ASSISI - Puntualmente allo scadere del tempo previsto per la sospensione i lavori ricominciano, a nulla è servito l’intervento della Sovrintendenza che ha cercato di trovare una soluzione informale per la delocalizzazione dell’antenna. Il Sindaco ff Antonio Lunghi incurante delle 1300 firme raccolte, di due mozioni, due interpellanze va avanti.

Va avanti nonostante la volontà popolare contraria di 1300 cittadini che hanno firmato la petizione per sospendere i lavori. Tutto questo per non pagare una penale causata da una decisone sbagliata, per altro non condivisa dai cittadini?

Vi sono Comuni che utilizzano altre pratiche, pratiche di trasparenza, vedi il caso Spello che in merito all’allocazione delle antenne in centro storico ha preso decisioni concertate con la cittadinanza. Sono state fatte assemblee pubbliche di condivisione prima di prendere decisioni, non dopo.

Si fa un nuovo appello alla Sovrintendenza per la revisione della concessione precedentemente accordata in merito ad un problema di turbativa ambientale.

Invitiamo pertanto il Sindaco a dare risposta alla nostra lettera aperta:

“Gentile Sindaco, 

il Comitato esprime tutto il suo rammarico per la gestione sua e della Giunta della questione antenna in via del Caminaccio, prendiamo atto oggi dell’inizio lavori.

Il Comitato non ha mai ricevuto risposte per iscritto alle due lettere inviate alla sua attenzione nel mese di ottobre, è stato sì invitato ad una assemblea pubblica, per altro a mezzo stampa, assemblea tenuta in orario lavorativo e per altro che non portava alcuna novità dato che l’Arpa andava a riconfermare pareri precedentemente espressi.

Nel frattempo ci sono state due interpellanze da parte dei consiglieri Pettirossi e  Travicelli e una mozione presentata dal consigliere Tardioli in Comune e una interrogazione del Movimento cinque stelle in Regione.

C’è stato anche un sopralluogo della Sovrintendenza che per quanto ci è dato sapere ha cercato di trovare una soluzione alternativa tramite il dialogo e un ipotetico tavolo con la Wind.

Siamo tutti privi di buon senso? Tutti folli nel ritenere che una delocalizzazione dell’antenna fosse auspicabile?

Abbiamo esposto le nostre ragioni e le abbiamo più volte chiesto, sia per lettera, a voce, tramite la stampa, un ripensamento, un dialogo per trovare una soluzione alternativa che fosse utile per le parti, anzi siamo stati derisi, ci è stato riferito che sì tanto si scorderanno, montiamo l’antenna e poi ad un certo punto la faranno finita, per non parlare delle sue affermazioni sull’inutilità dei Comitati.

La nostra domanda è: ‘E’ davvero così impossibile tornare sui propri passi? così difficile dare credito alle istanze di 1300 cittadini che firmano una petizione? così insensato attendere un consiglio comunale dove si sarebbe andati a votare una mozione? Così folle pensare che dei cittadini possano possano esprimere la loro opinione e magari essere ascoltati?

Sappiamo benissimo che se avesse veramente, formalmente, fermato i lavori sarebbero scattate subito delle penali e che a maggior ragione ce ne sarebbero se i lavori si fossero fermati del tutto. Ma non è verosimile pensare che un tavolo di lavoro con la Wind non avrebbe potuto portare a trovare una soluzione alternativa che fosse ragionevole per le parti coinvolte? E se così non fosse stato sarebbe stato veramente inopportuno pagare una penale per una scelta più che discutibile? Quale è il vero problema? 

Il Comitato è amareggiato, ma non non si scorda, gentile Sindaco: l’antenna l’avremo tutti i giorni davanti ai nostri occhi e agli occhi di milioni di turisti provenienti da tutto il mondo, un’antenna alta come un palazzo di nove piani. L’imminente Giubileo vedrà incrementare ancora il numero dei turisti che da Roma raggiungeranno Assisi. 

Questa è l’immagine che vogliamo dare di Assisi? Dato che poi siamo venuti a conoscenza delle oltre 120 antenne su tutto il territorio potremmo anche veicolare lo slogan :‘Benvenuti ad Assisi, città delle antenne’.

Assisi - ricordiamo a lei che dovrebbe saperlo meglio di noi - è Patrimonio mondiale UNESCO, patria di San Francesco, dovrebbe quindi dare l’esempio in materia di sostenibilità, di ecologia, di tolleranza, di dialogo, dovrebbe essere una luce per il mondo e  invece?

Vogliamo anche ricordarle che non siamo contro il progresso o la tecnologia come ha voluto farci sembrare, anzi: Parliamo infatti di delocalizzazione non di eliminazione delle antenne,; crediamo poi che un vero progresso passi attraverso la concertazione delle esigenze di tutti.

Sappiamo anche che esistono piani nazionali a cui il Comune deve attenersi, ma sappiamo anche che su questi il Comune ha margine di manovra, solo per fare un esempio in merito a via del Caminaccio, la zona predisposta per un eventuale antenna nel vostro regolamento è di 4 km, l’antenna poteva essere spostata, bastava volerlo, bastava  in sede di decisione finale con la Wind avere in chiaro le priorità della città e dei cittadini, bastava avere buon senso. Bastava anche che il Sindaco esercitasse il potere che ha di rivedere i suoi passi. 

Il Comitato andrà perciò avanti interpellando l’Unesco, la Presidenza della Repubblica, la Santa Sede perchè Assisi non è patrimonio solo nostro, ma di tutto il mondo ed il mondo è giusto sappia cosa ne stiamo facendo.

Partirà anche una raccolta firme internazionale.

Noi crediamo che tutto questo si possa fare, quanto meno faremo opera di informazione. 

Il Comitato del Caminaccio

 

Ps volevamo anche ricordare che nessuno ci strumentalizza, non siamo politicizzati, come spesso vi abbiamo sentito dire, e non siamo minimamente interessati al dibattito politico; siamo semplicemente un gruppo di cittadini che ha a cuore Assisi, la salute e l’ambiente. Strano?

 

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