PERUGIA - Ieri mattina è stata presentata alle Istituzioni una proposta di sperimentazione di servizio pubblico di mobilità notturna elaborata dal Consiglio degli Studenti e l'Università degli Studi di Perugia. Questa, costruita anche sulle storiche rivendicazioni della Sinistra Universitaria - UdU Perugia, non ha avuto l'esito auspicato.

Dal gennaio 2016 il Consiglio degli Studenti ha lavorato con il Delegato del Rettore per i Servizi agli Studenti Federico Rossi ed il Mobility Manager dell'Università Massimo Lacquaniti all'elaborazione di una proposta congiunta, come mai prima d'ora, di sperimentazione di mobilità notturna.

Una linea circolare di circa 30 kilometri con un tempo di percorrenza di circa 90 minuti e partenze ogni mezz'ora tra le 22 e le 2, che avrebbe interessato l'intero "campus cittadino diffuso" perugino, collegando i quartieri al centro e fra loro, coinvolgendo sia quelli prettamente universitari che quelli ad alta densità di popolazione o in cui si trovano luoghi d'interesse, ludici, culturali, di ristorazione.

Il costo del servizio per l'attivazione annuale per 2 giorni a settimana (i week end) sono stati stimati intorno ai 270mila euro (iva inclusa). Pertanto, per la sperimentazione semestrale richiesta da Studenti e Università la spesa ammonterebbe a circa 135mila euro.

La proposta presentata ha trovato il parere favorevole degli interlocutori, ma una mancanza di impegno immediato a causa, a detta degli assessori comunale e regionale (Casaioli e Chianella) e di Umbria Mobilità (Tino Chiappini), di mancanza di fondi e di volontà di investimento da parte dei soggetti interessati. A questo è seguita da parte di Cristiana Casaioli la volontà di attivare un Tavolo tecnico di ridistribuzione delle risorse, che si occupi di trovare una soluzione per considerare nel concreto la proposta.

Così Alessandro Biscarini, membro del Consiglio degli Studenti in cui è capogruppo della Sinistra Universitaria - UdU Perugia: "L'amarezza è tanta, come l'insoddisfazione di aver trovato, come nel caso della terza Commissione Comunale dello scorso gennaio, il blocco delle istituzioni rispetto al nostro operato, volto a pensare una città a misura di studenti. Se da un lato accogliamo positivamente il riconoscimento della validità della proposta elaborata, dall'altro esterniamo grande preoccupazione per l'atteggiamento mostrato dalle Istituzioni con cui ci siamo incontrati, come studenti, pensando a una soluzione per la nostra città che si traduca in un investimento e non in un costo. Da quest'esperienza raccogliamo il dialogo e la proficua collaborazione con l'Università, e continueremo con la nostra Associazione la pressione nelle politiche cittadine con gli interessi e le necessità degli studenti come prerogativa. Auspichiamo un'azione celere nella direzione proposta questa mattina dalle Istituzioni, con una delibera entro il mese di giugno che impegni gli enti coinvolti nell'attivazione del servizio per il prossimo anno accademico ad ottobre".

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