Apprendiamo per mezzo stampa il profilarsi di una nuova dilapidazione delle già esigue risorse economiche a disposizione della città.

La notizia dell'intenzione da parte dell'Amministrazione Comunale, di commissionare all'Università della Sapienza di Roma una ricerca circa il progetto “Foresta Urbana”, conferma l'atteggiamento di totale incompetenza a cui ci ha abituati la governance locale. Del resto tale tema, che è parte della discussione avviata al tavolo tra Ministero e Regioni circa gli interventi a tutela ambientale nelle città, è storia vecchia per Terni. 

Ripercorriamo i precedenti di questa vicenda.

Nel 2011  la Giunta della Provincia di Terni, con vice-presidente l'attuale Assessore al Bilancio Piacenti D'Ubaldi, decise di approvare un progetto presentato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Porano, per il miglioramento dell'aria di Terni, attraverso la riqualificazione e l'innesto di specie arboree idonee alla “cattura” del particolato presente nell'atmosfera; le famigerate polveri sottili, che da decenni attanagliano i polmoni dei ternani.

Il costo dello studio era pari a più di 123.000€ per la prima fase di ricerca, ed era stato sostenuto al 50% dallo stesso CNR, mentre la restante parte era stata finanziata dalla Fondazione Carit, per circa 50.000€, ed il contributo della Provincia ammontava a 10.000€.

Il lavoro sviluppato nel corso dei tre anni successivi, con il contributo dell'Arpa, rivelò già allora la difficile situazione ambientale presente nella conca ternana, additando nello specifico, la responsabilità quali principali fonti d'inquinanto verso i complessi industriali; con particolare riferimento all'acciaierie, per il suo forte impatto nell'area delle Grazie.

Conclusa questa prima fase di analisi dei dati, il progetto sarebbe dovuto proseguire con la piantumazione di una serie di specie arboree specifiche, come il tiglio e il pioppo, specialmente nelle stesse zone industriali, per mitigare il flusso di inquinamento alla fonte.

Intanto nel 2014 l'Arpa presentava un proprio progetto di bonifica, attraverso l'utilizzo del metodo della fitodepurazione, per il risanamento delle numerose aree del ternano classificate nei siti di interesse regionale e nazionale. Tanto per intenderci, si trattava di alcune di quelle aree che l'Assessore all'Ambiente Giacchetti ha posto in questi giorni, con colpevole ritardo, sotto interdittiva alla coltivazione.

Lo stesso direttore dell'Arpa parlò allora di due progetti, quello dell'Agenzia Regionale e del CNR, destinati a fondersi per dar vita a delle superfici di “Foresta Urbana”, in grado di assolvere al duplice compito di migliorare la qualità dell'aria e captare le sostanze nocive presenti nei terreni contaminati. 

Ad oggi, dopo le tante belle parole spese in campagna elettorale, registriamo l'ennesima barzelletta del Partito Democratico su di un tema, come quello della salute, dove purtroppo c'è ben poco da ridere.

Oltre al danno della mancata prosecuzione attuativa del progetto finanziato nel 2011, subiamo una duplice beffa: l’Assessore Bucari, con delega al verde pubblico, ha già dimostrato di essere un vero portatore di sciagura; una politica dissennata di tagli all'ingrosso, accentuata dalla costante incuria delle piante, che ha falcidiato il già esiguo patrimonio arboreo cittadino. 

Al di là del perpetrarsi del danno per  la salute dei ternani, costretti anche ad un'ulteriore lotta contro le sciagurate scelte nazionali dello Sblocca Italia, si prospetta una nuova dilapidazione delle già esigue risorse delle casse comunali.

L'idea di commissionare un nuovo studio, fotocopia di quanto svolto precedentemente dal CNR, ci porta a chiederci se l'Assessore Bucari e la relativa Giunta del Partito Democratico abbiano le adeguate conoscenze e competenze per svolgere al meglio il ruolo di tutela della salute e delle finanze cittadine.

La risposta è sotto gli occhi di tutti e questa notizia è l'ennesima evidenza, di una completa deriva e mancanza d'idee da parte di un amministrazione, che se volesse fare qualcosa di buono, potrebbe riuscirci mettendo in evidenza le ricadute sulla salute della popolazione circa l'attività  d'incenerimento.

Come Rifondazione Comunista chiediamo che venga fatta immediata chiarezza su tale notizia e che si porti alla luce, gli esiti e il perché del mancato prosieguo, della progettazione attuativa approvata ed avviata in collaborazione con il CNR, circa il progetto di “Foresta urbana”. 

Partito della Rifondazione  Comunista

Federazione Terni

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