PERUGIA - Il Consiglio comunale di Perugia ha approvato ieri, con 19 voti a favore (della maggioranza) e sette contrari, il bilancio di previsione 2016-2018 e il Programma triennale delle opere pubbliche per lo stesso periodo.
 
Nella sua relazione l’assessore Bertinelli ha sottolineato come “I dati salienti che compongono la manovra evidenziano il forte e costante impegno dell'Amministrazione Comunale volto al consolidamento dei positivi risultati già ottenuti nel corso del 2015 con la consistente riduzione della spesa corrente per oltre 12 milioni di euro e accantonamenti ai fondi rischi di varia natura (in primis il fondo volto ad attenuare gli effetti negativi della irrecuperabilità di crediti di dubbia esigibilità) che a fine 2015 hanno complessivamente superato i 72 milioni di euro (di cui oltre 38 milioni già finanziati)”.

“Le entrate registrano, purtroppo – ha aggiunto -, ancora una volta una contrazione significativa principalmente per effetto di un minore Fondo di solidarietà Comunale (riduzione stimata nell'ordine di circa 750.000 euro), un minor fondo di perequazione Imu Tasi per oltre di 1,5 milioni di euro e per il mancato riconoscimento del contributo regionale sulla mobilità alternativa che nel 2015 ammontava a 2 milioni di euro”.

“La spesa corrente, tuttavia – ha aggiunto l’assessore al bilancio -, si attesta su di una sostanziale identità rispetto a quanto già approvato in sede di previsionale 2015, con l'impegno da parte del Sindaco, della Giunta e della struttura organizzativa a continuare a lavorare per rendere maggiormente efficiente il sistema, volto ad ottimizzare il rapporto costi-benefici per i cittadini di Perugia”.

Sempre Bertinelli ha poi rimarcato che, “Grazie al lavoro fino ad ora compiuto, che non si ritiene concluso ma ancora in continuo svolgimento, l'Amministrazione Comunale è riuscita a fornire i primi segnali positivi anche sul fronte del contenimento delle imposte locali: sul fronte TARI (tariffa rifiuti) la riduzione delle tariffe è di circa il 10% per le utenze domestiche e di circa il 4% per quelle non domestiche, nonostante lo stanziamento anche per il 2016 del fondo crediti di dubbia esigibilità per un importo di € 3.340.000,00; l'importo stanziato per le agevolazioni si è incrementato per consentire un maggior beneficio alle famiglie numerose (è stata ampliata la forbice dei beneficiari abbassando il limite minimo dei figli da 5 a 3 e incrementando il livello ISEE da 15.000 a 20.000 euro) ed inserendo la previsione di benefici Tari per anziani bisognosi che necessitano dell'assistenza di badanti (di età superiore a 65 anni e con un livello ISEE fino a 15.000 euro) e contributi agli stessi per oltre 200.000 euro. Anche l'indennità di disagio ambientale ha trovato posto nel bilancio di previsione con uno stanziamento di circa 250.000. L’imposta di soggiorno viene ridotta consentendo l'esclusione dal pagamento per gli autisti e dei capigruppo dei viaggi organizzati e prevedendo l'applicazione della stessa per i soli primi 3 giorni di cui il terzo al 50% (in precedenza l'applicazione avveniva fino al decimo giorno e senza riduzioni)”.

“Anche per il 2016 è stato previsto il contributo di € 165.000 a favore dei contratti di locazione a canone concordato per il rimborso dell’IMU. Inoltre, sono stati stanziati accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità per quasi 6 milioni di euro e al fondo di riserva per circa 800.000”.

Nel suo intervento, il sindaco Andrea Romizi ha tra l'altro sostenuto che "l'esempio più lampante della capacità innovativa" della sua amministrazione sta "soprattutto in Perugia digitale, un progetto virtuoso che, non a caso, è stato scelto dal Governo nazionale come pilota in tutta Italia".

