PERUGIA – “Il Comune di Perugia ovvero i cittadini di Perugia possiedono il 45% delle quote Gesenu, il servizio di igiene urbana svolto a Perugia vale 44 milioni di euro su 120 milioni di fatturato della Società (dati bilancio 2014). I cittadini e i lavoratori non possono essere lasciati fuori della porta. Non accetteremo soluzioni prese nelle segrete stanze”.

E’ quanto sostiene, in una lettera indirizzata al sindaco Andrea Romizi, la capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo dei Priori, Cristina Rossetti, a  parere della quale “Il Comune di Perugia deve prendere le dovute distanze dai soci privati e dalle vicende che li interessano e che rischiano di paralizzare tutte le attività, ma ci danno la grande occasione di riprenderci il servizio e di dare una sterzata nella politica di gestione dei rifiuti”.

“Un privato – osserva ancora la capogruppo penta stellata - che non fa investimenti se non finanziati dal pubblico e dalle tariffe, che non ha rischi di impresa sugli investimenti né sulla riscossione delle morosità, che i perugini anche quest'anno si sono accollati per oltre 3 milioni e quattrocentomila euro, non è un imprenditore, ma un soggetto che utilizza guadagni sicuri, con altrettanti margini di profitto sicuri, per la propria bancabilità e per andare a rischiare altrove”.

Per Cristina Rossetti “La vicenda Gesenu merita di essere definita in condivisione con i cittadini. Per questo abbiamo chiesto al Sindaco Romizi di poter partecipare all'Assemblea dei soci di venerdì prossimo. Il Sindaco non lasci i cittadini fuori della porta!”

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