E/45/ “Basta Tir: oggi altro grave incidente. Pedaggio per i mezzi pesanti”
PERUGIA - “Nell'Aula dell'Assemblea legislativa dell'Umbria si fa pochissimo, tra una profluvie di parole. E intanto si accumulano i problemi: ripartiamo dalla E45, spina dorsale della mobilità in Umbria. Si susseguono incidenti, un altro proprio oggi, provocati dalla deriva cui è stata indirizzata questa strada, trasformata in camionabile di tutto il Centro Italia. Si stabilisca il pagamento di un pedaggio per il transito dei mezzi pesanti”. Così il capogruppo regionale M5S, Andrea Liberati.
“Attendiamo da oltre un mese – spiega Liberati - di poter discutere una mozione sottoscritta da Movimento 5 Stelle, FDI e FI al fine di pedaggiare quei 3.000 Tir che quotidianamente percorrono per intero la E45. Mezzi carichi spesso fino all’inverosimile, e che consumano e distruggono un’infrastruttura che per anni non ha ricevuto la minima manutenzione ordinaria e che, peraltro, non fu progettata per simili flussi. La responsabilità di tale caos – sottolinea - è totalmente in capo alla politica, sia nazionale che regionale. Politica spesso imbelle e non di rado corrotta”.
Liberati dice che nella giornata di oggi “l’ennesimo TIR ha distrutto un brano di new jersey tra gli svincoli di Acquasparta e Montecastrilli, con gravi rischi per gli utenti di entrambe le carreggiate. Pochi giorni fa – aggiunge - un altro incidente gravissimo, con un camion fermo in galleria, tamponato da un padre di famiglia, purtroppo morto sul colpo. Occorre dare un taglio a tutto ciò. Questa situazione non può andare avanti oltre dopo 40 anni di 'niente'. La E45 è ingolfata di mezzi pesanti che l’attraversano esclusivamente per non pagare il pedaggio: il Movimento 5 Stelle dice ‘basta’! Chi, alla guida dei TIR, la percorre integralmente, paghi o se ne vada altrove”.
Secondo il capogruppo del M5S non è accettabile questo “laissez faire” da parte della Regione, “questo lavarsi le mani dinanzi a tanto degrado, alta incidentalità, devastazione ambientale tali da comportare una problematicità di sistema, con un danno concreto all’economia umbra ancora da quantificare. La E45 – ricorda - è peraltro l’unica infrastruttura di una regione la cui rete alternativa su ferro, da ex FCU a FSI, pur ben sviluppata, è parimenti totalmente allo sbando. Frattanto, quel che la politica non decide col doveroso pedaggio dei TIR, unico modo per ristabilire un primo equilibrio nei flussi, potrebbe accadere con modalità ben più severe a opera della Procura di Arezzo, che da tempo conduce indagini serrate sulla qualità dei lavori condotti sulla E45 nel corso degli anni: si parla della possibilità di inibirla totalmente ai mezzi pesanti, vista l'elevata pericolosità dell’arteria nelle condizioni date. 40 anni di inerzia – conclude Liberati - potrebbero così condurre a soluzioni emergenziali che non dovranno davvero stupire nessuno, a partire dai politici, inerti protagonisti di questo (ennesimo) disastro”.

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