Sulla Gesenu il sindaco ha poi detto che l'amministrazione "sta seguendo la vicenda quotidianamente, ma senza fare proclami, perché si tratta di una situazione molto delicata e complessa". "Dunque - ha aggiunto Romizi - nessuna sottovalutazione da parte del Comune che sta cercando di governare al meglio una situazione che non dipende solo dal socio pubblico".

IL DIBATTITO

Aprendo il dibattito il consigliere di maggioranza Carmine Camicia ha polemicamente segnalato quanto sia anomalo che un Esecutivo presenti tanti emendamenti, perché ciò significa che qualcosa non ha funzionato. Per il capogruppo Cor è anche imbarazzante che chi si è presentato alle elezioni in schieramenti opposti e non è stato eletto, sia poi rientrato nella giunta di centro-destra ed oggi governi. Situazione preoccupante perché chi non ha avuto la fiducia dei cittadini, evidentemente non è in grado di governare. Un evidente riferimento all’assessore Wagué ed alle sue disavventure in merito ai servizi educativi per l’infanzia culminate nella cosiddetta "fuga" dall'assemblea pubblica di Collestrada.

“La città – ha aggiunto Camicia - si aspettava e si aspetta tanto dal centro-destra e da Romizi: non di tornare al 1416, ma di andare avanti per svegliare una città ferma da troppi anni, tanto da aver perso molte opportunità. Purtroppo queste iniziative forti non sono state assunte ed oggi siamo ancora fermi”. Secondo Camicia il consiglio comunale e lui stesso hanno fatto tanto, dando slancio all’attività politica dell’Ente, con innumerevoli iniziative. Il programma del sindaco, invece, contiene tante azioni, molte delle quali sono state ad oggi disattese. Per questo Camicia si è detto insoddisfatto dalla manovra ed ha chiesto ad alcuni membri della giunta di fare un passo indietro non avendo saputo rispondere ai bisogni della città”.

Per il capogruppo Pd Mencaroni “il bilancio è apatico, come è apatica la gestione della città con totale assenza di partecipazione. “Una volta il bilancio era condiviso con la città, mentre oggi questo non avviene più nemmeno in seno al Consiglio. Ciò denota politiche volte ad ascoltare solo piccoli gruppi di persone che gravitano intorno alla giunta dimenticandosi che il sindaco rappresenta tutta la città”.

Secondo lo stesso Mencaroni l’Esecutivo è incapace di rispondere alle domande della città, mentre Perugia chiede altro, ossia un bilancio che consenta di fare passi in avanti, visto che “le promesse elettorali non sono state rispettate e che le uniche opere compiute sono frutto di iniziative assunte dalle precedenti amministrazioni di centro-sinistra. Inoltre si registrano solo ingenti tagli ai servizi con conseguente arretramento della città”.

Per  Cristina Rosetti il disavanzo è oggettivo e non può essere dissimulato. Non è un’invenzione inoltre che ci siano 160 milioni di crediti non riscossi e che il fondo crediti di dubbia esigibilità sia insufficiente al bisogno. “Purtroppo- ha sottolineato - il bilancio si porta dietro una zavorra che verrà scaricata in futuro sulle spalle dei cittadini e che oggi impedisce all’Ente di ripartire, anche a causa della mancanza di una programmazione complessiva”.

Il capogruppo M5S ritiene, invece, che si debba pensare ad uno sviluppo nuovo della città che, al contrario, sta peggiorando. Il problema cronico del Comune, in particolare, è che non si è mai voluto puntare al recupero dei crediti; così continuando il rischio è che nel giro di 2-3 anni l’Ente piombi in un altro buco di bilancio. “Avere una visione della città vuol dire effettuare azioni che vadano in direzione dello sviluppo per far ripartire Perugia; a fronte di questo, purtroppo, la maggioranza è assente e carente su molti settori, in primis la mobilità. Insomma mancano le scelte politiche vere e strutturali, nonché una visione strategica della città che consenta di operare una svolta”.

