Liti in giunta su nomine sanità? Consiglio regionale rinviato al pomeriggio
PERUGIA - “È palese la crisi della Giunta Regionale dell'Umbria che si è fortemente divisa sulle sei nomine legate ai direttori della sanità in Umbria, al punto da far chiedere alla presidente Donatella Porzi il rinvio al pomeriggio dell'Assemblea legislativa”. È quanto dichiara il portavoce del centrodestra e liste civiche, Claudio Ricci, a parere del quale “si tratta di una semplice lotta di potere politico, senza minimamente guardare al merito e al curriculum dei direttori da nominare per migliorare la sanità e i servizi per i cittadini. Cosa che sarebbe necessaria visto che i Livelli essenziali di assistenza pongono l'Umbria al decimo posto fra le regioni italiane”.
“È ormai evidente – conclude Ricci - la necessità di un cambiamento, che i cittadini umbri avevano quasi determinato alle elezioni regionali del 2015. E soprattutto è evidente che, anche per i dirigenti della sanità, deve valere il criterio di un periodo massimo di dieci anni e che occorre ridurre del 50 per cento i costi delle indennità dirigenziali”.
Al riguardo allarga il tiro il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, che parla di “Conflitti di interesse con le coop, doppie e triple pensioni, scarsa o nulla propensione all'ascolto dei cittadini, mancanza di rispetto nei confronti dell'Aula e poi tanti viaggetti all'estero: Catiuscia Marini è fatalmente destinata a pagare il prezzo del suo disimpegno civico e politico, fatti gravi che, tra altre pessime cose, sono già valsi all'Umbria il crollo degli indici di qualità sanitaria, ampiamente denunciato nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle”.
Sempre facendo riferimento al rinvio nel pomeriggio della riunione dell’Assemble legislativa, convocata originariamente alle 10 di stamani, Alberati aggiunge: “quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini! (quello che non hanno fatto i barbari, lo hanno fatto i 'Barberini'), l'omonimo assessore regionale alla Sanità, forse, si dimette e apre così una vera crisi istituzionale”.
“Intanto – continua il consigliere pentastellato -, l'Aula è vuota da ore, nessuno della maggioranza si presenta e l'Umbria scade in una situazione completamente ingestibile: dopo tanti segni premonitori, ma inascoltati, esplodono all'improvviso problemi tenuti nascosti per decenni. Giungono impetuosamente al pettine i nodi del governo di cartapesta che da sempre gestisce un potere immobile, finora assecondato da una cappa politico-giudiziaria inaccettabile, anacronistica e certamente non più sostenibile. Fine dell'impunità”?
“Eppure – sottolinea ancora Liberati -, nel corso dell'ultima seduta, Catiuscia Marini era stata sprezzante coi cittadini e col M5S, profondendosi in veri e propri deliri di onnipotenza: 'Liberati – disse -, io arriverò al 2020, capito?' Probabilmente si riferiva all'orario: arriverà a malapena alle 20.20 di stasera e pure l'apericena, cara a politici viziati dal privilegio, potrebbe andarle di traverso. Suvvia Catiuscia: il tempo della propaganda è esaurito”.
“È febbrile l'attesa degli umbri per un tuo rapido ritorno in Legacoop – conclude Liberati -, perché su quegli ambiti sei perfettamente a tuo agio. Ma libera finalmente questi Palazzi e queste comunità dalla tua ingombrante e retriva presenza politica. Grazie”.
Non meno polemico il capigruppo regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta, che in merito ha dichiarato: “Stiamo assistendo ad uno spettacolo inedito e indegno, riguardo alle nomine dei direttori generali delle Asl, delle Aziende ospedaliere e delle direzioni regionali, in atto ormai da mesi. Apprendiamo dai giornali che questo confronto ha portato a riunioni fiume in notturna e all'assenza della Giunta regionale dall'Aula”. “Tutto ciò avviene per il problema delle nomine, che determina liti e fratture all'interno del Partito democratico”.
Squarta rileva poi che “il Pd appare impegnato in un confronto tutto interno, che non interessa i cittadini umbri, preoccupati invece dei livelli di assistenza, delle liste di attesa, degli affitti pagati dalle Asl per le proprie sedi, delle famiglie con ragazzi autistici che vivono difficoltà quotidiane, dei punti nascita che vengono chiusi lasciando scoperti vari territori, dei farmaci antitumorali molto costosi che ancora non vengono acquistati dalle aziende ospedaliere. E questi - conclude - sono solo alcuni esempi dei problemi che non vengono affrontati dalla maggioranza, troppo impegnata nella spartizione delle poltrone per occuparsi dei veri problemi degli umbri”.

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