PERUGIA - Un tavolo regionale in tempi brevi che possa dare forma a un protocollo di intesa tra aziende, istituzioni regionali e parti sociali per dar vita a un “modello Umbria” e quindi a un’idea condivisa ed innovativa riguardante la questione energetica. In sintesi è questo quello che chiede Cgil, Cisl e Uil Umbria con il convegno “Quale futuro per l’energia in Umbria” che si è tenuto questa mattina, 15 luglio, a Perugia alla Sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni.

La situazione delineata nella relazione unitaria di apertura - esposta dal segretario regionale Cisl Umbria Pierpaola Pietrantozzi in un’iniziativa coordinata dal segretario generale regionale Uil Umbria Claudio Bendini e conclusa da Antonio Filippi, il responsabile Cgil nazionale politiche energetiche - ha delineato uno scenario nazionale e internazionale che, come è sotto gli occhi di tutti, condiziona il cuore verde d’Italia, non mettendo di certo l’Umbria al riparo. Ciò in un contesto nel quale l’unico punto di riferimento certo resta il piano energetico regionale che, come è stato osservato nel corso dell’iniziativa pubblica, “fu approvato il 21 luglio 2004, in uno scenario di prospettiva energetica in evoluzione, ma completamente diverso da quello attuale.

Da allora – hanno ribadito Cgil, Cisl e Uil Umbria - nella nostra regione abbiamo vissuto processi di trasformazione aziendali ed economici che non erano neanche immaginabili. L’esempio lampante di questo è la profonda crisi produttiva e occupazionale che sta interessando le due centrali Enel di Bastardo e Pietrafitta, colpite dalla condizione di over capacity che interessa il settore termoelettrico a livello nazionale”. In particolare su Pietrafitta, presidio fondamentale per il settore energetico in Umbria, i sindacati chiedono con forza un impegno di Enel per garantire un futuro produttivo e occupazionale; per il sito Enel di Bastardo la garanzia di una riconversione che continui ad assicurare occupazione e produttività attraverso la presenza della stessa azienda e del suo marchio Green Power.

Nella relazione, inoltre, Cgil, Cisl e Uil Umbria hanno posto l’attenzione sullo sviluppo ecosostenibile, “che è stato possibile negli anni grazie all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, il cui sviluppo è stato favorito da una giusta intuizione che nel tempo ha trovato riscontro: infatti, l’Umbria ha già superato l’obiettivo di produzione da energia rinnovabile 2020”. Ma assieme ad un obiettivo traguardato, i sindacati denunciano la diminuzione della richiesta di energia che, da quanto esposto, probabilmente trova la sua principale causa proprio nella crisi economica e, dall’altra, l’aumento del deficit regionale, ossia il dato che fa riferimento alla produzione se rapportato con la richiesta.

“Il trend nazionale – è stato ribadito dai sindacati - si riflette chiaramente anche in Umbria, dove la richiesta di energia elettrica è passata da circa 6.328 GWh del 2008 a 5.365 del 2014, la produzione netta nel 2008 era di 4.639 GWh contro i 3.067 GWh del 2014. Nella nostra regione –hanno quindi aggiunto Cgil, Cisl e Uil - i consumi sono scesi di circa il 17,9% ma nonostante tutto, il deficit regionale tra produzione e richiesta è aumentato dal -26,8% del 2008 al -46% del 2014. Per questo ci risulta paradossale la scelta di Enel di indebolire la produzione energetica umbra. E’ invece necessario –hanno poi sottolineato- un maggiore impegno per il nostro territorio da parte di tutti gli operatori, con Enel in capo”.

E proprio da questa consapevolezza è stata lanciata la proposta di “avviare da subito un lavoro condiviso tra tutti gli attori del settore – hanno chiarito- dove le parti sociali insieme alle istituzioni regionali e alle aziende possano delineare un percorso che guardi ad un futuro, necessariamente diverso dall’attuale, ma dal quale nessuno potrà chiamarsi fuori, soprattutto chi per decenni ha realizzato la propria crescita economica grazie all’utilizzo del territorio umbro”. Con questo focus dedicato alla sostenibilità, Cgil, Cisl e Uil Umbria hanno quindi chiesto a tutti i convenuti di lavorare per tutelare il futuro energetico della regione attraverso l’avvio di un tavolo dedicato da istituire in tempi brevi.

Al convegno hanno preso parte: Ennio Fano, esperto centro studi Uiltec nazionale; Giuseppe Consentino, responsabile Local public affairs Erg; Salvatore Galati, responsabile Energy Management Erg Power Generation; Stefano Missinato, responsabile centrale Edison Terni; Stefano Neri, presidente TerniEnergia Spa; Fabrizio Iaccarino, relazioni esterne Enel Spa e Fabio Paparelli, assessore regionale Umbria. A concludere i lavori sarà Antonio Filippi, responsabile Cgil nazionale politiche energetiche.

 

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