Pensioni reversibilità,dura opposizione anche in Umbria ad una review al ribasso
PERUGIA - Sono ore di timore quelle che la Fnp Cisl Umbria, categoria dei pensionati, sta vivendo. I pensionati non ci stanno a rimanere in silenzio in questo momento di scelte, che potrebbero avere importanti conseguenze per il futuro di molte famiglie, e tra esse quelle umbre. La preoccupazione che possano essere colpiti “i poveri tra i poveri” è grande ogni giorno di più.
“Non ci lascia ben sperare ciò che trapela, anche per mezzo stampa, in questi giorni dalla Camera – ha commentato il segretario generale regionale Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini-. In questo rumoreggiare, si apprende che tra le prestazioni che potrebbero essere riviste – continua- quelle delle pensioni di reversibilità, ossia quelle che spettano all’erede del pensionato o del lavoratore che ha maturato il requisito. E’ vero che a livello nazionale l’ammontare è consistente, circa 24 miliardi il valore complessivo, ma l’importo medio degli assegni è esiguo e necessario a chi lo percepisce per sopravvivere. Spesso già tra tante difficoltà”.
A far paura alla Fnp Cisl Umbria è la possibilità che “questo ritocco possa essere al ribasso e ciò – continua Menghini - rappresenterebbe un nuovo allarme rosso. In una situazione già difficile per i pensionati umbri, questo rischio appare ai nostri iscritti come un’ulteriore ingiustizia. Nuove possibili situazioni di criticità che si andrebbero ad aggiungere a un contesto già difficile, che per certi aspetti ha già subito le conseguenze di una Legge Fornero, dove tutti si dichiaravano contrari ma alla fine è passata in Parlamento. Una storia che abbiamo già visto e vissuto sulla pelle dei più deboli e che tra corsi e ricorsi nella storia potremmo trovarci a rivivere nelle sue conseguenze in ambito sociale”.
La Fnp Cisl Umbria è lapidaria e continua instancabilmente a insistere su un punto. “Le risorse devono essere trovate nella lotta agli sprechi e ai privilegi della politica, nel contrasto alla corruzione e ponendo la parola fine ai vitalizi – chiosa il leader dei pensionati cislini -. Troppo facile fare cassa a spese di coloro che hanno versato i contributi per garantire a loro e alle proprie famiglie un minino di sicurezza per il proprio futuro. E proprio per non lasciare sole queste famiglie – sottolinea ancora Menghini - anche in queste ore siamo in contatto con la Federazione nazionale. Per il momento ci stiamo limitando a vigilare, ma non escludiamo una dura opposizione e reazione per difendere ciò che spetta ai pensionati. Una vita dignitosa. Siamo stanchi di ricevere rassicurazioni continue e vogliamo dal Governo e dal Parlamento risposte concrete affinché i sacrifici della popolazione siano equamente distribuiti”.

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