PERUGIA - Il bilancio rassicurante degli ultimi anni, dove non sono stati registrati  gravi  lesioni da botti di Capodanno, consente ad Azienda Ospedaliera di Perugia e Polizia di Stato di guardare con moderato  ottimismo  agli eventi  per la notte di passaggio dal 2015 al 2016. Tuttavia il livello di  guardia non va abbassato, ed è per questo che, per il quarto anno consecutivo, è arrivata la raccomandazione di operatori sanitari i e funzionari della Questura di Perugia  da trasmettere  a tutti i cittadini.

I casi diminuiti a Perugia e in Umbria, è stato ricordato, sono il  risultato di una migliore e maggiore informazione come hanno ribadito stamani in conferenza stampa, svoltasi  nell’atrio del Santa Maria della Misericordia di Perugiamedici e rappresentanti delle forze dell’ordine.  “Buona parte di risultati positivi ottenuti finora – ha affermato il vice questore Maria Letizia Tomaselli – sono arrivati grazie alla prevenzione, continuiamo su questa strada dell’informazione e i risultati continueranno ad arrivare. Guai ad abbassare la guardia”.

Il vice questore ha anche raccomandato di acquistare i fuochi d’artificio presso i rivenditori autorizzati (quelli con licenza prefettizia),  e  di verificare che siano etichettati, con marchio CE, e che contengano le istruzioni per l’uso.

Queste, invece, le precauzioni ricordate sempre dal vice questore: non fare utilizzare i vari tipi di botti ai bambini, nemmeno quelli in regola con le norme; non indirizzarli verso altre abitazioni; mai farli esplodere in casa; mai tenerli in tasca per evitare accensioni da sfregamento; evitare abbigliamento in pile e acetato, materiali entrambi altamente infiammabili; non raccogliere i botti e non avvicinarsi al fuoco inesploso e mai farlo, comunque, nell’immediatezza, ma avvertire le forze dell’ordine. Ultima raccomandazione, quella di fare attenzione a petardi e razzi, che restano “i botti più pericolosi”.

Anche se i casi di lesioni importanti sono diminuiti negli ultimi anni, “il rischio resta elevato  e l’allerta deve  sempre essere alta”,  ha sottolineato da parte sua il prof Auro Caraffa, direttore della Struttura complessa di Ortopedica e Traumatologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia : “Nella gestione di questi ‘ordigni’ non dobbiamo essere superficiali o convinti che certi infortuni possono capitare solo agli altri – ha precisato il Prof. Caraffa - il pericolo legato all’uso dei vari tipi di botti è sempre presente e il rischio di danni anche gravi, se non si usano tutte le  le precauzioni e accortezze ricordate dagli organi di Polizia, è una minaccia seria”. Caraffa ha voluto anche  evidenziare che “ la chirurgia riparativa  ha fatto progressi enormi, ma le tecniche ricostruttive anche nei nostri  giorni  non possono fare a miracoli, perché i miracoli non sono per noi terreni,  ed esistono limiti invalicabili legati al tipo di danno”. 

Avamposti importanti per le prime cure dei pazienti lesionati, come è stato ricordato, sono il 118 è il Pronto Soccorso. Il responsabile di entrambi, Mario Capruzzi, durante la conferenza ha annunciato anche gli sviluppi del Progetto Laringoscopio. Le ambulanze del pronto intervento da oggi, infatti, potranno avvalersi di 2 “video laringoscopio”, ovvero dispositivi altamente tecnologici per intubare in condizioni difficili (il video dell’apparecchio, anche anti-appannaggio, permette di vedere bene pure in casi di luce diretta). Altri 3 video simili sono già in dotazione da qualche tempo rispettivamente al Pronto Soccorso, al blocco sala operatoria e all’UTIR  (Unità Terapia Intensiva Respiratoria). In totale sono 5 gli apparecchi, tutti donati all’Ospedale  S. Maria della Misericordia  dal Comitato Bagnetti per un costo totale di circa 80.000 euro.

“Con queste nuove tecnologie – ha osservato il direttore generale dell’Azienda  Ospedaliera di Perugia  Walter Orlandi – abbiamo  in dotazione dispositivi efficaci per salvare vite umane durante la difficile e complessa fase dell’emergenza . L’Azienda ospedaliera, sempre attraverso il suo direttore , ha ribadito che  l’impegno è quello di completare  il progetto laringoscopio con l’acquisto di ulteriori accessori intercambiabili ,necessarie  per le  nuove apparecchiature.

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