CASTIGLIONE DEL LAGO – Assume i contorni di un irreversibile degrado sociale, come ha ammesso  anche lo sconfortato e addolorato sindaco di Castiglione del Lago, Batino, il dramma vissuto ieri a Vaiano, piccolo borgo del suo comune si confini con la Toscana, dove il 59enne Maurilio Palmerini ha consumato ieri il delitto più atroce che un genitore possa commettere: quello di privare della vita i suoi figli.

Dapprima la sua impotenza si è scaricata sul più grandicello dei due, Huber, di soli 13 anni, che ha sorpreso mentre era ancora a letto e letteralmente sgozzato con un coltello. Poi ha sfogato la sua smania omicida sulla figlia di 8 anni, Giulia, che si trova nella sala. Quindi ha inseguito la moglie polacca di 47 anni che aveva vanamente cercato di fermarlo e che si è salvata trovando rifugio da una vicina, non prima di essere stata raggiunta da due colpi alla testa e al volto e che ha dato l’allarme. Infine, quando erano ormai erano arrivati sul posto i carabinieri, ha chiuso il conto gettandosi in un pozzo dove ha trovato la morte.

Secondo la ricostruzione dei fatti dagli stessi carabinieri, a far precipitare la situazione sarebbe stato il pignoramento della casa avuta in eredità dai genitori, imputabile al forte indebitamento con le banche e dalla perdita ormai ell’intero patrimonio che gli stessi genitori erano riusciti a costruire e che gli avevano consentito una certa agiatezza. La perdita del lavoro (faceva l’informatore sanitario) e il fallimento dell’attività di piccolo imprenditore agricolo che aveva intrapreso (ma si parla anche di una truffa di cui sarebbe stato vittima) avevano gettato l’uomo nel lastrico, costringendo la famiglia a sopravvivere grazie alla solidarietà manifestatagli dai compaesani e dalla Caritas (anche il Comune avrebbe in qualche modo cercato di aiutarlo) che gli assicurava quel po’ di cibo e di abiti dismessi con i quali tiravano avanti.

Una situazione che aveva gettato Maurilio Palmerini in uno stato di profonda depressione, tanto che infine non ha retto allo stress accumulato non vedendo davanti a se una via d’uscita.

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