TERNI  - Immediata sospensione della attività dell'inceneritore di Terni fino al ripristino delle condizioni autorizzative, avvio di attività di ricerca ed eliminazione delle cause del mancato rispetto del valore limite per diossine e furani, trasmissione ad Arpa Umbria, entro 15 giorni, di una relazione tecnica: è quanto dispone un'ordinanza del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, pubblicata sul sito dell'ente, nei confronti della società Terni Biomassa, che gestisce l'impianto di Maratta.

La decisione dell'amministrazione è stata presa a seguito dell'indagine dei carabinieri del Noe, che hanno evidenziato alcune irregolarità nelle emissioni dell'inceneritore. Gli stessi militari - si legge nell'ordinanza - hanno in particolare chiesto all'ente "un idoneo provvedimento finalizzato alla eliminazione di un pericolo per l'ambiente, dato il rilevato superamento dei valori di alcuni agenti inquinanti", in particolare diossine e furani.

“La comunicazione da parte dell’Asl, avvenuta su nostra istanza – afferma al riguardo il Sindaco Di Girolamo - relativa alla potenziale nocività degli sforamenti ha portato all’assunzione di questa decisione attraverso un'ordinanza come azione preventiva di tutela dei cittadini. Al momento si registra solo un superamento della diossina - prosegue il primo cittadino - sarà compito dei soggetti titolati a norma di legge ad effettuare controlli, Regione ed Arpa di approfondire la situazione ed adottare le misure necessarie ed eventuali. Controlli che, già nei giorni scorsi, i tecnici dell’Arpa insieme ai carabinieri del Noe di Perugia hanno effettuato sull’attività svolta dalla Terni Biomassa di Maratta a seguito dei quali la Regione ha emanato una diffida all’azienda, per probabili violazioni alla normativa ambientale. 

“La sospensione immediata dell’attività dell’inceneritore fino al ripristino delle condizioni autorizzative è un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini – afferma l’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti - che denota l’immediatezza e la rapidità da parte dell’Amministrazione di assumere, senza esitazione alcuna, disposizioni ferme e necessarie in tutti i casi che si presentano rischiosi per la salute e l’ambiente. Nello spirito del rispetto del principio di precauzione, già adottato in precedenti ordinanze, nello specifico per le zone di Maratta e Prisciano, secondo cui, nel caso in cui dati scientifici non consentono una valutazione completa del rischio, il ricorso al principio, consente l’adozione di politiche cautelative”.

“Quindi – spiega ancora Giacchetti -  in relazione a quanto accertato dai Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente – Nucleo Operativo Ecologico di Perugia e ARPA Umbria, l’attività di gestione dell’impianto di recupero condotto dalla Soc. Terni Biomassa S.r.l., non risultava conforme alle condizioni e prescrizioni dell’atto autorizzativo 9127-09/TR e successivi aggiornamenti e quindi la Regione ha diffidato la Società che, deve adempiere al rispetto di una serie di prescrizioni tecniche, gestionali e procedurali. Sarà attivata da parte degli organi preposti una azione di monitoraggio con l’utilizzo di strumenti aggiuntivi rispetto a quelli già presenti, per un controllo più circostanziato e dettagliato, e solo dopo le opportune valutazioni, stabiliremo il da farsi”.

L’ordinanza non prevede ammende nei confronti della Terni Biomassa, ma stabilisce che il Comando di Polizia Municipale, la USL Umbria 2, l’ARPA Umbria e gli altri Organi di vigilanza sono incaricati di fare osservare l’atto, in specifico ARPA provvederà ad inviare a questo all’Amministrazione le proposte di ulteriore provvedimento nei confronti dei soggetti interessati ai fini di attivare di concerto con USL le azioni di prevenzione a tutela della salute pubblica.

Un provvedimento assolutamente opportuno anche per il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo Spada, Francesco Ferranti, che al riguardo si è così espresso: "esprimo soddisfazione per la chiusura dell'impianto ex Printer, scelta seria del sindaco che io come presidente del gruppo di Forza Italia, assieme al collega Bruschini, capogruppo in provincia, sollecitammo con due interrogazioni urgenti nelle rispettive istituzioni. Per primi come Forza Italia, ad ottobre 2015, sollecitammo questa esigenza e chiedemmo le verifiche poi svolte da N.O.E. e Asl. Si conferma sempre più la linea che sosteniamo con forza da anni: il business dei rifiuti da termovalorizzare a Terni è scelta miope per molte ragioni ad iniziare dalla collocazione geografica del territorio. Con un mio atto abbiamo assieme ai colleghi del centro destra evitato l'arrivo di centomila tonnellate di rifiuti a Terni costringendo il Pd ad una piena assunzione di responsabilità, abbiamo per primi sollecitato la chiusura oggi avvenuta del impianto ex Printer ed ora insisteremo per verifiche più precise al camino di Acea."

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