Fausto Cardella: “passi avanti molto importanti nel contrasto alla corruzione”
Perugia – Le novità introdotte dall’aggiornamento del Piano Triennale di prevenzione della corruzione, dopo la delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) n. 12/2015, sono state al centro di un seminario organizzato per oggi, 21 gennaio, dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.
L’apertura dei lavori è stata tenuta da Alberto Naticchioni, Amministratore Unico della Scuola, che ha ribadito l’impegno di Villa Umbra nel supportare, con questa e con altre attività formative in programma in materia, la Pubblica Amministrazione nel far crescere e sviluppare una cultura della legalità e dell’etica contro la corruzione.
“Certamente nel contrasto alla corruzione si dovrebbe fare ancora qualcosa, soprattutto scindere il collegamento che c’è tra il corrotto ed il corruttore, differenziando le posizioni processuali” – è quanto affermato subito dopo da Fausto Cardella, Procuratore capo della Repubblica de L’Aquila.
“Una legislazione premiale”, sottolinea il Procuratore capo Cardella, “come è stata sperimentata per il terrorismo e la criminalità organizzata, sarebbe in grado di contrastare più efficacemente il fenomeno della corruzione. Detto questo”, prosegue Cardella, “va precisato che negli ultimi anni sono stati fatti dei passi avanti molto importanti nel contrasto alla corruzione. Le attuali norme penali possono essere migliorate, ma sicuramente già offrono un significativo elemento di contrasto, ad iniziare dagli effetti sanzionatori, grazie all’innalzamento dei tempi di prescrizione. Questo aspetto, unitamente ai segni che si iniziano a cogliere, come il potenziamento dell’autorità anticorruzione e gli autorevolissimi interventi degli alti vertici della Repubblica, sono tutti elementi che ci fanno presupporre che in futuro questo fenomeno possa essere contenuto entro livelli molto bassi.
“Nel consiglio dei Ministri di ieri sera il Governo ha apportato una serie di misure per riformare anche la Pubblica Amministrazione” – ha dichiarato nel suo intervento Stefano Toschei, Consigliere TAR Lazio. “Indubbiamente queste misure cercano di ridurre la corruzione nel nostro paese, che rappresenta una piaga assolutamente da debellare per incentivare gli investitori stranieri e soprattutto per elevare l’etica della legalità. Io credo molto che le norme” - conclude Toschei – “se applicate puntualmente, possano aiutare ad eliminare, o a ridurre, questo fenomeno”.
L’ANAC con tela l’aggiornamento portato in materia intende fornire indicazioni integrative e chiarimenti rispetto ai contenuti del Piano Nazionale Anticorruzione, approvato con delibera 11 settembre 2013,n.72 (PNA). L’Autorità ha deciso di predisporre l’Aggiornamento muovendo, da una parte, dalle risultanze della valutazione condotta sui Piani di prevenzione della corruzione (PTPC) di un campione di 1911 amministrazioni conclusa a luglio 2015, dall’altra, dall’opportunità di dare risposte unitarie alle richieste di chiarimenti pervenute dagli operatori del settore ed in particolare dai Responsabili della prevenzione della corruzione (RPC).
L’Aggiornamento si rende necessario in virtù degli interventi normativi che hanno fortemente inciso sul sistema di prevenzione della corruzione a livello istituzionale. Particolarmente significativa è la disciplina introdotta dal decreto-legge 24 giugno 2014,n.90, convertito in legge 11 agosto 2014, n. 114, recante il trasferimento completo delle competenze sulla prevenzione della corruzione e sulla trasparenza dal Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP) all’ANAC, nonché la rilevante riorganizzazione dell’ANAC e l’assunzione delle funzioni e delle competenze della soppressa Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (AVCP). A seguito del mutato quadro normativo, l’ANAC si è già espressa su diverse questioni di carattere generale (trasparenza, whistleblowing, RPC, conflitti d’interesse, applicazione della normativa di prevenzione della corruzione e della trasparenza alle società e agli enti di diritto privato in controllo pubblico o da pubbliche amministrazioni).
Quel che rileva in questa sede è che dalla normativa più recente emerge l’intento del legislatore di concentrare l’attenzione sull’effettiva attuazione di misure in grado di incidere sui fenomeni corruttivi.

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