Per il socialista Arcudi questo è il primo vero bilancio della giunta Romizi ed è, quindi, lo strumento che dà l’idea della visione politica che l’Amministrazione ha della città. “In precedenza – ha spiegato - il centro-sinistra aveva la visione di una città sostenibile, che guarda alla solidarietà, tenendo unita Perugia dal centro alla periferia grazie ad una diffusa partecipazione. E’ deludente, invece, la visione che ha palesato il centro-destra in questi due anni: l’idea portata avanti in campagna elettorale e le promesse non sono state mantenute, soprattutto per ciò che riguarda la riduzione delle tasse”. L’unico intervento proposto – ha detto il capogruppo SR – è la mera riduzione di 100mila euro della tassa di soggiorno, poca cosa.

Arcudi ha osservato infine che il bilancio conferma il taglio dei servizi, con conseguente arretramento della città nei campi del sociale, delle aree verdi, dei servizi educativi.

Più ottimista il consigliere Mignini che ha sottolineato come il bilancio abbia richiesto grandi sforzi da parte di tutte le forze politiche ed assessorati per rispondere alle molteplici esigenze dei cittadini. In un periodo di forte recessione e crisi economica, a Perugia si è riusciti a ripartire dando attuazione alle linee programmatiche del sindaco. Il bilancio, infatti, evidenzia segnali di cambiamento e miglioramento: restano invariate le tasse, scendono l’imposta di soggiorno e la tari, viene introdotta l’indennità di disagio ambientale, diminuisce la spesa, specie quella per il personale.

Nel contempo vengono introdotte alcune agevolazioni: sulla tari, per le famiglie numerose, per i contratti di locazione a canone concordato.

Sempre Mignini, sul tema delle uscite, ha segnalato che è stata avviata, con ottimi risultati, un’attività tesa all’ottimizzazione della spesa, ma senza tagliare servizi. Lo stesso impegno – ha assicurato - sarà garantito sul recupero dell’evasione, contro cui si sta già facendo molto, così come sulla velocizzazione dell’attività di riscossione. In tema di investimenti, poi, la giunta Romizi ha ripreso, in controtendenza rispetto al passato, l’attività di manutenzione delle strade ed ha messo in campo tanti altri progetti importanti. “Pertanto il lavoro attento che sta svolgendo la giunta ha consentito, nel massimo confronto con i cittadini, di ridurre il debito pubblico e la spesa, mantenendo alto il livello dei servizi, perché questa Amministrazione è vicina alla gente”.

Sempre per il gruppo FI è intervenuto anche il consigliere Sorcini che si è complimentato con l’assessore Bertinelli perché in due anni, molto difficili stante la situazione ereditata ed i tagli governativi, è riuscita ad evitare il dissesto dell’Ente determinando una situazione più stabile e sotto controllo. Il Comune, cioè, è stato stabilizzato; ora si dovrà lavorare per passare alla fase successiva raggiungendo quei risultati per i quali occorre tempo. Per farlo non basterà l’ordinarietà, ma servirà coraggio proponendo un nuovo sistema di amministrazione.

Il consigliere di FI ha poi respinto le critiche sulla presunta assenza di partecipazione che, al contrario, c’è sempre stata. Ne è conferma il fatto che la giunta è stata composta aprendo alle forze civiche ed alla città. Quanto ai problemi futuri da risolvere, ha puntato su queste azioni: abbattimento delle aliquote sulla seconda casa; far ridiventare Perugia appetibile per studenti e turisti; recuperare l’esistente in urbanistica, ma senza bloccare il settore edilizio; adottare un nuovo piano delle alienazioni immobiliari, che liberi gli immobili appetibili che il soggetto pubblico non riesce a gestire; uscire dalle partecipate; migliorare la macchina amministrativa, intensificando i controlli.

