Auser: un grande serbatoio di solidarietà per l’Umbria
Valorizzare le strutture locali, facendo rete con tutte le risorse che il territorio può esprimere a partire dai centri socio-culturali per mettere a valore, in maniera integrata ed organica, le potenzialità e le disponibilità che rappresenta quel grande serbatoio di solidarietà che scaturisce dal vasto mondo del volontariato e dell'Associazionismo. È questo l’obiettivo di Auser in Umbria, una delle principali associazioni di volontariato della regione, con circa 8.500 iscritti, di cui quasi mille attivamente impegnati nelle attività di assistenza, vigilanza e trasporto, rivolte a bambini, anziani e disabili, oltre che in attività di tipo culturale e formativo.
Oggi, 29 ottobre, si è tenuta a Tuoro la conferenza di organizzazione regionale dell’associazione, con la partecipazione, tra gli altri, del segretario generale della Cgil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, dell’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini e del presidente nazionale di Auser Enzo Costa. I lavori si sono stati aperti da Tiziana Ciabucchi, presidente regionale di Auser, che ha sottolineato le grandi potenzialità della rete che l’associazione costituisce. “Con i nostri 42 centri socio culturali associati – ha detto Ciabucchi - abbiamo grandi potenzialità che vogliamo valorizzare e mettere a frutto”. Come evidenziato anche nei numerosi interventi dei rappresentanti Auser di tutto il territorio regionale, i centri socio-culturali sono infatti dei presidi sociali che, molto spesso, rappresentano gli unici luoghi dove è possibile impegnarsi per il bene della comunità e della società locale. “Tanto più in una regione come la nostra – ha detto ancora Ciabucchi – con il 23% della popolazione che è costituita da anziani e anziane, persone spesso sole senza risorse sufficienti per condurre una vita dignitosa”.
Auser rappresenta dunque un “grande serbatoio di solidarietà”, ma anche il mondo del volontariato si trova oggi in grande difficoltà a fronte di una domanda di intervento che cresce, sotto i colpi della crisi, mentre le risorse destinate al welfare e al volontariato sono sempre più ristrette. “Non ci dobbiamo più trovare nella situazione in cui, a fronte di migliaia di servizi svolti con dedizione e spirito civico encomiabile, le associazioni e i Circoli Socio Culturali sono costretti a minacciare di interrompere la propria azione – ha osservato Ciabucchi - perché non sono più in grado di sostenerne gli oneri”.
Dalla conferenza di organizzazione è emerso dunque l’obiettivo di definire nelle zone Piani di lavoro, che incidano sulle politiche pubbliche e la loro direttrice di marcia. Tra gli obiettivi privilegiati ci sono il potenziamento del “Filo D’Argento” attraverso il quale Auser svolge 23.000 servizi ogni anno, il rilancio della telefonia sociale quale strumento d’intervento per aiutare le persone, anziane e non, e il sostegno della domiciliarità, in condizioni dignitose ed autonome. “Per raggiungere questi obiettivi – ha concluso Ciabucchi – occorrono però risorse umane e materiali e, per questo, abbiamo costruito un progetto dettagliato che sarà sottoposto ad ogni Ambito Sociale, alle due ASL e al Tavolo Regionale anche al fine di unificare tutte le sinergie utili alla sua realizzazione”.

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