Regione scioglie Comunanze Agrarie. Presidenti: “Resistere, resistere, reistere"
FOLIGNO - La Regione dell'Umbria con una serie di Delibere della Giunta Regionale ha sciolto 14 Comunanze Agrarie del territorio montano senza pre-avvertire nessuno, né gli organi di queste istituzioni, né gli utenti delle stesse.
Le Comunanze Agrarie di Foligno però non ci stanno e respingono questo atto di “imperio” consumato nei loro confronti e, in una riunione svoltasi giovedì 25 febbraio, i loro Presidenti hanno sottoscritto all'unanimità un documento per chiedere al Sindaco Mismetti di intervenire “per bloccare questo atto autoritario tipico di altri tempi passati”.
Con lo stesso atto, gli stessi Presidenti riuniti nella sede della Comunanza all'interno del Castello di Sant'Eraclio, hanno anche chiesto l'annullamento delle delibere della Giunta e dei Decreti attuativi della presidente Marini.
Secondo loro lo scioglimento delle Comunanze si baserebbe "su una eventuale mancata presentazione di una istanza che si sarebbe dovuta presentare oltre 88 anni or sono, ovvero entro il 1927".
“Non si sa se ciò risponda al vero – osservano in una nota – ma non è concepibile che dopo secoli di attività delle Comunanze, tesa a salvaguardare il diritto di uso civico sulle montagne di Foligno, per un errore burocratico si buttino via organismi che sono attivi ed a fatica fanno attività per sostenere a loro modo la sussistenza della vita in montagna”.
Queste le ragioni di un ricorso annunciato al Commissario Catalani, non avendo alcuna intenzione di abdicare ai loro compiti sulla base di "questo atto di arroganza regionale”.
“Resistere ….. resistere ….. resistere” è dunque il motto adottato dai Presidenti che si avvarranno di un valente avvocato di Foligno per far valere i loro diritti.




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