Nella vicenda dell'Elettrocarbonium di Narni stiamo  assistendo  ad una fase cruciale, al Mise è stata infatti  recapitata formalmente la richiesta di convocazione del tavolo con tutte le parti coinvolte, per verificare impegni assunti in fase di accordo. Tra le azioni da compiere ricorddiamo anche  l’operazione  di moral suasion che il governo avrebbe dovuto mettere in campo sui consumatori italiani di elettrodi, ma anche altri interventi praticabili per evitare che il percorso di rilancio di Elettrocarbonium non si inceppi di nuovo, come capitato in questa prima fase col caso dei pagamenti. La conferenza dei servizi è   attesa per novembre e in questa sede dovrebbe essere trovato un accordo sulla bonifica tra Sgl Carbon, Elettrocarbonium e le istituzioni. In questa fase sono al lavoro i tecnici dell’Arpa, ma anche i periti delle due aziende, che stanno compiendo nell’area industriale carotaggi, campionamenti e analisi per definire gli interventi necessari e soprattutto il valore economico.

In quest'ottica va interpretato in modo positivo la vicenda del   gruppo di imprenditori iraniani che ha fatto visita nei giorni scorsi allo stabilimento della nuova Elettrocarbonium di Narni Scalo. Il gruppo ha svolto un sopralluogo agli impianti accompagnato dai responsabili dell’azienda e, secondo quanto emerso, avrebbe chiesto informazioni sulle attuali produzioni della fabbrica. A quanto risulta gli imprenditori medio orientali sono gli stessi che già si rifornivano dalla Sgl Carbon prima che l’embargo internazionale caduto sull’Iran li costringesse ad interrompere il flusso delle commesse.Se la conferenza dei servizi andrà a buon fine,come speriamo,  l’intera area industriale passerà ad Elettrocarbonium. Uno step non indifferente, si riferisce da ambienti sindacali, specie sul fronte delle aperture di credito che l’attuale proprietà potrà ottenere anche per assicurare quel livello di liquidità necessario a impedire nuove criticità. 

Entando nell'ottica del concetto "eppur si muove" dobbiamo riscontrare il pagamento  degli stipendi arretrati di luglio e agosto, i sindacati e gli operai sono  poi in attesa del salario di settembre.e quindi l’emergenza stipendi appare rientrata,

 

 

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