Recuperato il corpo dell’uomo scomparso a Terni, arrestato il presunto assassino
TERNI - E' stato un omicidio con un movente legato a motivi passionali quello di cui è stato vittima il ternano di 53 anni Sandro Bellini e per il quale i carabinieri hanno arrestato un ucraino di 44 anni, Andriy Halan.
Il corpo della vittima è stato recuperato dai sommozzatori nel fiume Velino, poco distante dalla sua auto che era stata trovata in fiamme il 18 maggio in una radura boschiva di località Palombara di Marmore.
Lo hanno riferito stamani gli inquirenti in una conferenza stampa al comando provinciale dell'Arma.
L'ucraino - nei confronti del quale il gip Simona Tordelli ha emesso un'ordinanza di custodia in carcere per omicidio, incendio aggravato e occultamento di cadavere - è risultato convivente di una donna con la quale Bellini ha avuto una frequentazione. A casa sua i carabinieri hanno recuperato indumenti - è stato spiegato - con il sangue risultato di Bellini e dell'arrestato.
La misura cautelare in questione ha accolto, ritenendoli fondati, i gravi indizi di colpevolezza raccolti nei confronti dello straniero dagli investigatori dell’Arma sotto la guida del Dott. Tullio Cicoria, sostituto procuratore della Repubblica di Terni titolare del fascicolo processuale.
Grazie al combinato contributo delle varie componenti dell’Arma l’indagine non ha conosciuto soste riuscendo a seguire tutte le possibili piste investigative: dalla Stazione CC di Piediluco, i cui militari sono intervenuti per primi sul posto, al successivo intervento delle aliquote speciali del Comando Provinciale, Nucleo Operativo della Compagnia e Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, per poi passare ai Reparti Speciali dell’Arma di supporto, Nucleo Cinofili di Firenze con i cani molecolari, Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma e Nucleo Subacquei di Genova, il crescendo investigativo è risultato completo e senza soluzione di continuità.
Il connubio positivo svolto nell’ambito della delicata attività di indagine fra tecniche tradizionali (caratterizzate dalla prevalenza dell’elemento umano dell’investigatore - sopralluoghi, escussione dei testi e ricostruzione delle relazioni personali) e moderne (elementi scientifici dell’indagine, analisi dei tabulati telefonici, ricostruzione dei movimenti ed indagini biologiche) - ha permesso alla procura di fornire al gip numerose attività di riscontro, in particolare il rinvenimento da parte degli investigatori di alcuni indumenti dell’arrestato poi risultati sporchi del sangue della vittima, all’ipotizzata reità dell’odierno indagato.
Il ritrovamento delle ultime ore nelle acque del fiume Velino, grazie alle ininterrotte ricerche dei sommozzatori dell’Arma, del corpo della vittima sono solo l’ultimo atto di una complessa e non ancora terminata attività investigativa.
Come detto, il movente dell’omicidio è di natura passionale in quanto scaturito dalla gelosia che l’autore, allo stato ristretto nel carcere di Terni, nutriva nei confronti della vittima per via della relazione che questa aveva con la sua compagna.

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