PERUGIA - "Ho letto con grande attenzione il documento elaborato dal gruppo del Pd e alla fine confesso che ne sono rimasto stupito. Non pensavo si potesse arrivare a scrivere un fiume di parole evitando di parlare della questione che da mesi ci tiriamo dietro": così il capogruppo di Forza Italia nell'Assemblea legislativa, Raffaele Nevi, che parla di "spaventosa sceneggiata" commentando le vicende della Giunta regionale.

Secondo Nevi "Walter Orlandi, il famoso 'cane da guardia' di cui Barberini disse di non sentire il bisogno rimarrà al suo posto e lo stesso Barberini rientra in Giunta".

Di parere opposto il segretario regionale del Partito democratico dell'Umbria Giacomo Leonelli. "Con la ricomposizione della Giunta regionale - ha sostenuto -, attraverso il rientro di Luca Barberini, si è chiusa una vicenda che per quattro mesi ci ha impedito troppo spesso di parlare delle questioni che stanno più a cuore ai cittadini umbri, anche perché quando ci riuscivamo i riflettori erano puntati sempre su altro".

Interrogato dall’Ansa il diretto interessato, Luca Barberini, ha invece scelto un paragone sanitario, tanto per rimanere in tema, per commentare il suo ritorno in Giunta regionale come assessore.

"Abbiamo trovato delle soluzioni - ha detto spiegato - che riconoscono punti di vista e ragioni di ciascuno, che sono fondamentalmente quelle di dare risposte alle esigenze dei cittadini. Per questo, come ha sottolineato anche la presidente Catiuscia Marini, dobbiamo mettere in campo un grande lavoro di squadra".

Secondo Barberini c' è ancora "voglia di cambiare e di innovare". "Principi che - ha aggiunto - si possono realizzare inserendo metodi e professionalità nuove. Con il documento programmatico del gruppo Pd siamo la prima regione ad avere stabilito limiti non solo sul doppio mandato dei politici ma anche delle apicalità tecniche. Misure da varare in tempi rapidissimi. Ora sta a noi - ha concluso - essere coerenti e dare gambe a tutto questo".

 

 

 

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