PERUGIA - Sul ridimensionamento del servizio di Guardia Medica notturna il Prc dell’Umbria, per mezzo del suo segretario regionale Enrico Flamini, ha deciso di rivolgersi in maniera diretta alle massime autorità della Regione, prima fra tutte la presidente Catiuscia Marini, alle quali ha indirizzato la seguente missiva:

“Con la presente siamo a scrivervi per comunicarvi le nostre forti preoccupazioni riguardo alla situazione che sta interessando il sistema sanitario nazionale nel suo complesso e le possibili ricadute in Umbria. Come certo saprete il governo nazionale sta mettendo a punto un provvedimento per definire i nuovi livelli essenziali di assistenza, cioè le prestazioni di diritto per i cittadini a carico dello Stato: l’assistenza ospedaliera, la farmaceutica, la specialistica, l’assistenza di base, i vaccini, le protesi, la prevenzione collettiva. 

L’ultima revisione risale al 2001 e, in questi anni, considerando le nuove esigenze, le Regioni più volte hanno chiesto adeguamenti, ma i vari governi non hanno mai provveduto ad una giusta copertura. Anzi, hanno tagliato sistematicamente i trasferimenti. Anche ai Lea viene esteso il criterio di definanziamento adottato per il fondo sanitario nazionale. Nel concreto il governo per i Lea ha stanziato solo 800 milioni, anche se il loro aggiornamento costa almeno 3 miliardi (fonte Il Sole 24ore http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/dal-governo/2016-06-22/ecco-nuovi-lea-aggiornati-lorenzin-e-inviati-regioni-164901.php?uuid=ADUfi9g). Il rischio concreto è che dovranno essere le Regioni a compensare quello che manca, magari estendendo i ticket. 

Inoltre, il governo sta mettendo a punto un altro provvedimento che riguarda la riduzione della Guardia Medica notturna. A quanto è dato di sapere l’assistenza nei giorni feriali sarà di 16 ore e nei giorni festivi, compreso il sabato, sarà di 12 ore. In altri termini non ci sarà più un servizio di assistenza 24 ore su 24. Il servizio sarà scaricato sui Pronto Soccorso e sul 118, andando a complicare ulteriormente una situazione già difficile e a sovraccaricare questi servizi. Basti pensare che i medici del 118 si potrebbero trovare verosimilmente a dover gestire contemporaneamente “codici rossi” e assistenza con visite domiciliari. Non solo per i centri urbani, ma anche per le zone rurali e per i piccoli comuni di una regione come l’Umbria, dove la Guardia Medica rappresenta un vero e proprio presidio di sanità pubblica, è a rischio la stessa assistenza notturna. Il Ministero della Salute sarebbe orientato a delegare la sperimentazione ad ogni Regione/area, per far si che queste si organizzino in maniera autonoma. 

Tutte e tutti noi conosciamo le eccellenze e le difficoltà del sistema sanitario umbro. Per questo, nell'ambito della definizione del nuovo piano regionale sanitario e a difesa della qualità del servizio pubblico e del diritto universale alla salute, siamo a chiedervi di intervenire quanto prima presso il governo e la ministra Lorenzin per far escludere il sistema sanitario nazionale dal criterio di definanziamento, per richiedere le risorse necessarie al reale fabbisogno dei Lea in modo da scongiurare l'estensione dei ticket e per far modificare radicalmente la bozza per il rinnovo della Convenzione dei medici così da evitare la riduzione della guardia medica.

Ringraziandovi per l'attenzione cogliamo l'occasione per porgere cordiali saluti”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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