L'incontro tra i presidenti delle regioni Toscana, Umbria e Marche, annunciato da Catiuscia Marini, è una iniziativa positiva, che innanzitutto ha il pregio di non lasciare la proposta in tema di riforme istituzionali e di assetto della Repubblica esclusivamente al governo centrale.

L'attacco alle Regioni, cosi come e' stato avviato dal Governo Renzi, è un fatto di assoluta gravità istituzionale che avrebbe pesanti ripercussioni sociali, economiche e culturali nei territori.

La proposta prevede che la Toscana, l'Umbria e la provincia di Viterbo vadano a costituire la nuova Regione Appenninica, con l'inevitabile marginalizzazione dell'Umbria che andrebbe a perdere la propria autonomia e possibilità di programmazione,  sarebbe relegata a un ruolo secondario al pari di una periferia.

L'annuncio del Governo e' autoritario e da respingere nel merito e nel metodo.

L'associazione Sinistra Lavoro dell'Umbria ritiene, invece, che sia necessario intensificare e strutturare alcuni livelli strategici della programmazione e gestione regionale tra la Toscana, l'Umbria e le Marche, dando vita a quella che viene chiamata l'Italia Mediana, lasciando intatta la centralità delle regioni attuali.

Con questo spirito, Sinistra Lavoro, incoraggia ogni incontro a tutti i livelli e sollecita le forze politiche, sociali e culturali, nonché le istituzioni umbre, a sviluppare il confronto sull’Italia Mediana.

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