TERNI - Una presunta truffa milionaria ai danni dell'Ast è stata scoperta dal corpo forestale dello Stato con l'operazione “Acciaio sporco” coordinata dalla procura della Repubblica di Terni. Eseguiti decine tra arresti, perquisizioni, sequestri e notifiche in diverse regioni italiane. L'indagine ha  infatti interessato Umbria, Marche, Lazio e Lombardia. Impegnati un centinaio di agenti della forestale di Terni, Perugia, Brescia, Milano, Bergamo, Ancona e Roma.

Otto arresti, 17 indagati e varie perquisizioni e sequestri a Terni, Bergamo, Fabriano e Brescia: è questo il bilancio dell'indagine che è stata condotta dal nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale (Nipaf) di Terni. Gli arrestati sono tutti ai domiciliari.

Il personale del Corpo forestale dello Stato, nel corso delle indagini relative all'operazione del 2015 denominata "Acciaio d'oro", aveva intrapreso un'ulteriore attività investigativa (operazione "Acciaio sporco"), durata circa un anno, che avrebbe portato alla luce, secondo quanto riferito dagli investigatori, un'articolata organizzazione messa in atto da tre figure di spicco del principale fornitore di acciaio inox di qualità "304" (Nichel - Cromo) dell'Ast le quali, attraverso una fitta rete di connivenze e complicità, sarebbero riuscite ad attuare un'imponente truffa.

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