Secondo Miccioni si tratta di un bilancio di amministrazione ordinaria in cui manca la visione futura della città. Questa mancanza, dopo due anni di legislatura, disattende tutte le promesse elettorali; consente sì di ridurre la spesa, ma senza abbassare le tasse, bensì agendo sui servizi erogati. In sostanza si tratta di un bilancio limitato perché guarda solo all’oggi senza porsi obiettivi concreti per il futuro: ne è un esempio la rinegoziazione dei mutui che ha liberato piccole risorse, scaricando il peso del debito sulle generazioni future. Permangono criticità importanti: sulla riscossione, sui servizi sociali, sui servizi all’infanzia, per anni fiore all’occhiello delle amministrazioni di centro-sinistra.

Per il capogruppo di Progetto Perugia, Numerini,  il bilancio è complesso a causa della scarsa certezza nei trasferimenti statali e di una legislazione complicata ed in continua evoluzione. A fronte di ciò, nel previsionale si conferma l’impegno volto al contenimento della spesa ed alla riqualificazione della stessa. Con questa attenzione, si è potuta avviare l’operazione di alleggerimento delle imposte (tari, introduzione disagio ambientale, tassa di soggiorno), come promesso in campagna elettorale. Non sono, forse, interventi eclatanti, ma rappresentano un primo passo verso un percorso che rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al passato.

Replicando all’opposizione, Numerini  ha spiegato che non vi è alcun taglio sul sociale, in quanto sono stati riconfermati gli stessi stanziamenti del 2015 ed, anzi, alcune voci sono cresciute. Quanto al debito pubblico, l’Amministrazione sta operando in linea col passato con riduzione di 5 milioni tra il 2014 ed il 2015 (come nel 2012-2013); per il 2016 si punta a scendere di altri 8 milioni.

Sulla spesa corrente: non è vero che è stata ridotta in passato (la media era di 174 milioni), visto che la vera “aggressione” è avvenuta solo negli ultimi due anni. Sono in linea con il 2015 anche i servizi all’infanzia e quelli scolastici, mentre la discrepanza tra consuntivo e previsionale nelle opere pubbliche è fisiologica: nel 2012 a fronte di 28 milioni previsti ne furono spesi 1,3.

Fronduti, nel precisare che F.I. è stata sempre fedele al sindaco Romizi e che alcune posizioni espresse da specifici consiglieri sono di carattere personale, ha parlato di un bilancio importante per l’oggi, ma anche per il futuro, visto che l’Amministrazione ha ereditato una anticipazione di cassa pesantissima. Il consigliere forzista ha poi accolto con favore alcune novità: l’introduzione dell’indennità di disagio ambientale, gli incentivi per i contratti di locazione a canone concordato, la riduzione della tari dopo anni di continui aumenti. Segnali importanti rivolti ai cittadini che dovranno continuare. Sotto questo profilo Fronduti ha chiesto di agire soprattutto sui temi dell’aeroporto e del minimetrò.

Leonardi, capogruppo di Crea Perugia, ha ricordato che l’attuale Amministrazione ha ereditato una situazione difficile ed è stata costretta a far ripartire la città, avviando interventi importanti (manutenzione strade e scuole) in ambiti dimenticati dalle giunte di centro-sinistra. Dunque il bilancio è positivo, perché si è operato con prudenza ed indulgenza: ne è un esempio l’accantonamento di somme significative per i crediti di dubbia esigibilità, come mai avvenuto in passato. Finora, dunque, si è fatto molto per coprire l’emergenza, visti gli oltre 160 milioni di crediti vantati ma non riscossi, e molto si dovrà fare ancora per migliorare il sistema, secondo i principi dell’efficacia, efficienza e trasparenza.

Secondo Leonardi l’Amministrazione ha il compito, ora, di vigilare con attenzione sull’attività di chi, a sua volta, è preposto alla vigilanza di altri, affinché la macchina amministrativa funzioni correttamente e per il futuro ha chiesto di fare di più onde gestire al meglio lo straordinario: in primis sul recupero e la riscossione dei crediti, onde liberare risorse utili per gli investimenti e l’ulteriore riduzione delle tasse.

