Umbria, le idee dal Lavoro di Cgil, Cisl e Uil
PERUGIA - Non la tradizionale “piattaforma” sindacale calata dall’alto, ma una serie di idee e proposte che nascano e si sviluppino a partire dai luoghi di lavoro, dalle leghe dei pensionati, dai territori nei quali il sindacato svolge quotidianamente la sua funzione di rappresentanza. È questa la strada che Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno deciso di percorrere per poi aprire il confronto con le istituzioni, Regione in primis, e contrattare le azioni necessarie per rilanciare l’Umbria, partendo dal lavoro. Giovedì 22 ottobre, nel corso di una segreteria unitaria, i tre sindacati umbri hanno dunque individuato un percorso comune che porterà già nei prossimi giorni alla calendarizzazione di assemblee in tutti i luoghi di lavoro della regione, e ad iniziative diffuse sul territorio.
“L’obiettivo – spiegano i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini – è quello di portare la voce, le idee e le proposte della nostra base fino al confronto con i massimi livelli istituzionali. Invertendo dunque il tradizionale meccanismo per cui di solito sono gli organismi dirigenti del sindacato a costruire una proposta che poi viene validata dalla base. Naturalmente, noi ci presenteremo nelle assemblee con un schema in testa e una serie di ipotesi da sottoporre ai lavoratori, ma vogliamo che siano loro, le decine di migliaia di iscritte e iscritti di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, ad indicarci priorità ed esigenze da portare al tavolo di trattativa”.
Nella segreteria unitaria, Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno cominciato ad affrontare i nodi principali che dovranno trovare spazio nella costruzione di una proposta per l’Umbria. Temi – qui declinati solo per titoli - quali la legalità, precondizione per ogni politica di sviluppo; l’efficienza e l’ammodernamento della macchina istituzionale; il rispetto dell’ambiente e la valorizzazione del territorio (a partire dai centri storici) attraverso il recupero e il riutilizzo, anziché il consumo di nuovo suolo. E ancora, un sistema manifatturiero che resti asse portante dell’economia regionale e fonte primaria di creazione di lavoro, anche ad alto livello di qualificazione, attraverso una nuova stagione di innovazione e sviluppo, che coinvolga l’Università, in stretta correlazione con il mondo delle imprese e del lavoro.
Insomma, i sindacati dell’Umbria, anche visti i primi segnali di una possibile inversione del trend economico, grazie ad un contesto internazionale indubbiamente favorevole, si preparano a costruire la propria proposta. Sulla quale poi, tutti i soggetti, economici, sociali e istituzionali dell’Umbria, saranno chiamati a dare in tempi rapidi e certi risposte all’altezza delle aspettative e delle esigenze del mondo del lavoro.

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