Futuro a Sinistra dell'Umbria verso Sinistra Italiana.
Il 7 novembre scorso al teato Quirino di Roma, con la costituzione dei gruppi parlamentari di Sinistra italiana, è iniziato un percorso, che punta a costruire, attraverso lo strumento fondamentale della partecipazione, il nuovo partito della Sinistra, con al centro i diritti e il lavoro.
A questo percorso come Futuro a Sinistra dell’Umbria intendiamo dare il nostro contributo fatto soprattutto da proposte e analisi sulla realtà che viviamo tutti i giorni, a partire dalla nostra regione.
Il nostro percorso ha una tappa importante: il 19/20/21/ febbraio con l‘assemblea nazionale che ci porterà al congresso nazionale costituente di fine anno.
Noi intendiamo costruire un progetto politico, con al centro un partito coinvolgente, innovativo, unitario e di governo, che rappresenti l’universo dei lavori, che porti avanti le tematiche di un welfare inclusivo e sostenibile, di una scuola e di una sanità veramente pubblica, puntando alla ricostruzione morale ed intellettuale della politica, per concretizzare la democrazia costituzionale.
Vogliamo che il processo costituente sia ampio e vero anche in Umbria e i punti fondamentali, le priorità su cui faremo iniziative specifiche sono:
1) IL LAVORO E UNA DIVERSA QUALITA’DELLO SVILUPPO.
L’Umbria ha subito i colpi della crisi (che peraltro è tutt’altro che conclusa) in maniera più che proporzionale rispetto alla situazione nazionale.
Alcuni dati lo dimostrano: PIL a -15,1% , quasi 200 vertenze aziendali aperte, 40mila disoccupati, 23mila neet o scoraggiati, 12mila cassintegrati e settori fondamentali per l‘Umbria, come l’edilizia che hanno visto passare gli addetti da 20mila a circa 8mila, per non dire poi dell’esplosione recente dei voucher che sono stati 2milioni nel 2015.
Il Job Act ha allargato le precarietà già presenti: solo il 13% di assunzioni sono con contratti a tempo indeterminato. Si sono allargati i fenomeni di lavoro nero, infortuni mortali in aumento e addirittura infiltrazioni mafiose, come dimostra la vicenda Gesenu, che peraltro risulta non isolata.
Occorre , come ha sottolineato anche Stefano Fassina a livello nazionale. costruire un Piano del Lavoro articolato a livello regionale.
Nella nostra regione questo percorso è possibile e necessario utilizzando a questo fine anche le risorse dei fondi europei e riattivando un percorso di confronto con tutte le forze sociali.
2) LA QUESTIONE DEMOCRATICA.
Va rilanciata la partecipazione democratica nella nostra regione che è uno degli elementi costitutivi dell’Umbria, lo svilimento in atto deve essere contrastato. I processi di concentrazione e di semplificazione messi in atto in questi anni (Usl, Comunità montane, Province) si sono dimostrate inefficaci ed in alcuni casi dannose.
Siamo di fronte alla crisi verticale del partito di massa in Umbria, il PD è sostanzialmente diventato un'articolazione di comitati elettorali, questa tendenza va contrastata rilanciando nei fatti, sulla base della partecipazione del progetto, l’idea moderna e praticata di un partito di massa ancorato a progetti e a valori.
Anche in questa direzione è centrale la partecipazione attiva ai comitati referendari contro il restringimento dei processi democratici reali.
In questo quadro va fatta una riflessione seria sulle prossime elezioni amministrative.
Il quadro uscito dalle regionali è significativo e molto diverso dalle premesse pre elettorali.
Le politiche seguite in questi mesi segnalano un vero e proprio cambio di linea politica.
Per questo l’appuntamento andrà affrontato senza dare nulla per scontato.
Le alleanze si faranno sui programmi.
3) MODELLO SOCIALE.
La costruzione dell’Umbria negli anni 70 ha rappresentato la concretizzazione di un processo di crescita economica e culturale.
E’ questo che ha costruito e fatto forte l’identità dell’Umbria, per questo va difesa e anche potenziata contro la logica delle riforme calate dall’alto (macroregioni).
Tra i valori postivi e l’eredità della sinistra di governo c’è la coesione sociale come valore fondamentale.
Valore e conquiste messe in discussione dall’attuale Governo nazionale e non tutelate dall’attuale Giunta Regionale.
Sul welfare ci impegniamo a svolgere un iniziativa specifica anche con gli operatori e gli utenti dei servizi.
4) VALORE DELL’UMBRIA.
La crisi infinita dell’Umbria non puo’ concludersi con la fine della positiva esperienza del regionalismo umbro.
Sarebbe il suggello della nostra marginalizzazione e impoverimento.
Va aperto un confronto vero e non verticistico su questo tema ed è anche questa una delle nostre priorità.
5) l’INNOVAZIONE CHE SERVE ALL’UMBRIA.
Dobbiamo impegnare la nostra regione su progetti concreti di innovazione: impegnare le commodities municipali ad elaborare un piano regolatore della comunicazione e dei servizi digitali che vincoli le scelte e le negoziazioni con i provider di supporto.
Per fare in modo che gli enti locali e la Pubblica Amministrazione introducano con le grandi corporation della rete criteri di reciprocità.
Ovviamente cogliere queste occasioni non vuol dire ”comprare tecnologia” ma produrla , investire sulle risorse umane , cambiare i modelli organizzativi, favorire e promuovere la condivisione e la cooperazione.
Queste sono le 5 priorità che abbiamo discusso nella conferenza programmatica di Futuro A Sinistra Umbria che si e’ svolta nella serata di mercoledi 10 febbraio presso il CRAL della Perugina e dove sono intervenuti Mario Bravi, Antonio Tonzani, Fabio Barcaioli, Moreno Sdringola , Giuseppe Mattioli , Vincenzo Bucci e che è stata conclusa dall’on. Vincenzo Folino.
Su questi 5 punti faremo e programmeremo iniziative specifiche nelle prossime settimane partendo della buona riuscita dell’iniziativa che si e’ svolta.
Futuro a Sinistra Umbria

Recent comments
12 years 16 weeks ago
12 years 16 weeks ago
12 years 16 weeks ago
12 years 16 weeks ago
12 years 16 weeks ago
12 years 16 weeks ago
12 years 16 weeks ago
12 years 16 weeks ago
12 years 16 weeks ago
12 years 16 weeks ago