PERUGIA - “Premesso che il sottoscritto continua a stimare il Sindaco come prima e che i confronti, non nei corridoi, in politica fanno crescere la stima è il rispetto, volevo ricordare che, la vicenda Cartasegna era una delle tante vicende che hanno messo in cattiva luce il Comune di Perugia a seguito delle tante distrazioni della politica che consentirono al professionista di poter realizzare una pensione faraonica. Le responsabilità politiche appartenevano alle Amministrazioni che hanno preceduto l'attuale, ma che a tutt'oggi, nonostante tutto, vede ancora legata questa Amministrazione al Principe del Foro”.

Ad affermarlo è il consigliere Carmine Camicia che in una sua nota come il Consiglio comunale avesse approvato “un documento d'indirizzo inviato al Sindaco, affinché per ragioni ovvie, l'Amministrazione del Comune di Perugia interrompesse tutti i rapporti professionali con l'ex dirigente chiedendo allo stesso la restituzione di tutte le pratiche legali appartenenti al Comune di Perugia”.

Secondo Camicia “Questo gesto, avrebbe dato smalto all'Amministrazione Romizi, al Consiglio Comunale e alla Città' di Perugia. Purtroppo così non è stato e me ne dispiace, perché al posto di cambiare passo sembrerebbe che facciamo qualche passo indietro”.

“Questa è una delle tante vicende che mi vede protagonista – prosegue l’esponente della maggioranza -; se il Primo Cittadino continua a non prendere in considerazione le decisioni assunte da parte del Consiglio Comunale e si affida sempre al pensiero di soggetti terzi, andrà a finire che anche l'ultima decisione assunta dal Consiglio, sarà ancora una volta disattesa dal Sindaco”.

 “Sempre su mia proposta, infatti – ricorda l’esponente di maggioranza -, da pochi giorni il Consiglio ha deliberato di far timbrare finalmente il cartellino ai dirigenti nelle ore pomeridiane e non solo; il Sindaco, che in quella occasione invitava ad astenersi, sicuramente non darà seguito a quanto proposto dal Consiglio Comunale e la dirigenza continuerà quindi a disapplicare le norme come in precedenza, poiché sostenuta dal Primo Cittadino”.

“Queste mie iniziative – conclude Camicia - sono quelle che da tempo si aspetta la Città; disattenderle e minacciare ipotetiche dimissioni, oltre a non spaventarmi, danno conferma che Perugia deve cambiare passo e realizzare quelle riforme storiche che la città si aspettava e si aspetta da un giovane brillante come il Sindaco Romizi, incominciando con la riforma dell'Ente, la riorganizzazione della dirigenza, la sicurezza, i migranti, il lavoro per i giovani, l'assistenza sanitaria ormai lottizzata, la questione Minimetro, la questione Sipa, la vicenda Maggioli e l'incresciosa vicenda Gesenu”.

In sostanza, per Camicia, anche l’amministrazione Romizi, che pure continua a stimare, è tutta da rifare.

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