Domani il primo evento di "Musica Picta" alla Galleria Nazionale dell'Umbria
PERUGIA – Domani, giovedì 12 Maggio alle ore 21, alla Galleria Nazionale dell'Umbria il primo evento di "Musica Picta". Anticipato da un percorso divulgativo sull'iconografia e sulla storia ed evoluzione degli strumenti musical, raffigurati nelle opere conservate nel Museo civico, il Concerto prevederà l'esecuzione di pagine significativamente importanti del panorama musicale a cavallo tra il '500 ed il '600.
Dalle forme "gentili ed introspettive" delle chanson e dei madrigali si spazierà poi alle prime suite di danza su temi noti con travolgenti gagliarde, volte e rondeau di composizioni francesi, spagnole, italiane e tedesche.
Peculiarità dell'ensemble la riproposta di timbriche scomparse e portate in auge con brani appositamente scritti per consort (famiglia) di traverse rinascimentali e brani "per ogni sorta di strumenti" riadattate agli strumenti "di fiato".
La proposta musicale dell'Ensemble ripercorre proprio l'evoluzione dello strumento a fiato sia in base organologia che di repertorio, attraversando le prime apparizioni in terra umbra per mano dei lanzichenecchi fino alla venuta dei primi "concerti di camera" con temi amorosi.
Un percorso dunque che attraversa circa 100 anni di storia e che, suffragato dalle testimonianze iconografiche e letterarie affonda le proprie radici nella storia della città e nella storia di uno degli strumenti protagonisti della storia civile, politica, militare e culturale della nostra città di Perugia.
L'antico timbro "a soffio" della traversa sarà presentato nella sua più ampia forma espressiva attraverso brani a "solo","duo e quartetto" frapponendo a brani contrappuntisti, brani imitativi e forme arcaiche di danza attraverso un excursus di tutte le taglie esistenti all'epoca (discanto, altus, tenor e bassus) e presentate nei codici e nei trattati coevi.
HARMONIE TRAVERSE
Consort di flautisti umbri (3 sono provenienti dagli studi classici al Conservatorio “F.Morlacchi” di Perugia), sono specializzati nell’esecuzione filologica di musica rinascimentale con strumenti originali.
DANIELE BERNARDINI - Diplomato al Conservatorio di Musica di Perugia, specializzato in strumenti storici, si è esibito presso le più prestigiose sale in Egitto, Spagna, Portogallo, Colombia, Korea del Sud, Svizzera e Germania. E' docente presso il Conservatorio "F.Morlacchi" di Perugia del Corso libero di "fiati rinascimentali" e fa parte della commissione del Concorso Internazionale di musica antica "Premio Selifa".
GIOVANNI BRUGNAMI - Diplomato al Conservatorio di Musica di Perugia, da anni si dedica alla esecuzione di Musica Antica oltre che alla ricerca Organologica e costruzione degli gli innumerevoli tipi di flauti imperanti in epoca Medievale e Rinascimentale. Ha all'attivo numerose registrazioni discografiche (Tactus, Dinamic, Bongiovanni, Quadrivium, Brilliant Classic.) e tenuto concerti in tutta Europa. Suona con Flauti costruiti personalmente. Docente presso Liceo Musicale Alessio Mariotti di Perugia.
GOFFREDO DEGLI ESPOSTI - Diplomato al Conservatorio di Musica di Perugia, si è specializzato nella ricerca e nella esecuzione della musica antica e tradizionale con gli strumenti a fiato. Co-fondatore dell’Ensemble Micrologus, tiene concerti sia in Italia che all'estero per i più importanti Festival di Musica Antica. Ha registrato 28 CD di musica medievale e 11 CD di musica tradizionale e di sperimentazione.
FABIO CECCARELLI - Diplomato in Flauto moderno nel 1986 presso l’Istituto Musicale Pareggiato “G. Briccialdi” di Terni, nel 2008 si è diplomato con il massimo dei voti e la lode in Flauto traversiere al Biennio Accademico di II livello al Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza, sotto la guida di Marcello Gatti. È solista dell’Accademia Hermans con la quale si è esibito in importanti Festival in Italia, USA e Canada ed ha inciso numerosi CD. Insegna Flauto nella Scuola Comunale di Musica e Danza “A. Onofri” di Spoleto.
O FELICI OCCHI MIEI
“Madrigali, Chanson, Danze e Battaglie tra Francia e Italia nel Rinascimento”
Tielman Susato: Suite di danze (Danserye,1551)
Bergerette e pavane, gaillarde e ronde “Mille Ducas”
Claudin De Sermicy: Suite di chansons
“Jouissance vous dannerai”
“Au pres de vous”
“Tant que vivray”
Thoniot Arbeau: Suite per fiffari e tamburo
Bassedanse, tourdion, pavane “Belle qui tiens ma vie”
Clement Janequin: Le Chant des Oysaulx (Chansons, 1528)
Giovanni Giacomo Gastoldi: Bicinium n.9 e 10 a tenore e basso
(Primo Libro della Musica a due voci, Milano, 1598)
Claude Gervaise: Gaillarde e Branles de la battile, per fiffari e tamburo
Jakob Arcadelt: Madrigale – “O felici occhi miei”
Diego Ortiz: Ricercata terza su “O felici occhi miei” (basso)
Giorgio Mainerio: Pass’e mezzo antico e saltarello
Michael Praetorius: Suite di Danze
Ballet, Spagnoletta, Ballet des Baccanales, Volte
L’uso del consort di flauti traversi era molto diffuso nelle vari corti d’Europa durante il Rinascimento.
Dagli inventari di corte del Cinque-Seicento ci giunge la testimonianza della grande diffusione del flauto traverso (antenato del flauto moderno, all’epoca costruito in un solo corpo di legno, con 6 fori per le dita) in tutti i principali centri europei; ne riportiamo di seguito alcuni esempi: Stoccarda(1589) 220 traverse, Enrico VIII (1547) 74 traverse, Maria d'Ungheria (1555) 50 traverse, Filippo II di Spagna (1598) 54 traverse, Accademia Filarmonica di Verona (inventario del 1628) 51 traverse; Corte Medicea di Firenze (1654) 19 traverse.
Le traverse potevano essere utilizzate in consort misti, le testimonianze iconografiche (quadri, affreschi, miniature etc.) riportano spesso immagini di traverse che suonano insieme alla voce e al liuto, oppure in consort omogenei dove le varie taglie dello stesso strumento (superius, alto, tenor e bassus) suonano insieme così come era in uso nella musica vocale.
Anche il repertorio poteva essere il più vario possibile, dal fiffaro e tamburo, come in uso nelle truppe dei Lanzichenecchi, alla musica vocale delle chanson francesi o dei madrigali italiani fino alla musica da ballo e le danze. Molto in voga nel Rinascimento la pratica della diminuzione, variare con valori più piccoli una melodia famosa, così come nella ricercata, l’esecutore eseguiva quelle che oggi potremmo chiamare le variazioni su un tema.

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