Nocera Umbra: nel comune più in crisi il Pd scompare dal consiglio comunale.
Solo dopo il ballottaggio ad Assisi sarà possibile formulare un’analisi compiuta rispetto alle elezioni che hanno riguardato 11 comuni dell’Umbria. Ma un dato già salta agli occhi: l’allontanamento progressivo del partito di maggioranza relativa dai problemi sociali ed economici di questa regione.
Gran parte degli analisti e dei media italiani commentando il dato nazionale del Pd hanno evidenziato come, nelle città, va abbastanza bene o tiene nei quartieri cosiddetti "benestanti" ma perde regolarmente nelle periferie e nelle realtà popolari dove la crisi economica è più acuta e lacerante.
Anche in Umbria una lettura attenta dei dati ci dice che questa è perlopiù la linea di tendenza e che in alcune situazioni succede anche di peggio. E' il caso di Nocera Umbra, uno dei comuni sicuramente più colpiti in questo ultimo decennio sul piano sociale, economico e produttivo: la coalizione costruita intorno al Pd raggiunge il minimo storico (32%) e il partito principale non riesce ad eleggere in consiglio comunale nemmeno un rappresentante. Evidentemente anche la mobilitazione del "dream team" regionale quasi al completo (Bocci, Barberini, Smacchi, Porzi) nella città delle acque non solo non è servito ad arginare la frana ma probabilmente l'ha addirittura accentuata.
La distanza dai problemi reali dei cittadini è ormai profonda ed evidente: non c'è alcun interesse per una forza politica sempre più dilaniata da scontri interni, da lotte di potere fra gruppi, incapace di stare nel merito dei veri problemi e delle difficoltà che vive in particolare questo comune e l'intero territorio della dorsale appenninica.
Del resto è tutta l'Umbria che soffre come ci ricordano i dati dell'economia che regolarmente vengono resi pubblici da istituti di ricerca e di analisi, ultimi in ordine di tempo quelli di Unioncamere che nel suo rapporto parla di una contrazione della produzione umbra dell'1.4% nel 2016 rispetto al 4° trimestre del 2015 e di un calo di fatturato del 3.9% rispetto allo stesso periodo del 2015.
E quindi del tutto evidente che c'è una grande differenza tra la narrazione del partito di maggioranza regionale. il Pd, e i problemi reali degli umbri a partire dalle questioni del lavoro. E i risultati di questa tornata elettorale nei vari comuni non potevano che fotografare questa differenza.
Per quanto riguarda Sinistra Italiana che ha appena iniziato il suo processo di costruzione del partito, a livello nazionale, in alcune realtà, si sono evidenziati ancora limiti e carenze che andranno affrontate al più presto, mentre a livello regionale, laddove si è presentata con i propri esponenti, il risultato è incoraggiante e positivo.
Mario Bravi,
Sinistra Italiana
Comitato Operativo Umbria

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