PERUGIA - La recente polemica tra il capogruppo del PD in Regione Chiacchieroni e il capogruppo del M5S Liberati sull'indennità dei consiglieri regionali è surreale. Chiacchieroni, per dirla in battuta, per lavorare di meno avrebbe potuto fare con noi una battaglia contro la riduzione del numero dei consiglieri regionali. Liberati, dal canto suo, dichiara che si trattiene per il regolamento nazionale del M5S 5.000 euro lordi più i rimborsi. Di certo nessuno dei due se la passa male rispetto al salario medio di un lavoratore umbro.

Di sicuro è più che giusto abbassare i lauti compensi di consiglieri ed assessori regionali, ma, in realtà, ad essere stati sacrificati sull'altare populista dei costi della politica con la riduzione dei consiglieri regionali da 30 a 20 sono stati democrazia, pluralismo e rappresentanza, senza che nessuno abbia toccato indennità e rimborsi.

In Umbria, come abbiamo proposto la scorsa legislatura, si poteva e doveva restare a 30 consiglieri dimezzando da subito i costi totali di consiglieri ed assessori regionali ed intervenendo su un apparato burocratico regionale di dirigenti troppo costosi. Ma si sa, è più popolare per non cambiare niente la retorica degli instancabili lavoratori per il popolo e le proposte spot antipolitiche rispetto a soluzioni ragionate e fattibili.

Rifondazione comunista dell’Umbria 

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