A  parere di Perari le precedenti Amministrazioni di centro-sinistra non facevano alcuna partecipazione, perché il centralismo democratico calava tutte le decisioni dall’alto. Dunque vanno respinte le accuse mosse dall’opposizione alla giunta di una presunta carenza di partecipazione. Il capogruppo di FI ha dato merito all’assessore Bertinelli di essere riuscita ad evitare il fallimento di un Ente che, due anni fa, era sull’orlo del baratro. Questo percorso non è terminato, ma già oggi va dato atto alla giunta Romizi di aver raggiunto risultati importanti.

“Questa giunta – ha affermato - è stata costretta a partire dal punto zero, perché la città era veramente messa male. Persistono, certo, delle criticità, ma per risolverle servirà del tempo”. Quanto ai servizi, Perari ha chiarito che non importa tanto se siano gestiti dal pubblico o dal privato, quanto che siano efficaci, efficienti ed economici. Sul Minimetrò ha invitato l’Amministrazione ad agire sui costi di gestione, ritenendoli eccessivi.

La consigliera Bistocchi, in merito ai servizi all’infanzia ed educativi, ha sottolineato che per la prima volta a Perugia delle educatrici hanno perso il lavoro, un asilo ha chiuso (a Collestrada) e nulla si sa del servizio di refezione. “Per questo – ha spiegato - abbiamo chiesto le dimissioni dell’assessore Wagué, responsabile dello smantellamento dei servizi all’infanzia e reo di aver abbandonato un’assemblea pubblica, organizzata dai cittadini su un problema causato dall’Amministrazione e non risolto. Non comprendo in tutto questo – ha concluso - la strategia del sindaco, ossia di sottrarsi al confronto pur se invitato. Una strategia che alla lunga non pagherà”.

Tracchegiani ha invece ringraziato l’assessore Bertinelli per aver accolto la sua proposta di introdurre agevolazioni Tari in favore degli anziani disabili ultra 65enni. Quanto all’incontro pubblico di Collestrada, il consigliere di FI ha parlato di un’autentica trappola preparata dal centro-sinistra che ha strumentalizzato la questione, convocando sul posto le sue “truppe cammellate” onde criticare aprioristicamente la giunta.Tracchegiani ha espresso il suo appoggio alla manovra di bilancio, ritenendola positiva, in quanto ricca di operazioni e scelte virtuose.

L’INTERVENTO DEL SINDACO

Il dibattito è stato chiuso dall’intervento del sindaco, il quale, con dispiacere, ha sottolineato che ormai in Italia siamo abituati a comportamenti assurdi: si può dire qualunque cosa, fondata sul nulla, ma senza poi risponderne. Ciò ha determinato una decadenza della politica, sempre meno credibile agli occhi dei cittadini.

Ne è un esempio, secondo Romizi, quanto accaduto sui servizi educativi: è stato imbarazzante, a suo dire, il comportamento di PD e SR, che hanno strumentalizzato l’ansia di genitori ed educatrici per avere un po’ di consenso.

“PD e SR parlano di un’Amministrazione che avrebbe ridotto le risorse per le scuole, il sociale ed i servizi, ma ciò non corrisponde al vero. Questo significa non avere un minimo di deontologia politica, perché non ci sono stati tagli di alcun genere nonostante le macerie lasciate dal centro-sinistra”.

Sulla tari il sindaco ha ricordato che per la prima volta la tassa scende del 10% dopo anni di aumenti fortissimi. “Sono i primi germogli di una pianta che sta mettendo radici profonde per evitare di incorrere nel dissesto finanziario”.

Sul contenimento della spesa ed, in particolare, sui 70 milioni destinati al fondo accantonamento crediti di dubbia esigibilità, Romizi ha parlato di interventi che oggi sembrano limitati ed insufficienti, ma che in futuro produrranno effetti decisivi.

