Il governo Renzi fa un mezzo dietrofront sulle modifiche al Testo Unico Bancario,che avrebbero consentito alle banche di entrare in possesso della casa del cliente, nel caso in cui il mutuatario saltasse il pagamento di sole 7 rate.

Un parziale dietrofront perché ora si prevede che la casa possa essere pignorata e poi venduta dalla banca dopo 18 rate del mutuo non pagate.

Le proteste indignate hanno piegato il governo Renzi che offre un ulteriore regalo alle banche, le quali in previsione di nuove crisi nel 2016 tentano di dare ossigeno ai propri bilanci intossicati togliendolo ai cittadini, cioè ai clienti mutuatari.

Per l'associazione Sinistra Lavoro Umbria, il parziale dietrofront è insufficiente in quanto tutto il procedimento è sottratto al giudizio della magistratura.

Se la ragione del provvedimento fosse quella di snellire le procedure in caso di inadempimento del pagatore, per Sinistra Lavoro-Umbria, e' necessario intervenire sulla riduzione dei tempi delle procedure, non certamente abolirle, infatti il problema del mancato pagamento dei mutui interessa solo il 7,4% delle sofferenze bancarie,il resto è generato dalle imprese.

Un provvedimento che comunque, anche in questa versione, rivista e corretta, salvaguardia gli interessi delle banche e non quelli del cittadino e del lavoratore colpito dalla crisi economica, e che pertanto va ulteriormente modificato.

 

In relazione a questa vicenda, Sinistra Lavoro, sollecita la Regione dell'Umbria a rifinanziare il fondo dei "mutui garantiti" per l'acquisto della prima casa a favore delle famiglie con redditi bassi o precari.

 

Un provvedimento che si è rivelato molto positivo e che ha già permesso l'acquisto di centinaia di alloggi e la movimentazione di decine di milioni.

 

Stefano Vinti,
Associazione Sinistra Lavoro Umbria

 

 

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