Caso Gesenu/ Perari (Fi): alzare la guardia su infiltrazioni mafiose in Umbria
PERUGIA - Il caso Gesenu appare sempre più allarmante a seguito dell’interdittiva antimafia notificata questo lunedì alla società perugina di gestione rifiuti. – dichiara Perari - Dopo l’operazione “Quartopasso”, la quale ci aveva bruscamente posti di fronte alla capillarità dei tentacoli della piovra mafiosa in Umbria, assistiamo ancora una volta ad un episodio a tinte fosche su cui bisognerà indagare a fondo. In aggiunta la Prefettura di Catania ha comunicato di aver disposto un procedimento analogo per due società nel quale Gesenu detiene quote partecipative in Sicilia e in cui risultano indagati 29 dipendenti pregiudicati per reati tra cui associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, rapina, spaccio di droga.
Riconoscendo l’esemplare operato del Prefetto, dimostrato in altre città tra cui Reggio Emilia dove ha disposto controlli antimafia sulle ditte interessate a partecipare alla ricostruzione post-terremoto, si invita la Prefettura a valutare l’ipotesi del commissariamento di Gesenu per dare risposta ai cittadini e garantire l’immagine e il prestigio internazionale di cui gode la nostra città. Se da un lato è dunque auspicabile un rapido iter giudiziario dall’altro è sempre più lampante come sia necessario vigilare e monitorare con molta più attenzione sull’espansione della malavita organizzata nella nostra regione.

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