“Sarebbe stato più facile, per ottenere consenso, spendere queste somme, ma abbiamo preferito accantonarle a beneficio della città e delle generazioni future”.

Secondo il sindaco è ben diversa, invece, l’eredità lasciata dalle amministrazioni di centro-sinistra tramite il buco di bilancio o il precario stato in cui sono state lasciate le strutture scolastiche, come quella di Collestrada.

Sul tema dell’asilo Magnolia, Romizi ha reso onore all’assessore Wagué di aver sempre partecipato agli incontri sul territorio senza mai tirarsi indietro. Purtroppo a Collestrada è accaduto qualcosa di spiacevole: alcuni consiglieri comunali di opposizione, che hanno altre sedi per farlo, hanno preso la parola in prima persona invece di lasciarla ai cittadini.

Sulle manutenzioni, Romizi chiarisce che l’Amministrazione ha ricominciato, dopo anni di silenzio della sinistra, a lavorare sulla sistemazione delle strade.

In relazione a Perugia 1416, il sindaco ha riconosciuto di credere molto nel progetto “perché sta riavvicinando cittadini che prima non si parlavano, consentendo loro di riscoprire le radici identitarie della città. Non per questo l’Amministrazione vuol guardare solo al passato, bensì è proiettata al futuro grazie a molteplici progetti innovativi”. Romizi, sotto questo profilo, ha citato il nuovo sito comunale (turismo e cultura, ma anche ambiente), totalmente rinnovato ed improntato ai criteri della trasparenza e dell’apertura al cittadino.

Ma l’esempio più lampante della capacità innovativa di questa Amministrazione risiede soprattutto nel progetto “Perugia digitale”: un progetto virtuoso che, non a caso, è stato scelto dal Governo nazionale come progetto pilota in tutta Italia.

Romizi ha riconosciuto che il tema dei trasporti è tra le priorità della giunta; sul punto l’obiettivo, tra gli altri, è di ottenere dalla Regione maggiore equità nei trasferimenti, visto che ad oggi Perugia è sottostimata (40%) rispetto agli altri Comuni umbri (100%) pur garantendo servizi essenziali alla popolazione umbra (ospedale, ecc.).

Per questo il Comune ha scritto alla presidente della Regione affinché le risorse vengano riequilibrate.

Su Gesenu il sindaco ha riferito che l’Amministrazione sta seguendo la vicenda quotidianamente, ma senza fare proclami, perché si tratta di una situazione molto delicata e complessa. Dunque nessuna sottovalutazione da parte del Comune che sta cercando di governare al meglio una situazione che non dipende solo dal socio pubblico.

In chiusura Romizi ha voluto ringraziare assessore Bertinelli ed uffici per il grande lavoro svolto: “Se oggi abbiamo scansato ogni incertezza, è in virtù del loro impegno”.

Dopo la votazione degli emendamenti e le dichiarazioni di voto, la replica dell’assessore Bertinelli che ha precisato riguardo alle parti sociali che sono state incontrate per discutere del bilancio. Le stesse – ha detto - hanno espresso apprezzamento generale per la manovra.

Quanto alle riscossioni, l’assessore ha sostenuto che l’Amministrazione si è da subito attivata per migliorare il sistema, creando un nuovo metodo di lavoro che consenta di efficientarlo.

Sull’anticipazione di tesoreria, l’assessore ha invece riferito che la stessa nel 2015 è più bassa rispetto al 2013 e più alta rispetto al 2014 per una ragione specifica: è stato necessario farvi ricorso per ridurre i tempi di pagamento dell’Ente onde rientrare nei limiti imposti dalla legge.

Infine sul fondo crediti di dubbia esigibilità ha precisato che la somma stanziata dalla giunta (71 milioni circa) è pari al 44% delle somme complessive vantate dal Comune (oltre 160 milioni). Si tratta di un buon risultato che, ovviamente, si punta ad implementare nel futuro.

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