Sono molto deluso e per certi aspetti addirittura amareggiato per come ci si comporta a Terni sulla possibilità che l’Umbria finisca per scomparire ed essere incorporata, se andrà avanti il discorso delle Macroregioni, in un diverso contesto nazionale, insieme a seconda delle soluzioni possibili, con la Toscana, le Marche e il Lazio.

Si nota un clima che coinvolge un po’ tutti dove sembra prevalere l’opinione che la soluzione sia scontata e che non rimane altro che prenderne atto ed agire di conseguenza.

Io credo che sia profondamente sbagliato questo comportamento, caratterizzato in negativo da una passività irresponsabile e da una sostanziale incapacità di elaborare valutazioni e proposte su di un argomento molto importante per il futuro della nostra Regione.

Personalmente sono più propenso per la difesa dell’Umbria,della sua storia e della sua autonomia, il che manterrebbe la possibilità di svolgere un suo ruolo che volendo, come qualche positiva esperienza del passato testimonia, può giungere persino ad essere un laboratorio di interesse nazionale.

Difendere e mantenere la propria autonomia non significa escludere la possibilità di promuovere e realizzare rapporti di collaborazione con tutte le altre Regioni dell’Italia Centrale, anzi potrebbe evitare i pericoli di un’annessione pura e semplice e mantenere la propria possibilità di agire e di contare nella costruzione, nel contesto di realtà territoriali più vaste, di una politica generale di crescita e di sviluppo.

Comunque il dibattito sulla possibile soluzione è aperto per tutti, me compreso, ragioni per le quali è necessario che oggi a Terni e in Umbria le Istituzioni Regione e Comuni, le forze politiche e sociali, il mondo della scuola, della cultura ed anche la vastissima rete dell’Associazionismo e del Volontariato escano dall’attuale sostanziale indifferenza e decidano di impegnarsi in un grande sforzo di ricerca e di confronto che produca, con la partecipazione della gente, proposte da sottoporre all’attenzione di coloro che saranno chiamati a decidere.

On. Mario Andrea Bartolini

Condividi