Bevagna/ Il sindaco risponde alle critiche sulla gestione dei beni culturali
BEVAGNA – “Sui rilievi relativi alla ‘Manifestazione d’interesse per la concessione d’uso e gestione unitaria dei servizi, custodia e manutenzione dei siti pubblici di interesse turistico’ faccio notare, che sul piano amministrativo, la procedura è stata operata secondo leggi ben chiare; non costituisce offerta contrattuale, ma è un procedimento preselettivo che non comporta diritti di prelazione o preferenza, né impegni o vincoli per le parti interessate”. Inizia così una nota a firma del sindaco di Bevagna, Polticchia, alla “clamorosa” presa di posizione espressa con un manifesto a firma delle principali associazioni locali - Pro Loco in testa – nel quale si parla di “Liquidazioni di fine mandato” , che con toni particolarmente critici verso l’iniziative dell’amministrazione comunale, l’ accusata, niente meno, di voler “svendere” la cultura cittadina.
“Prevede – prosegue il primo cittadino – che coloro che esprimono il proprio interesse alla proposta fatta dal Comune saranno invitati a partecipare alla gara pubblica, sulla base di un Capitolato e di un Disciplinare, nell’elaborazione dei quali si entrerà nello specifico delle singole questioni, in considerazione anche di informazioni ed idee raccolte. I progetti saranno valutati da una commissione.
Tutto con massima trasparenza, nel rispetto di che danno pari opportunità a tutti e senza alcuna preferenza.
Ricordo che Il Regolamento per l’uso del Teatro, parte integrante della Manifestazione d’interesse, è stato approvato in Consiglio comunale il 29 aprile 2014.
Qualcuno vorrebbe dire che non sapeva? In quell’occasione ufficiale, così come in altri consigli comunali, non sono forse stati esaminati i costi della gestione dei siti turistici?
Nel 2011 al momento dell’insediamento di quest’Amministrazione, l’associazione che gestiva il teatro doveva ricevere dal Comune 40mila euro pregressi in forza d’una convenzione che dava all’associazione 40mila euro annui per la gestione del teatro, e possibilità di svolgere attività in proprio, incassandone i proventi. I cittadini di Bevagna pagavano 40mila ad un’associazione per fare delle attività, e gli introiti rimanevano tutti all’associazione.
Questo, il vicepresidente dell’associazione Teatro, Annarita Falscappa, membro del direttivo PD di Bevagna, residente di una delle associazioni promotrici di una assemblea pubblica ‘politica’ sul tema, nonché candidato sindaco in pectore, lo sa bene.
La gestione di Museo e Terme romane è sempre stata effettuata da un soggetto privato, selezionato con bando di evidenza pubblica. Fino al 2013 la gestione costava circa 60mila euro annui, dal 2014 in poi circa 18 mila euro. I costi di gestione a carico dei cittadini, sono stati da noi ridotti di oltre 40mila euro.
La gestione della biblioteca è a carico di un altro soggetto privato, in forza d’una selezione fatta dall’Unione dei Comuni anni fà.
Perché si urla allo scandalo per l’applicazione di regolamenti e leggi? Si pensa di voler fare scelte con logiche non trasparenti? Per favorire chi o cosa? E quanto tornerebbe a costare ai cittadini di Bevagna?
Abbiamo garantito l’apertura dei siti turistici con risparmi di circa 80mila euro; abbiamo avuto sempre una stagione di prosa e spettacoli più che raddoppiati, in più periodi dell’anno; abbiamo ricondotto teatro e auditorium di Santa Maria Laurentia alla disponibilità di tutti. Il tutto, dal 2012 ad oggi, senza oneri a carico dei cittadini.
Nel 2013 si fece un progetto sperimentale che vedeva più associazioni e privati collaborare per una gestione strutturata dei siti turistici, l’esperimento fallì per difficoltà di collaborazione ed impossibilità per alcuni volontari di svolgere servizi con l’impegno professionale richiesto.
Questa manifestazione d’interesse rientra in un quadro di strutturazione organica del servizio turistico, che vede nel ‘Palazzo di città’ il luogo di primo contatto del visitatore con la città: si tratta di un progetto di grande qualità e sostenibilità economica, in quanto la prospettiva cambia. Non è il Comune che paga, ma chi gestisce s’assume il rischio d’impresa.
Si generano posti di lavoro e si offrono ulteriori servizi che rendono la città più fruibile ed attrattiva.
Voglio rassicurare le associazioni, specialmente quelle che magari in maniera inconsapevole possono cadere in strumentalizzazioni politiche o produrre documenti più politici che di merito, che tutti possono partecipare, è un’opportunità fornita a tutti indistintamente, una prova che dobbiamo affrontare collettivamente per far crescere qualitativamente l’offerta della nostra città”.

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