PERUGIA – Con l'intervento della presidente Catiuscia Marini, l'Assemblea legislativa dell'Umbria ha iniziato la discussione della relazione del Presidente della Giunta regionale sullo stato di attuazione del programma di governo e sull'amministrazione regionale per il 2015. 

RELAZIONE MARINI
La relazione sullo stato di attuazione del programma di governo e sull'amministrazione regionale per il 2015 dimostra che "OLTRE AL SOSTEGNO ALLA CAPACITÀ DI INNOVAZIONE DELLE IMPRESE, l'altro filo conduttore strutturale della nostra azione è stata L'INCLUSIONE SOCIALE. Il raffronto tra la spesa consolidata pro capite dell'Umbria rispetto al sistema Paese dimostra la significativa attenzione ai temi dell'inclusione sociale, dell'innovazione, della conoscenza ricerca e cultura. Per le POLITICHE SOCIALI, infatti, rispetto ad una media italiana del 34 per cento in Umbria siamo al 43. E anche per la conoscenza e la cultura siamo sopra alla media. E questi risultati sono stati ottenuti mantenendo INVARIATA LA PRESSIONE FISCALE, pur in un quadro di riduzione complessiva dei trasferimenti. Un dato, questo, molto importante che indica come abbiamo tenuto la barra ferma nelle azioni di contenimento fiscali. E questo significa sostenere sia la capacità di investire delle imprese e dei redditi alti, sia mantenere la capacità al consumo e all'acquisto dei redditi bassi e delle famiglie. Un punto  caratterizzante della nostra azione è stato vedere l'UMBRIA COME REGIONE EUROPEA, ponendo la massima attenzione nell'attuazione delle politiche di coesione. Il 2015 è stato un anno molto significativo, perché ha visto la conclusione della programmazione europea 2007-2013 e l'avvio della nuova programmazione 2014-2020.

Abbiamo già DATO AVVIO A TUTTI GLI ASSI DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE, con la presentazione anche di bandi e di risorse finanziarie già impegnate sull’asse ricerca e innovazione; su quella della crescita della cittadinanza digitale, sulla competitività delle piccole e medie imprese con l'erogazione di 6 milioni di euro per 95 domande presentate sull'energia sostenibile; su ambiente e cultura con la definizione anche degli attrattori degli interventi per i beni culturali; sullo sviluppo urbano sostenibile nelle cinque città in cui ha preso avvio l’agenda urbana; nel 2015 abbiamo definito con le amministrazioni comunali le priorità e i programmi strategici e nel 2016, come avrete visto da alcune presentazioni che abbiamo fatto a Perugia, a Terni, a Foligno e a Spoleto, con Città di Castello un po’ più in ritardo; così come sulla STRATEGIA PER LE AREE INTERNE, con l'area dell'Orvietano che è entrata nella fase operativa e quella dell’appennino Eugubino-Gualdese che sta partendo. Nella vecchia programmazione 2007-2013 abbiamo attuato finanziariamente il cento per cento degli stanziamenti totali. Un dato molto importante che dimostra la capacità di programmazione della Regione, ma anche la capacità di relazione con il sistema economico e produttivo, con le persone e con le amministrazioni comunali. Merito anche della struttura tecnico-amministrativa della Regione, che ha operato in una riduzione della dirigenza e del personale assegnato, ma che nel 2015 è stata in grado di rendicontare solo sul Psr 180 milioni di euro di finanziamenti pubblici in un solo anno. Da sottolineare per l’attuazione delle politiche regionali, quelle che si ancorano principalmente nelle risorse proprie della Regione, si presenta una SITUAZIONE DI COMPLESSIVA SOLIDITÀ FINANZIARIA, che garantisce anche la capacità di continuare le politiche e le azioni di governo che caratterizzano  l’operato della Giunta nei confronti della comunità regionale su sviluppo e crescita infrastrutturale, ma anche per il sostegno alla rete di politiche e servizi che hanno come riferimento i Comuni. Il 2015 è anche l'anno di attuazione della RIFORMA DELLE PROVINCE. L'Umbria è stata tra le prime regioni a dotarsi di una legge regionale, la prima ad aver condiviso un percorso con i sindacati che ha portato 236 dipendenti provinciali in regione e 39 ad essere assegnati al sistema sanitario e a enti strumentali regionali. Abbiamo governato la situazione con capacità amministrativa, responsabilità, certezza per il personale e valorizzazione delle competenze. Al netto di quello proveniente dalle province, la Regione continua ad avere RIDUZIONE DI PERSONALE: attualmente poco più di mille e cento unità, un dato tra i più bassi degli ultimi 20 anni. La dirigenza complessivamente in 14 anni è passata dalle 130 unità del 2001 alle 64 unità del 2015, che scendono a 59 dirigenti nel 2016. Il lavoro di riordino e di razionalizzazione ha portato a benefici per oltre 10 milioni di euro di spesa corrente sul bilancio annuale. Nel riordino delle province abbiamo riorganizzato le funzione nell'ottica di semplificazione e certezza per i cittadini. 

