sulla telefonia mobile prevedendo al suo interno divieti “puntuali” sui quali l’installazione delle antenne non è consentita, e ciò in conformità ai principi elaborati dalla Corte Costituzionale.

Il regolamento viene tuttavia contestato, disconoscendone la validità e la legittimità da più Gestori, da quelli in particolare che chiedono di continuare comunque a poter installare altri apparecchi in quei luoghi. Il Comune però è sicuro nel difendere il proprio operato e oppone un fermo diniego che viene contestato dinanzi al TAR dell’Umbria,  il quale, con sentenza n. 474/09, rigetta il ricorso dichiarandolo infondato .

Segue allora un nuovo ricorso (in appello) del Gestore al Consiglio di Stato: ma anche questa volta il ricorso viene respinto con la più recente sentenza n. 3085/2015 che, nel confermare la sentenza del TAR,  dà ragione al Comune.

Ora dunque la sentenza del TAR può considerarsi del tutto definitiva e così pure possono considerarsi sicuramente legittime e non più contestabili le previsioni regolamentari che stabiliscono divieti puntuali per la installazione di nuove antenne e procedimenti concertativi per la delocalizzazione di impianti (come quello di via dei Patrioti).

Dopo una lunga e tenace battaglia che ha visto fianco a fianco istituzioni e cittadini, il Comune fin dal 2010 (subito dopo la sentenza del TAR), ha pertanto avviato tali procedimenti sollecitando più volte il Gestore ad intraprendere tutte le iniziative procedurali che il nuovo regolamento prevede per la delocalizzazione dell’antenna di Via dei Patrioti.

Si auspica pertanto che il Gestore voglia offrire tutta la sua più leale collaborazione rispettando le citate procedure, vincolanti sia per il Comune stesso che per il Gestore, e con le quali si potranno attuare le migliori scelte per tutelare precauzionalmente la salute dei cittadini di Umbertide per i prossimi anni.

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