PERUGIA - Sul futuro dell'aeroporto internazionale dell'Umbria San Francesco d'Assisi i sindacati umbri si dicono "fortemente preoccupati", sia per "i riflessi occupazionali sui 35 dipendenti attuali", sia per "il ruolo strategico che deve avere uno scalo come questo, che è certamente decollato ma che ha bisogno di una bella spinta per mantenersi in volo".

Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria, insieme alle categorie dei trasporti Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, hanno parlato di "forte criticità" che sta interessando lo scalo regionale, e avanzare proposte per rilanciarlo.

Per un'infrastruttura "in evidente difficoltà, nel silenzio istituzionale", anche se la perdita economica è di 850 mila euro, i sindacati propongono "l'integrazione con aeroporti vicini come Pescara ed Ancona, intercettando anche i passeggeri della bassa Toscana, considerati i carichi degli aeroporti di Firenze e Pisa", anche per cominciare a legare così lo scalo umbro "all'interno di un discorso di macroregioni".
    

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