PERUGIA - Si è tenuto stamani a Perugia, l'incontro autoconvocato del Volontariato Umbro.

Indetto dal Forum del Terzo Settore dell'Umbria ha raccolto l'adesione dei Cesvol di Perugia e Terni, dell' Arci, dell'associazione Libera, dell'Auser, di Legambiente e di altre associazioni del panorama regionale. 

L'incontro ha dato l'avvio ad un percorso di confronto partecipato finalizzato all'espressione delle convinzioni e delle istanze del volontariato in Umbria. La portavoce del volontariato del Forum, Tiziana Ciabucchi, ha portato l'attenzione soprattutto sulla legge di riforma del Terzo Settore «Da quello che sentiamo – chiarisce Ciabucchi – non si sta tenendo conto quanto si dovrebbe delle nostre priorità cioè il principio di sussidiarietà e la valorizzazione del ruolo del volontariato nella società. Se si pensa che, solo in Umbria, ci sono oltre 100 mila volontari che assistono le cosiddette fasce deboli, ci si può fare un’idea di quanto incidiamo sia sulla qualità della vita delle persone che anche sul Pil dato che ammortizziamo molti costi altrimenti a carico del sistema sanitario e sociale. Ecco perché vogliamo essere riconosciuti e avere un ruolo al momento in cui si fanno le scelte, non venire coinvolti a cose fatte. Penso, ad esempio, alla predisposizione del Piano sanitario e del Piano sociale regionale».

Si discutono anche le richieste che il volontariato chiede di inserire nella legge: dal mantenere la gratuità delle prestazioni alla riduzione della burocrazia  sul fronte dei controlli.  Altro aspetto che non convince è quello della Fondazione Italia Sociale: «Stiamo solo ad indiscrezioni per ora, ma mettiamo le mani avanti: si parla di progetti finanziabili solo sopra i 20 milioni di euro. Ci auguriamo che sia un fraintendimento». puntualizza la Ciabucchi

Si chiede inoltre di  non cancellare gli organi attuali del Terzo settore e di fare chiarezza sulla riforma dei Cesvol e Coge. «Ci riuniremo ancora da qui al 14 – conclude Ciabucchi – per arrivare a Lucca,  dove dal 14 al 17 aprile si terrà il festival del volontariato nazionale, con una posizione comune del volontariato umbro che non ha alcuna intenzione di restare in silenzio ma che vuole diventare protagonista del dibattito».

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