Un ferito alla Sanità regionale: si dimette Barberini per le nomine di ieri
PERUGIA - Si apre una crisi di giunta alla Regione Umbria. Stamani l'assessore alla Sanità, Luca Barberini (Pd), ha ufficializzato le proprie dimissioni con una lettera alla presidente della giunta regionale, la sua collega di partito Catiuscia Marini, "essendo venuto meno - ha scritto Barberini - il rapporto fiduciario".
Le dimissioni di Barberini (di cui lui stesso spiegherà le motivazioni in una conferenza stampa convocata per domani mattina domattina nella sede del consiglio regionale umbro), sono arrivate dopo 36 ore convulse nelle quali la giunta regionale è stata impegnata, prima nella tornata di nomine dei dirigenti delle varie aree dell'ente stesso, e poi nellla scelta dei nuovi direttori generali delle aziende ospedaliere e sanitarie dell'Umbria.
Anche la sede scelta da Barberini per rendere note le sue ragioni, lontana dal palazzo della Giunta regionale, in casa della sua collega di cordata, Donatella Porzi, ci fa comprendere come l'assessore dimissionario si senta ormai politicamente distante dagli altri esponenti del suo stesso partito, assieme ai quali ha operato fino a ieri, facendo emergere con chiarezza una profonda spaccature fra le due anime del Pd, quella riconducibile alla Marini e quella dei cosiddetti "cattodem" alla quale si ascrive anche l'assessore dimissionario e che non ha tardato ad esprimergli la sua solidarietà. Una frattura preoccupante che rischia seriamente di paralizzare l'azione politica dell'Esecutivo di Palazzo Donini.
Una realtà ben esplicitata, del resto, la dichiarazione pubblicata dallo stesso assessore Bartolini per spiegare le ragioni di suo gesto e che riportiamo integralmente qui sotto e con la quale non cela la sua volontà di portare tale spaccatura fin dentro l'Aula consiliare:
"Poco fa ho firmato la lettera delle dimissioni da assessore regionale a sanità, coesione sociale e welfare, con effetto immediato.
In questi mesi di legislatura c'è stato, da parte mia, un impegno totale e assiduo, in un confronto costante con le persone e i territori in settori delicati e strategici come il sociale e la sanità, che toccano direttamente la vita di tutti i cittadini.
Ho incontrato tanta passione, tante risorse e tante persone con la voglia di costruire tutti insieme qualcosa di diverso che ponesse fine alle vecchie abitudini e portasse l'Umbria sulla strada del cambiamento, con una nuova politica, nuovi strumenti, nuovi principi, etica e valori. Purtroppo non è stata interpretata la necessità di cambiare per migliorare la cose.
Non può essere considerato un cambiamento, ad esempio, la volontà di trasferire una persona (della quale non metto in dubbio le qualità), che dagli anni Novanta esercita funzioni apicali nel complesso mondo della sanità, al governo e all'indirizzo di tutto, sopra gli stessi direttori generali assegnandogli la funzione di direttore regionale dell’intera area della sanità, del welfare e di tutto il personale. Non penso di avere bisogno di cani da guardia.
E' venuto meno un rapporto di reciproca fiducia e lealtà all'interno della Giunta. Non si possono fare scelte così importanti, come quelle dei direttori generali, senza ascoltare l'assessore delegato in materia sulle esigenze espresse dalla comunità: ricadono troppo direttamente sulla vita dei cittadini. Su sanità e sociale non possiamo più vivere di ricordi e risultati conseguiti nel passato, serve un cambio di passo.
Ritengo che le prese di posizione arroganti, sia nella politica che nella vita, non paghino. La battaglia per il cambiamento e l’innovazione, la spinta propulsiva che ho cercato di portare interpretando la voce e i bisogni della comunità umbra, proseguiranno in altri ruoli con rinnovato vigore. Vedremo in Consiglio regionale chi avrà davvero voglia di reggere le importanti sfide che avremo davanti nei prossimi mesi.
Continuerò a garantire il mio impegno a servizio degli umbri. In un mondo dove tutti si distinguono per restare sempre incollati alla “poltrona”, con questa mia decisione voglio anche dimostrare che questa non è tutto e che gli interessi generali della comunità, i principi e gli ideali vengono prima di tutto il resto".

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