L'Associazione Politico Culturale "Enrico Berlinguer" ha organizzato nel mese di gennaio una mostra sulla vita e la politica di Enrico Berlinguer. Nel contesto della mostra ha dato  vita ad un dibattito politico sul “ruolo della Sinistra nella gestione del Comune di Terni”  e su "Come contribuire a rilanciare una Sinistra unita, con due tavole rotonde (tenutesi rispettivamente il 22 gennaio 2016 e il 28 gennaio 2016) che hanno visto la presenza di: Mario Andrea Bartolini; Andrea Cavicchioli; Mario Giovannetti; Francesca Malafoglia; Luciano Zara; Sandro Piermatti; Giuseppe Mascio; Mario Bravi; Stefano Vinti; Carlo Emanuele Trappolino; Alfredo D'Attorre; Elisabetta Piccolotti.

Nella prima tavola rotonda si sono affrontate le seguenti tematiche: la crisi economica, la disoccupazione, la precarizzazione del lavoro, le politiche del lavoro (area di crisi complessa; infrastrutture per l'AST, il completamento della piastra logistica e l'evoluzione delle reti tecnologiche; fondi strutturali comunitari, occupazione giovanile...), l'ambiente, la fiscalità generale, le partecipate, la comunicazione. Nell'occasione si è ritenuto opportuno offrire suggerimenti ed indicazioni all'Amministrazione comunale sulle cose urgenti da fare: restituzione alla comunità della "Fontana" di Piazza Tacito e del Teatro "Giuseppe Verdi" emblemi della città, del suo decoro e della sua cultura.

Nella seconda tavola rotonda il deputato di Sinistra Italiana, On. Alfredo D'Attorre, ha sostenuto la nascita di un nuovo soggetto politico che, dopo un percorso partecipato e condiviso secondo il sistema"una testa un voto", dovrebbe vedere la luce in autunno assumendo le forme di un partito, il cui nome potrebbe essere Sinistra Italiana.

L'On. Trappolino Carlo Emanuele, del Pd, sentendosi in un contesto amico ha analizzato le prospettive future parlando di una sinistra radicale e una sinistra riformista. La prima è  schiacciata dal fenomeno Grillo e dal fenomeno Renzi. La competizione politica, che attualmente viviamo, assume, a volte, profili e forme violente anche da un punto di vista del linguaggio. Riconosce che c'è una crisi nel rapporto popolo-politica e, forse, l'esistenza di loro rappresentanti non all'altezza dei cambiamenti e intravede per la Sinistra un percorso analogo a quello in Spagna  basato sui bisogni concreti. “Podemos” ha, infatti, costruito il proprio consenso dove c'era il bisogno.

A livello territoriale per l'Umbria ha sollevato il problema del dimensionamento regionale  e delle alleanze future. Per quanto concerne il Governo Renzi, ha sostenuto che "...portare a conclusione quanto ci si prefigge, è buona politica" e che la modifica della Costituzione serve a stare in Europa.

Quest'ultimo concetto non è stato condiviso da D'Attorre che, al contrario, si è invece augurato che nella scelta referendaria sulla Costituzione prevalga il NO alle modifiche; modifiche per altro imposte al Parlamento dal governo Renzi, come parte essenziale del suo programma politico.

Nel suo disegno di superamento del bicameralismo, il Senato non viene abolito, ma trasformato. A soffrirne sarà la democrazia partecipata e la preoccupazione che la modifica, una volta approvata con il referendum, viva in un secondo tempo l'attacco ai principi fondanti della Costituzione. Non è quindi una disputa sugli effetti giuridici, ma culturali.

Il Partito della “Nuova Sinistra” dovrà concentrarsi su problemi riguardanti: la centralità del lavoro e le sue tutele; la Scuola pubblica; la lotta alle disuguaglianze; la tutela pubblica del risparmio e il livello di partecipazione democratica.

Il tema del lavoro, per Mario Bravi e per Vinti Stefano, dovrà essere centrale in una vera Sinistra popolare. La strategia da adottare deve prendere le mosse dall'ascolto dei cittadini, utilizzando anche una piattaforma digitale con cui esercitare il confronto e trovare decisioni condivise, per poi dar seguito  all'azione. In tale contesto occorre  costituire Comitati Promotori; programmare iniziative nei territori; coinvolgere le nuove generazioni; usare di un linguaggio semplice, chiaro e comprensibile da tutti; per dare contenuti al programma e rilanciare la Sinistra, come soggetto unico. Una  sinistra di tutte e tutti, una sinistra popolare, per offrire speranze e orgoglio a tutti coloro che vorranno essere protagonisti del cambiamento.

Giocondo Talamonti

(Associazione "E. Berlinguer")

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