BETTONA – Perché è caduta la Giunta Frascarelli a Bettona? Quali le ragioni che hanno spinto i consiglieri del Pd Lucio Bambini e Gianni Pippi ad unire le loro dimissioni a quelle dei due consiglieri di opposizione, determinando così lo scioglimento anzitempo del Consiglio comunale essendo venuta meno oltre la metà della sua composizione?

Lo spiegano oggi con una lunga e straripante nota congiunta proprio i due “reprobi” in polemica con le esternazioni al riguardo dell’ex primo cittadino.

“Abbiamo voluto interrompere (con grande rammarico ma consapevoli delle nostre responsabilità) – si giustificano - una gestione amministrativa caratterizzata da una costante disattesa del programma elettorale e da alcune scelte amministrative in contrasto non solo con valori come solidarietà ed equità sociale, ma, a volte, con riscontri punitivi nei confronti di alcune associazioni culturali come ad esempio verso il Circolo Santa Croce”.

Secondo i due, il Partito Democratico locale, avrebbe tentato più volte, ma vanamemte, di correggere l'azione del Sindaco lamentando non solo la mancata informazione e partecipazione dei cittadini ma anche l'assoluto e colpevole silenzio del primo Cittadino nelle varie conferenze di servizio che hanno riguardato gli allevamenti intensivi e l'autorizzazione  di un impianto a biomasse, in Via delle Monache, che addirittura prevede l'incenerimento di 15 tonnellate giornaliere di legname, oltrepassando largamente l'autoconsomo locale.

“Tutto ciò – sostengono - in netto contrasto con il nostro programma elettorale e con la nostra idea di sviluppo basato sulla valorizzazione delle risorse locali.

L'autorizzazione di questa centrale doveva passare, almeno come nota informativa, in Consiglio e doveva esser portata a conoscenza diretta dei consiglieri sin dal principio e fatta partecipe la popolazione per poi assumere una posizione politica in merito e i necessari provedimenti”.

Ma c'è ancora perché la richiesta della centrale a biomasse non sarebbe stata portata neppure “in discussione all'interno della Consulta per l'Ambiente di cui lo stesso  Sindaco era Presidente..,. una Consulta che per pura casualità (?) non è stata più convocata da due anni, più o meno con la data in cui sono stati presentati i progetti di impianto a biomasse e un altro progetto di centro di rottamazione (o autodemolizione)”.

Per sovrappeso Bambini e Pippi aggiungono la loro opposizione alla rimozione dei cancelli presso il plesso scolastico di Passaggio e  all'affidamento dell'asilo nido “senza adeguata gara d'appalto nell'anno 2014. Ed ancora, la mancanza di adeguate informazioni preventive  riguardo la risoluzione del contenzioso Gest della passata amministrazione, la chiusura dell'Ufficio Postale  di Bettona e da ultimo la richiesta di un mutuo da 460 mila euro mai spiegato.

Come se non bastasse i due consiglieri dimissionari aggiungono la mancanza di risposte a loro richieste di chiarimenti, aggravate da atteggiamenti, che definiscono “ostativi” nei loro confronti da parte di alcuni uffici comunali, “puntualmente giustificati dal sindaco”. Motivazioni che avrebbero spinto il Pd locale a reclamare una svolta significativa concordata “nelle opportune sedi” sui seguenti punti:

- sospensione temporanea della determina autorizzativa della centrale a biomasse (fino ad un max 60 gg.), per poter intraprendere un cammino di verifica ulteriore e far partecipe la popolazione;
- Un nuovo assetto della Giunta attuale per apportare nuove energie e competenze specifiche volte a garantire una migliore armonia tra le forze politiche e una migliore trasparenza amministrativa.
- Una separazione di incarichi nell'Area Tecnica.

Richieste condivise con la segreterie provinciali e regionali del loro partito che non sarebbero state però rispettate da Frascarelli che - spiegano - “si è in pratica opposto alla sospensiva temporanea della determina  di  autorizzazione dell'impianto a biomasse affermando di non poter far nulla, cosa smentita da più voci”. Una posizione assai particolare in un periodo in cui si levano, da più parti, forti segnali di preoccupazione sulle polveri sottili dovute alla combustione.

“Da mesi – continua la nota - abbiamo intrapreso questa diatriba protocollata in 7 precisi protocolli a lui indirizzati tutti volti a far prendere all'amministrazione una posizione in merito. L'ambiente, per noi, viene prima della politica, la gente deve sapere e lottare per il proprio benessere. La politica non ha valore né colore  di fronte a certe problematiche, specialmente in un territorio fortemente compromesso come il nostro.

Al nominativo indicato per subentrare come assessore esterno in Giunta comunale, lo stesso  coadiuvato  da un valido aiuto femminile con specifiche professionalità di lungo periodo ammnistativo,  il Sindaco, in maniera ironica e sferzante, ha risposto che avrebbe preferito l'ex sindaco L. M.. Ha mostrato in queste parole tutto il suo modo di essere, deridendo chi da anni è un iscritto al Pd e sostiene la trasparenza e la legalità oltre all'ambiente”.

In risposta al terzo punto avrebbe poi affermato “che avrebbe assegnato al solo Segretario Comunale la specifica Area di competenza indicata”.

“Aggiungiamo, in conclusione, che in questi 3 anni, sia noi personalmente, che tutto il Pd locale, si è attivato in tutte le maniere per raggiungere i miglior risultati possibili,  ricordiamo l'inesauribile impegno messo in atto per il raggiungimento del finanziamento del Puc3, per la Pinacoteca, per il restauro di porta Santa Caterina inerenti al centro storico di Bettona,  ci siamo attivati per la palestra di Passaggio di Bettona e per reperire qualsiasi forma di finanziamenti o per promuovere nuovi progetti come quello che prevede il recupero della Rocca e dei fondi all'interno del convento di San Crispolto”. 

“La problematica ambientale è stata sempre al centro della nostra attenzione e reclamata in tutte le sedi, ma la mancata presa di posizione del Sindaco contro l'autorizzazione dell'impianto a biomasse e l'incapacità politica di voltare veramente pagina e tornare a valutare gli obiettivi programmatici reclamati da tempo, dove al centro vi sia la partecipazione e la condivisione nelle scelte più importanti non solo con i consiglieri eletti ma anche con tutti i cittadini  ci ha spinti al passo delle dimissioni”.

Insomma “Le scelte per la comunità, fatte in maniera casalinga – sostengono ancora Bambini e Pippi - , non possono essere più tollerate da chi si sente dalla parte dei cittadini”.

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