Un punto centrale sono le azioni a SOSTEGNO ALLA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA DELLE IMPRESE. Nel 2015, ad esempio, sono stati conclusi 106 progetti di cluster in Umbria, coinvolgendo 380 imprese. Un modo per consolidare le medie imprese, la loro capacità di innovazione lavorando sul versante della competitività, investendo in ricerca e innovazione, sostenendone l'internazionalizzazione. Nel 2015 abbiamo definito tutti gli strumenti connessi all'area di crisi Merloni, che oggi sono diventati operativi, e per l'area di crisi Terni-Narni abbiamo avviato la strumentazione nell’ambito del piano operativo del Fesr 2014-2020 con particolare riferimento alla collocazione e all’allocazione di risorse dedicate da parte della Regione. Per le misure a sostegno del CAPITALE UMANO attraverso gli strumenti della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro abbiamo dati molto significativi con la diminuzione della cassa integrazione ordinaria e straordinaria, una situazione che indica un'inversione di rotta rispetto agli anni di crisi più acuta. Per gli interventi che hanno riguardato le criticità del MERCATO DEL LAVORO segnalo che nel 2015 18mila 865 soggetti sono stati coinvolti con strumenti di formazione e di integrazione. Nel 2015 si è concluso il biennio del Garanzia Giovani con 22mila 700 domande di cui solo 11mila 700 avevano le caratteristiche richieste;  di questi 11.700 presi in carico 10.200 hanno beneficiato degli strumenti previsti,  e 3.100 giovani di questi hanno avuto una possibilità di lavoro, e di questi ben mille e 300 l’hanno avuta a tempo indeterminato. Dati rilevanti che ci hanno spinto a pensare ad una misura di garanzia giovani regionale finanziata con il fonde sociale europeo. 

Per le INFRASTRUTTURE è un grande risultato l'apertura della Quadrilatero del 28 di luglio , un risultato straordinario per lo sviluppo economico regionale. Ultimo ambito rilevantissimo è SALUTE E WELFARE. Il 2015 è stato caratterizzato da atti di programmazione ma anche da riforme del sistema sanitario: l’adozione e l’attuazione del Piano regionale di prevenzione 2014-2018, con tutti gli interventi di rafforzamento delle cure primarie e tutte le azioni di prevenzione; l’attuazione degli standard nazionali per i punti nascita che hanno riguardato gli ospedali di Assisi, Castiglione del Lago e Narni; la riorganizzazione dell’offerta della rete ospedaliera pubblica e privata rispetto agli obiettivi standard, che entra oggi nella fase attuativa ma che nel 2015 ha visto gli accordi col Governo nazionale su questo punto; la ridefinizione dell’ospedale di Città della Pieve e delle nuova missione che gli viene assegnata; l’apertura negli ospedali di Branca e di Città di Castello dell’area della degenza in Rsa, aggiuntive a tutte le altre aree già previste; la definizione di un piano  per il contenimento delle liste di attesa; misure per la digitalizzazione e dematerializzazione della ricetta cartacea. Da segnalare poi la scelta di destinare una quota rilevante dei 55milioni di euro destinati alle politiche di inclusione sociale, aggiuntivi a quelle del fondo sociale regionale e del bilancio ordinario della Regione. Una sfida per la LOTTA ALLA POVERTÀ, di cui il primo provvedimento è quello sul Sia. Ma altri riguardano anche la presa in carico delle persone anziane, della non autosufficienza, dei minori". 

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