di Gb Frontera

SPID, lo ammetto, sull'argomento, dentro di me, convivono due anime, quella del cittadino e quella dell'imprenditore nel digitale.

Per quanto riguarda la prima, una serie di domande ed interlocuzioni mi nascono.

A che serve?

Abbiamo già la carta d'identità digitale, il codice fiscale/tessera sanitaria, ed anche la nuova patente.

Perché non far convergere tutto su di una card unica, con una integrazione e resa di efficienza massima invece di inventare una cosa nuova?

C'è veramente bisogno di privati “certificatori di identità”, con le anagrafi comunali e ministero degli interni, già con database attivi ed efficienti, che andrebbero “solo” integrati?

Tre certificatori, TIM, Poste Italiane ed Infocert, oligopolio che è stato creato ad arte attraverso la prescrizione di poderosi capitali sociali per questa operatività (10 milioni di euro), garantiscono in questo modo la riservatezza e sicurezza dei dati?

A naso, sembra tanto una grossa operazione di “lobbing”. E così come è stata fatta, utile alla comunità, come un frigorifero al polo nord.

In soccorso ed a chiarimento di ciò, viene in soccorso l'anima dell'imprenditore digitale, con le sue memorie. Ebbene le stesse aziende (esclusa TIM), caso strano, furono a suo tempo, gli attori della firma digitale prima e della pec dopo. Poco importa se erano e sono standard assolutamente “italiani”, non internazionali e che non dialogano con i sistemi di altri paesi.

E pensare che gli standard internazionali pre-esistevano. Ma noi no. Noi creativi, abbiamo inventato l'acqua calda. Ovvero, abbiamo dato il boiler ai soliti noti. Alla faccia del libero mercato e della libertà d'impresa, costituzionalmente sancita. Si perché sono gli standard tecnici che garantiscono la regolarità, l'efficienza e la sicurezza dei servizi on line, non certo il capitale sociale. Il capitale sociale è solo una misura di “walled-garden”, per i soliti grandi capitani d'industria italiani, che si fanno fare ad arte e misura, le leggi per guadagnare. E se vogliamo dirla tutta, lo SPID è un “walled-garden” molto grosso, riguarda tutti i cittadini italiani, che nel bene o nel male, si ritroveranno a pagare una tassa indiretta per accedere a servizi pubblici fruibili solo con lo SPID.

“La situazione è drammatica ma non è seria.” (E.Flaiano)

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