Non cediamo alla paura né alla retorica della sicurezza, non possiamo concederci di farlo. I tragici fatti che questa notte hanno visto vittime i cittadini parigini, ma che hanno colpito tutti i cittadini europei, ci impongono di fermarci, di ricordare con rispetto e commozione le vittime di questa ennesima furia terrorista, per poi analizzare come tutto questo continui a succedere.

Dobbiamo fermarci, capire come combattere l’integralismo cieco e feroce che uccide senza pietà, vedere le macerie delle nostre “guerre preventive”, vedere il dolore nelle facce di chi fugge dalla morte e dalla devastazione per raggiungere un Occidente di pace e serenità e poi indignarci, manifestare il nostro schifo per centinaia di morti senza senso, per la violenza che sembra essere diventata l’unico strumento conosciuto nelle relazioni tra popoli e culture diverse.

Per questo oggi scenderemo in piazza: perché non potevamo incontrarci e discutere di noi e di questo paese facendo finta che tutto quello che succede intorno a noi non ci riguardi; perché non possiamo (e nessuno può farlo) rimanere indifferenti.

Oggi, alle 18.00, sulla scalinata di piazza del popolo di Orvieto, manifesteremo il nostro cordoglio e prenderemo parola contro il terrorismo che vuole sostituire la civiltà delle relazioni tra i popoli con la barbarie.

Noi non restiamo senza parole.

 

Nell’immagine il disegno che  Bansky ha postato su Twitter alla notizia degli attacchi a Parigi

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